Illustri in pillole
Le campagne di riconoscimento per l’assegnazione del marchio “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”, avviate in base alla Legge regionale 2/2022, hanno messo in luce case museo, dimore, abitazioni, studi e archivi di artisti, letterati, musicisti, cineasti, scienziati, inventori, collezionisti, personaggi storici e famiglie illustri, risalenti in prevalenza agli ultimi due secoli.
Per presentare “in pillole” un panorama così vasto, queste realtà sono raccolte qui per brevi schizzi, in modo da comporre un mosaico “in progress” che, tessera dopo tessera, è destinato a contemplarle tutte, insieme ai luoghi e ai paesaggi culturali in cui sono inserite.
La Casa Rossa di Alfredo Panzini
La Casa Rossa di Bellaria-Igea Marina, sul litorale riminese, è stata per anni la casa di vacanza e il rifugio appartato dello scrittore Alfredo Panzini, autore di romanzi di successo nei primi decenni del Novecento e compilatore del celebre Dizionario Moderno.
Qui, a due passi dal mare, lo raggiungevano gli amici più cari, da Renato Serra a Marino Moretti. Qui partivano e si concludevano le sue passeggiate con l’inseparabile bicicletta.
Oggi gli allestimenti interni dell’artista Claudio Ballestracci rievocano, stanza per stanza, le immagini e le opere di una vita dedicata alla scrittura.
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Casa Museo Remo Brindisi
La casa museo lasciataci dall’artista Remo Brindisi, immersa nella pineta di Lido di Spina, è un luminoso concentrato di arte novecentesca sotto forma di edificio.
Progettata dall’architetto Nanda Vigo, la villa ha il suo cuore di luce nel grande vano cilindrico centrale che, un piano dopo l’altro, collega gli spazi dedicati all’abitazione, al laboratorio creativo e all’esposizione delle opere provenienti dalle principali correnti artistiche del secolo scorso, comprese quelle di Brindisi stesso.
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Casa dell’Upupa - Ilario Fioravanti
La Casa dell’Upupa, a Sorrivoli di Roncofreddo, fu acquistata negli anni Sessanta del Novecento da Ilario Fioravanti, quando l’artista e architetto cesenate, nato nel 1922, era in cerca di un luogo ospitale per sé e per le sue creazioni.
A dieci anni dalla sua scomparsa, con la mostra permanente di centinaia di sculture e opere su carta e il giardino d’artista disseminato di bronzi, la Casa è anche il fulcro del museo diffuso che si può attraversare camminando per le vie dello splendido borgo affacciato sulla Valle del Rubicone.
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Museo Ettore Guatelli
Tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, nella sua casa di campagna, il maestro di scuola Ettore Guatelli iniziava a raccogliere oggetti della cultura contadina che il boom destinava all’oblio.
“Cose umili, ma anche ingegnosissime, poetiche nella loro umiltà, da amare. E da far venire il desiderio di capire, di sapere chi c’era e cosa c’era dietro queste cose, come e in quali circostanze si usassero. Cose che stimolavano la fantasia, la creatività. E ho continuato anche quando ne ho avute tantissime, da far dire a qualcuno che avevo un museo”. Il Museo che oggi, a Ozzano Taro, porta il suo nome.
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Casa Fellini
Gambettola, nei ricordi di Federico Fellini, è il paese delle estati in campagna, quando la nonna, brandendo un giunco a mo’ di frusta, teneva a bada gli uomini al lavoro nei campi: davanti a lei tutti facevano “salti da cartone animato” e mostravano rispetto, “come in chiesa”.
Oggi quel casolare “con il giuggiolo davanti” è Casa Fellini: acquisita dal Comune, è diventata un centro culturale e una residenza per artisti e scenografi, nel segno della creatività che ha reso celebre nel mondo il grande regista riminese.
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