Collezione Bologna fotografata https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/multimedia/gallerie-di-immagini/bologna-fotografata-1 https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/@@site-logo/logo_rer_quadrato_bianco.png Collezione Bologna fotografata Olindo Guerrini, Donna a passeggio verso la basilica di San Petronio, 1890-1900 (Fondo Università di Bologna) Paolo Bassanelli, Piazza delle Mercanzie, Anni Trenta (Fondo Paolo Bassanelli – Cineteca di Bologna) Enrico Pasquali, Braccianti al comizio dell’Onorevole Romagnoli in Piazza Malpighi, Luglio 1956 (Fondo Enrico Pasquali – Cineteca di Bologna) Al termine del Primo conflitto mondiale l’utilizzo di macchine fotografiche dalle buone prestazioni e dai costi non eccessivi permette alla fotografia di entrare a pieno titolo nel mondo della borghesia. Proliferano in questi anni gli album di famiglia ove ai consueti ritratti dei parenti si aggiungono le foto dei pranzi domenicali, della fidanzata, dei giardini Margherita dove si gioca a polo, del campo da tennis della Virtus o della gita fuori porta. Massimo Sciacca, Street Rave in Piazza Maggiore, 1997 N.G. Mazzanti, Balanzone, Inizio anni Settanta (Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna) Arturo Strohschneider, “figlio dell’aria e libero da vertigini”, era un artista funambolo boemo che fra il 1909 e il 1912 portò in giro per l’Italia il suo spettacolo di equilibrismo: Modena, Faenza, Rimini, Perugia, Bari… A Bologna arrivò tra il febbraio e il marzo del 1910 e tirò il suo filo di rame in piazza Aldrovandi. Marco Caroli, Umberto Stignani ‘Settecappotti’ (Collezione privata)
Collezione Bologna fotografata https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/multimedia/gallerie-di-immagini/bologna-fotografata-1 https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/@@site-logo/logo_rer_quadrato_bianco.png Collezione Bologna fotografata Olindo Guerrini, Donna a passeggio verso la basilica di San Petronio, 1890-1900 (Fondo Università di Bologna) Paolo Bassanelli, Piazza delle Mercanzie, Anni Trenta (Fondo Paolo Bassanelli – Cineteca di Bologna) Enrico Pasquali, Braccianti al comizio dell’Onorevole Romagnoli in Piazza Malpighi, Luglio 1956 (Fondo Enrico Pasquali – Cineteca di Bologna) Al termine del Primo conflitto mondiale l’utilizzo di macchine fotografiche dalle buone prestazioni e dai costi non eccessivi permette alla fotografia di entrare a pieno titolo nel mondo della borghesia. Proliferano in questi anni gli album di famiglia ove ai consueti ritratti dei parenti si aggiungono le foto dei pranzi domenicali, della fidanzata, dei giardini Margherita dove si gioca a polo, del campo da tennis della Virtus o della gita fuori porta. Massimo Sciacca, Street Rave in Piazza Maggiore, 1997 N.G. Mazzanti, Balanzone, Inizio anni Settanta (Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna) Arturo Strohschneider, “figlio dell’aria e libero da vertigini”, era un artista funambolo boemo che fra il 1909 e il 1912 portò in giro per l’Italia il suo spettacolo di equilibrismo: Modena, Faenza, Rimini, Perugia, Bari… A Bologna arrivò tra il febbraio e il marzo del 1910 e tirò il suo filo di rame in piazza Aldrovandi. Marco Caroli, Umberto Stignani ‘Settecappotti’ (Collezione privata)
Olindo Guerrini, Donna a passeggio verso la basilica di San Petronio, 1890-1900 (Fondo Università di Bologna)
Enrico Pasquali, Braccianti al comizio dell’Onorevole Romagnoli in Piazza Malpighi, Luglio 1956 (Fondo Enrico Pasquali – Cineteca di Bologna)
Al termine del Primo conflitto mondiale l’utilizzo di macchine fotografiche dalle buone prestazioni e dai costi non eccessivi permette alla fotografia di entrare a pieno titolo nel mondo della borghesia. Proliferano in questi anni gli album di famiglia ove ai consueti ritratti dei parenti si aggiungono le foto dei pranzi domenicali, della fidanzata, dei giardini Margherita dove si gioca a polo, del campo da tennis della Virtus o della gita fuori porta.
Arturo Strohschneider, “figlio dell’aria e libero da vertigini”, era un artista funambolo boemo che fra il 1909 e il 1912 portò in giro per l’Italia il suo spettacolo di equilibrismo: Modena, Faenza, Rimini, Perugia, Bari… A Bologna arrivò tra il febbraio e il marzo del 1910 e tirò il suo filo di rame in piazza Aldrovandi.