Illustri in pillole
Le campagne di riconoscimento per l’assegnazione del marchio “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”, avviate in base alla Legge regionale 2/2022, hanno messo in luce case museo, dimore, abitazioni, studi e archivi di artisti, letterati, musicisti, cineasti, scienziati, inventori, collezionisti, personaggi storici e famiglie illustri, risalenti in prevalenza agli ultimi due secoli.
Per presentare “in pillole” un panorama così vasto, queste realtà sono raccolte qui per brevi schizzi, in modo da comporre un mosaico “in progress” che, tessera dopo tessera, è destinato a contemplarle tutte, insieme ai luoghi e ai paesaggi culturali in cui sono inserite.
Villa Saffi
Alle porte di Forlì, verso la metà dell’800, Villa Saffi era un luogo di incontro segreto dei Carbonari che cospiravano per la libertà dell’Italia, tanto da avere un nome in codice: “Vendita dell’Amaranto”.
Fu la residenza di Aurelio Saffi fino al 1890, anno in cui questo protagonista del Risorgimento si spegneva, e più volte ospitò tra le sue mura l’amico Giuseppe Mazzini, di cui è considerato l’erede politico. Conserva oggetti, libri, cimeli e arredi di una vita spesa in favore del progresso civile e politico, insieme alla moglie Giorgina Craufurd.
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Casa Museo Luciano Pavarotti
Il sorriso solare di Luciano Pavarotti, sul murale esterno che sovrasta i visitatori, è il benvenuto che li accoglie nella Casa Museo a lui intitolata alle porte di Modena.
La voce calda di uno dei tenori italiani più celebri al mondo risuona ancora nelle stanze della villa, che ne raccontano vita e carriera attraverso foto, video e oggetti personali: gli abiti di scena, l’inseparabile fazzoletto, i premi ricevuti, i taccuini, i disegni e i quadri che amava dipingere quando non era impegnato nel canto.
# Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna > Musicisti e Cantanti
Museo Francesco Baracca
Maggio 1912: il giovane Francesco Baracca racconta il suo primo volo aereo da passeggero nei cieli di Francia: “Era un meraviglioso sogno a occhi aperti vedermi scorrere di sotto gli alberi, le strade, la campagna. Il pilota mi aveva detto di non muovermi molto e io guardando gli gridavo: ‘Plus haut! Più in alto!’”.
A Lugo la casa in cui il pioniere dell’aviazione italiana è nato racconta la sua storia mettendo in mostra uno dei suoi aeroplani, con le fotografie, le medaglie e i riconoscimenti di una vita ad alta quota.
# Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna > Personaggi storici
Casa Bertolucci
“Casarola, il paese che tutti credon fola è il primo verso che ho mai scritto. Arrivarci era per noi, da bambini, un’impresa che sapeva di leggendario”: le parole del regista Bernardo Bertolucci sembrano l’inizio di un film tutto dedicato alla dimora dell’Appennino parmense in cui da piccolo si rifugiava insieme al fratello Giuseppe, alla madre Ninetta e al padre Attilio, celebre poeta.
Casa Bertolucci, custodita e preservata nei suoi interni, oggi fa parte di un parco letterario dedicato a una famiglia che non ha mai separato l’arte dalla vita.
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Casa Museo Renato Serra
“Un passo dietro l’altro, su per la rampata di ciottoli vecchi e lisci con un muro alla fine e una porta aperta sul cielo; e di là il mondo”: le parole concepite da Renato Serra lungo la salita che dal centro di Cesena porta alla Rocca Malatestiana, poco prima di partire per la Grande Guerra, sembrano echeggiare ancora nelle stanze in cui lo scrittore visse.
Insieme all’uniforme che vestiva quando fu colpito a morte da un cecchino austriaco, la casa museo espone immagini, oggetti, documenti e testimonianze di una vita spesa nel tentativo di indagare su sé stesso e sull’umanità.
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Casa Museo Tonino Guerra
“Qui si può sentire l’odore dell’infanzia del mondo”: il poeta Tonino Guerra parlava così della Valmarecchia, del paese di Pennabilli e della sua Casa dei Mandorli, dove viveva con la moglie Lora.
Oggi la dimora è il fulcro dei Luoghi dell’Anima, una serie di installazioni che Guerra ha creato come vere e proprie poesie nel paesaggio: sono il Giardino pietrificato, la Strada delle meridiane, il Santuario dei pensieri e l’Orto dei frutti dimenticati, che raccoglie esemplari di specie vegetali sempre più rari, dal giuggiolo al melo cotogno, fino alla pera volpina.
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Casa Museo Gino Covili
La casa museo di Gino Covili a Pavullo nel Frignano, situata al confine tra l’abitato e il bosco, offre al visitatore una prospettiva unica su un pittore che ha fatto del paesaggio appenninico (a volte aspro, a volte morbido, comunque forte nei contrasti), la scena primaria di un racconto ancestrale, popolato di uomini e animali in simbiosi dolceamara con la terra su cui vivono.
Attraverso dipinti, acquerelli, disegni e sculture si possono ricostruire i gesti e gli sguardi di un’altra umanità, con i suoi eroi, i suoi protagonisti quotidiani e i suoi emarginati.
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Case museo Giorgio Morandi
Una strada che dal centro di Bologna arriva a Grizzana e ritorna: è questo il percorso che unisce le due case-studio di Giorgio Morandi. Dall’abitazione cittadina in via Fondazza, in cui l’artista visse fino all’ultimo giorno di vita, si giunge alla dimora sull’Appennino in cui trascorreva le estati con le sorelle, luoghi in cui rivivono i panorami e gli oggetti che l’artista osservava e dipingeva.
In entrambe le case, alla luce proveniente dalle finestre, si può percepire ancora oggi il respiro appartato del pittore, che emana da pennelli, tubetti di colore, caraffe e barattoli.
# Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna > Artisti
Rocchetta Mattei
“Ma chi narrerà delle stelle antiche più remote: atomi percettibili solo con le più meravigliose lenti che la scienza possegga o trovi?”: la domanda che Cesare Mattei ha lasciato nel suo epitaffio si rivolge a tutti gli appassionati dell’indagine scientifica e dei suoi interrogativi.
Nel corso dell’800 il conte Mattei ha fatto della ricerca un ideale concreto e le ha dato la forma di un edificio particolarissimo: è la Rocchetta Mattei, che mescola stili e richiami diversi e che domina tuttora il paesaggio appenninico tra Grizzana Morandi e Porretta Terme.
# Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna > Scienziati e Inventori
Museo Secondo Casadei
Quando da giovane suonava il violino per accompagnare la proiezione dei primi film muti, Secondo Casadei non immaginava che sarebbe divenuto celebre come “Strauss della Romagna”.
Il suo valzer più famoso, “Romagna mia”, fu ispirato dalla “casetta” che fece costruire a Gatteo Mare nel dopoguerra e oggi, nella casa museo di Savignano sul Rubicone a lui intitolata, la figlia Riccarda mostra gli oggetti, le immagini e i ricordi di una vita spesa a far ballare generazioni diverse al ritmo del “liscio”.
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