Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia
Il progetto
L’Istituto conserva numerosi elenchi compilati nel corso degli anni, spesso in occasione dell’acquisizione di nuovi complessi archivistici. Il progetto prevede di armonizzare le informazioni possedute, completandole e integrandole nel Sistema informativo archivistico regionale e arricchendole con una selezione di immagini digitali allegate. In particolare, è prevista la redazione di una guida per il complesso “Archivi Istoreco della Resistenza” e di descrizioni organiche degli archivi relativi ai rapporti tra Reggio Emilia e l’Africa.
Saranno inoltre descritti archivi di associazioni politiche (“La Margherita” e il “CIF”) e si avvierà il complesso lavoro di identificazione e descrizione della corposa raccolta fotografica legata alla vita delle Officine Reggiane.
Non mancano nel progetto le descrizioni, da realizzarsi nel Sistema informativo archivistico regionale, di archivi di personalità significative per la storia della città di Reggio Emilia (Magnanini, Bartoli, Lindner, Spreafico).
Il completamento delle descrizioni dei fascicoli personali dei soci dell’Associazione combattenti e reduci e dei militari sopravvissuti all’internamento in Germania permetterà, inoltre, scambi di informazioni con gli altri Istituti.
I fondi trattati
- Archivi Istoreco della Resistenza (1940 – 1980, 200 buste): si tratta dei documenti che tratteggiano la storia della Resistenza nella provincia di Reggio Emilia. Il riferimento al periodo resistenziale è da intendersi in senso lato, dal momento che alcuni di questi fondi furono prodotti dalle formazioni partigiane e dal partito fascista repubblicano, mentre altri furono costituiti nel secondo dopoguerra dalle prime associazioni partigiane e dagli ex perseguitati politici;
- Archivio Reggio Africa (AREA) (sec. XX seconda metà, 93 buste): raccoglie un’eterogenea documentazione che testimonia la storia dei rapporti di solidarietà e di amicizia sviluppati tra la città di Reggio Emilia (Comune e comitati civici locali ad esso correlati) ed i movimenti di liberazione dell’Africa australe, con particolare attenzione a Mozambico e Sudafrica, a partire dagli anni Sessanta del XX secolo;
- Fondo Cigarini e Fondo Azzali (sec. XX prima metà, 1 metro lineare): si tratta di un due archivi fotografici che raccolgono fotografie scattate nel periodo coloniale italiano. Gino Cigarini fece parte del drappello di cineoperatori e fotografi al seguito delle truppe italiane intente ad aggredire il regno etiopico nel 1935-’36; Renato Azzali fece carriera nell’esercito, anche in contesto coloniale, sino ai gradi più alti e i suoi album fotografici, da lui stesso meticolosamente costruiti, contengono materiali relativi a Etiopia, Eritrea, Libia degli anni 1920- 1940;
- Archivio Giulia Olga Riccò – Remo Fornaciari (1 scatola): raccoglie corrispondenza e fotografie relative ai rapporti di solidarietà e di amicizia che si svilupparono tra la città di Reggio Emilia ed i movimenti di liberazione dell’Africa australe, con particolare attenzione a Mozambico e Sudafrica, a partire dagli anni Sessanta del XX secolo;
- Archivio de “La Margherita” (30 buste, 4 scatole di immagini): documenta l'attività politica de La Margherita a Reggio Emilia (1994-2008). Per principio della vischiosità archivistica, sono confluiti in questo fondo anche documenti “ereditati” da formazioni politiche che confluirono in questa compagine, come per esempio il Partito popolare italiano;
- Archivio storico del Centro italiano femminile CIF, sezione di Reggio Emilia (1945-1990, 50 buste): Raccoglie materiale amministrativo prodotto dal CIF, che testimonia le attività dell'ente rivolte ai più piccoli, come asili e colonie;
- Fondo fotografico Officine Reggiane (anni ’30-anni ’80 del XX secolo, circa 20.000 immagini contenute in 70 scatole): riguarda l'attività produttiva della fabbrica, le persone ad essa legate (dipendenti, dirigenti, clienti, ecc.) e le località nelle quali ha operato;
- Archivio Ettore Lindner (sec. XX, 3 buste): nel dopoguerra Lindner venne nominato Provveditore agli Studi di Reggio Emilia dal CLN e mantenne tale incarico fino al 1972. Fu consigliere provinciale a Reggio Emilia e parlamentare dal 1972 al 1976 nelle file della DC;
- Archivio Sandro Spreafico (anni '60 – anni '90 del XX secolo, 40 buste): Archivio "di lavoro" di un ex-docente e storico reggiano, con appunti e note, ricerche personali;
- Archivio Ione Bartoli (59 buste): dirigente del Pci e dell’Udi, Ione Bartoli è anche stata la prima donna a ricoprire il ruolo di assessore regionale ai servizi sociali con deleghe ai problemi della assistenza, delle Opere Pie, degli inabili al lavoro, dei minori presso istituti educativi, delle case di riposo e delle colonie;
- Archivio Giannetto Magnanini (50 metri lineari): partigiano, dirigente del Pci, amministratore pubblico, presidente di Istoreco. L’archivio conserva le carte relative la professione e le passioni della sua lunga esistenza, non ultima quella per la ricerca storiografica;
- Archivio dell’Associazione nazionale combattenti e reduci – sezione di Reggio Emilia (1915-1945, 99 buste): si tratta dei fascicoli personali e delle schede di iscrizione degli associati, suddiviso per sezioni comunali;
- Fondo IMI Reggio Emilia (1940-1945, 4 buste): si tratta di materiali eterogenei, come per esempio fotografie e diari, che raccontano le storie degli IMI reggiani, prigionieri in Germania durante la Seconda guerra mondiale.