Amalia Ferraris. Intervista ad una étoile
Amalia Ferraris mostrò sin da bambina una naturale predisposizione per la danza. Fu allieva prima della scuola di ballo di Torino e poi della scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano. In pochi anni divenne una stella indiscussa della danza, che incantò i pubblici di Torino, Milano, Genova, Napoli, Parigi, Vienna. La sua storica rivale fu Carolina Rosati… Nel 1865 fu protagonista del ballo “La giocoliera” proprio al Teatro Regio di Parma. Da qui parte la nostra storia. Video a cura di Sockna Maimouna Niang, Gama Gueye, Ettore Nicolosi, 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.
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Amalia Ferraris mostrò sin da bambina una naturale predisposizione per la danza. Fu allieva prima della scuola di ballo di Torino e poi della scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano. In pochi anni divenne una stella indiscussa della danza, che incantò i pubblici di Torino, Milano, Genova, Napoli, Parigi, Vienna. La sua storica rivale fu Carolina Rosati… Nel 1865 fu protagonista del ballo “La giocoliera” proprio al Teatro Regio di Parma. Da qui parte la nostra storia. Video a cura di Sockna Maimouna Niang, Gama Gueye, Ettore Nicolosi, 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.
La delegazione Tenshō
Organizzata da tre feudatari (daimyō) del Kyūshū (l’isola più a sud del Giappone dove il cristianesimo si stava maggiormente diffondendo con la presenza dei gesuiti), convinti da padre Alessandro Valignano dell’importanza della missione per aprirsi all’Europa, la delegazione era composta dai loro giovanissimi famigliari, i tredicenni Mancio Itō (capo missione) e Michele Chijiwa, oltre a Martino Hara e Giuliano Nakaura, rispettivamente di 13 e 14 anni, chiamati ad accompagnarli e a sostituirli in caso di necessità, e ad un altro ristretto numero di persone. La delegazione - chiamata Tenshō perché iniziata nell’era Tenshō (1573-1592) - parte da Nagasaki nel 1582 e vi farà ritorno 8 anni dopo. Il 18 giugno 1585 nel viaggio di ritorno da Roma, dove era stata ricevuta da papa Gregorio XIII e dal suo successore Sisto V, l’ambasciata sulla via per Bologna si ferma a Imola. I giovani giapponesi sono accolti con tutti gli onori e viene loro offerto un pranzo con accompagnamento musicale: la lettera è il ringraziamento a tutta la Comunità imolese per l’ospitalità ricevuta. Video realizzato a cura dell’Archivio storico comunale di Imola.
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Organizzata da tre feudatari (daimyō) del Kyūshū (l’isola più a sud del Giappone dove il cristianesimo si stava maggiormente diffondendo con la presenza dei gesuiti), convinti da padre Alessandro Valignano dell’importanza della missione per aprirsi all’Europa, la delegazione era composta dai loro giovanissimi famigliari, i tredicenni Mancio Itō (capo missione) e Michele Chijiwa, oltre a Martino Hara e Giuliano Nakaura, rispettivamente di 13 e 14 anni, chiamati ad accompagnarli e a sostituirli in caso di necessità, e ad un altro ristretto numero di persone. La delegazione - chiamata Tenshō perché iniziata nell’era Tenshō (1573-1592) - parte da Nagasaki nel 1582 e vi farà ritorno 8 anni dopo. Il 18 giugno 1585 nel viaggio di ritorno da Roma, dove era stata ricevuta da papa Gregorio XIII e dal suo successore Sisto V, l’ambasciata sulla via per Bologna si ferma a Imola. I giovani giapponesi sono accolti con tutti gli onori e viene loro offerto un pranzo con accompagnamento musicale: la lettera è il ringraziamento a tutta la Comunità imolese per l’ospitalità ricevuta. Video realizzato a cura dell’Archivio storico comunale di Imola.
Parole in … libertà
Per raccontare una storia parliamo questa volta di parole e del loro significato palese e nascosto, a partire da un documento d’archivio, una lettera trovata nel fascicolo di un mutilato della Seconda Guerra mondiale, socio di ANMIG Modena. Video realizzato a cura di ANMIG Associazione nazionale tra mutilati e invalidi di guerra – Sezione di Modena.
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Per raccontare una storia parliamo questa volta di parole e del loro significato palese e nascosto, a partire da un documento d’archivio, una lettera trovata nel fascicolo di un mutilato della Seconda Guerra mondiale, socio di ANMIG Modena. Video realizzato a cura di ANMIG Associazione nazionale tra mutilati e invalidi di guerra – Sezione di Modena.
Caro Arturo Toscanini ... Lettere dai radioascoltatori americani
Nel 1936, il direttore d’orchestra Arturo Toscanini si trovava a New York, per la sua ultima stagione come direttore della New York Philharmonic Symphony Orchestra. La radio, che per anni aveva trasmesso i concerti diretti da Toscanini, invitò gli ascoltatori a scrivere al Maestro. Furono migliaia le lettere giunte, da ogni parte dell’America, dal Canada e da Cuba. La radio ne raccolse circa 2000 che donò a Toscanini a ricordo della sua esperienza con la Philharmonic. Oggi queste lettere sono conservate dal Museo Casa natale Toscanini. Da esse emergono vite, sentimenti, speranze delle persone che scrissero a Toscanini: ecco le storie di alcuni di essi. Video a cura di Vanessa Pizzacchera, Martina Bertelli, Riccardo Nocera, 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.
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Nel 1936, il direttore d’orchestra Arturo Toscanini si trovava a New York, per la sua ultima stagione come direttore della New York Philharmonic Symphony Orchestra. La radio, che per anni aveva trasmesso i concerti diretti da Toscanini, invitò gli ascoltatori a scrivere al Maestro. Furono migliaia le lettere giunte, da ogni parte dell’America, dal Canada e da Cuba. La radio ne raccolse circa 2000 che donò a Toscanini a ricordo della sua esperienza con la Philharmonic. Oggi queste lettere sono conservate dal Museo Casa natale Toscanini. Da esse emergono vite, sentimenti, speranze delle persone che scrissero a Toscanini: ecco le storie di alcuni di essi. Video a cura di Vanessa Pizzacchera, Martina Bertelli, Riccardo Nocera, 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.
Il capitano Spezzani e l'Estimo di Dinazzano
Nel 1738 i reggenti della Comunità di Dinazzano incaricano Giuseppe Spezzani, ingegnere ducale, di realizzare una nuova mappatura del territorio e dei possedimenti. Video a cura del Comune di Casalgrande in collaborazione con Biblioteca comunale Sognalibro
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Nel 1738 i reggenti della Comunità di Dinazzano incaricano Giuseppe Spezzani, ingegnere ducale, di realizzare una nuova mappatura del territorio e dei possedimenti. Video a cura del Comune di Casalgrande in collaborazione con Biblioteca comunale Sognalibro
Panzini di prima mano
La storia de Il padrone sono me offre spunti sulla formazione di Alfredo Panzini e sui suoi interessi: la struttura, nei suoi personaggi, ricorda da vicino il mondo della cultura latina particolarmente cara allo scrittore, ma là dove tutto sembra partire da così indietro scoviamo poi nel finale della storia una dichiarazione opposta rispetto lo smarrimento largamente proposto dalla letteratura del '900. Video a cura di Biblioteca comunale “A. Panzini” e Archivio Panzini di Bellaria Igea Marina e Coop. Atlantide
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La storia de Il padrone sono me offre spunti sulla formazione di Alfredo Panzini e sui suoi interessi: la struttura, nei suoi personaggi, ricorda da vicino il mondo della cultura latina particolarmente cara allo scrittore, ma là dove tutto sembra partire da così indietro scoviamo poi nel finale della storia una dichiarazione opposta rispetto lo smarrimento largamente proposto dalla letteratura del '900. Video a cura di Biblioteca comunale “A. Panzini” e Archivio Panzini di Bellaria Igea Marina e Coop. Atlantide
Tu regina dolcissima de' cuori
Molti manifesti e documenti dell’Archivio del Teatro Regio ci parlano della grande attrice Amalia Bettini, che fu spesso presente sul palco del Nuovo Teatro Ducale di Parma (poi Teatro Regio), recitando in drammi di successo come Medea, Mirra e tanti altri. Sebbene il suo nome oggi sia dimenticato, fu una delle più grandi attrici dell’1800. Tra i suoi ammiratori ci furono Giuseppe Gioacchino Belli e Stendhal… Video a cura di Islam Wahib, Sara Martins, Salem Nouha Bel Haj, Alvear Erik Aguilar 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.
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Molti manifesti e documenti dell’Archivio del Teatro Regio ci parlano della grande attrice Amalia Bettini, che fu spesso presente sul palco del Nuovo Teatro Ducale di Parma (poi Teatro Regio), recitando in drammi di successo come Medea, Mirra e tanti altri. Sebbene il suo nome oggi sia dimenticato, fu una delle più grandi attrici dell’1800. Tra i suoi ammiratori ci furono Giuseppe Gioacchino Belli e Stendhal… Video a cura di Islam Wahib, Sara Martins, Salem Nouha Bel Haj, Alvear Erik Aguilar 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.
Una sera di marzo del 1861
Due casi di grassazione (rapina a mano armata) avvenuti sulla strada carriera tra Cesena e Savignano il 16 marzo 1861, sono la storia proposta dall’Archivio di Stato di Forlì-Cesena, studiata e raccontata da Arianna Casadei nell’ambito del suo tirocinio. Video a cura dell’Archivio di Stato di Forlì-Cesena.
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Due casi di grassazione (rapina a mano armata) avvenuti sulla strada carriera tra Cesena e Savignano il 16 marzo 1861, sono la storia proposta dall’Archivio di Stato di Forlì-Cesena, studiata e raccontata da Arianna Casadei nell’ambito del suo tirocinio. Video a cura dell’Archivio di Stato di Forlì-Cesena.
Miss Zaeo, la fata volante
Dai manifesti del Teatro Reinach di Parma parte la ricerca per raccontare la vita di Miss Zaeo, il cui vero nome era Adelaide Wieland. Nata a Londra nel 1865, da madre inglese e padre italiano, fu accolta da bambina come allieva dalla famiglia Wieland, che le insegnò le basi del circo. Iniziò così la brillante carriera della trapezista, nota al pubblico come “la fata volante”, che si esibì nei più grandi teatri d’Europa. Video a cura di Chiara Ponzi, Lorena Stetco, Linda Gonizzi, 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.
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Dai manifesti del Teatro Reinach di Parma parte la ricerca per raccontare la vita di Miss Zaeo, il cui vero nome era Adelaide Wieland. Nata a Londra nel 1865, da madre inglese e padre italiano, fu accolta da bambina come allieva dalla famiglia Wieland, che le insegnò le basi del circo. Iniziò così la brillante carriera della trapezista, nota al pubblico come “la fata volante”, che si esibì nei più grandi teatri d’Europa. Video a cura di Chiara Ponzi, Lorena Stetco, Linda Gonizzi, 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.
1860. Ballerine ribelli al Teatro Regio di Parma
Cosa accadeva tra gli artisti del Teatro Regio durante le prove e gli spettacoli? Riusciva l’Ispettore del Teatro a far rispettare le regole? Ecco alcune vivaci testimonianze tratte dai Rapporti serali redatti dagli ispettori. Video a cura di Camilla Campanini, Anita Fereoli, Giulia Fabbi 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.
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Cosa accadeva tra gli artisti del Teatro Regio durante le prove e gli spettacoli? Riusciva l’Ispettore del Teatro a far rispettare le regole? Ecco alcune vivaci testimonianze tratte dai Rapporti serali redatti dagli ispettori. Video a cura di Camilla Campanini, Anita Fereoli, Giulia Fabbi 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.
Lavoro, genere, consumi e fotografia
Consumi, diritti, lavoro, la quotidiana lotta delle donne per provvedere ai bisogni primari della famiglia, questa la storia proposta dalla Fondazione Barberini a partire da un verbale del consiglio di amministrazione della Cooperativa di Consumo del popolo in Bologna dei primi anni Cinquanta. Il video si ricollega al tema dell’omonimo laboratorio rivolto agli studenti del Corso di Storia del Lavoro dell’Università di Bologna, realizzato in collaborazione con Associazione UDI Unione donne italiane di Bologna, nell’ambito di Quante storie nella Storia 2023. Video a cura di Lorena Cerasi (Fondazione Ivano Barberini Memoria e immaginazione)
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Consumi, diritti, lavoro, la quotidiana lotta delle donne per provvedere ai bisogni primari della famiglia, questa la storia proposta dalla Fondazione Barberini a partire da un verbale del consiglio di amministrazione della Cooperativa di Consumo del popolo in Bologna dei primi anni Cinquanta. Il video si ricollega al tema dell’omonimo laboratorio rivolto agli studenti del Corso di Storia del Lavoro dell’Università di Bologna, realizzato in collaborazione con Associazione UDI Unione donne italiane di Bologna, nell’ambito di Quante storie nella Storia 2023. Video a cura di Lorena Cerasi (Fondazione Ivano Barberini Memoria e immaginazione)
Bagni di mare in Cervia
Sono passati 150 anni da quando nel luglio 1873 il sindaco Muccioli firma il primo manifesto, intitolato “Bagni di mare in Cervia", con cui pubblicizza Cervia come meta turistica. La città viene raccontata come un centro umile e modesto, che non è in grado di fare concorrenza alle altre città della costa, privo com'è di strutture turistiche. Il messaggio perciò è rivolto ai ceti meno ricchi a cui si propongono come principali attrattive la spiaggia e il "bosco pineto". Questi sono ancora tra i nostri punti di forza ma quanta strada abbiamo fatto da allora! Video a cura dell’Archivio storico comunale di Cervia
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Sono passati 150 anni da quando nel luglio 1873 il sindaco Muccioli firma il primo manifesto, intitolato “Bagni di mare in Cervia", con cui pubblicizza Cervia come meta turistica. La città viene raccontata come un centro umile e modesto, che non è in grado di fare concorrenza alle altre città della costa, privo com'è di strutture turistiche. Il messaggio perciò è rivolto ai ceti meno ricchi a cui si propongono come principali attrattive la spiaggia e il "bosco pineto". Questi sono ancora tra i nostri punti di forza ma quanta strada abbiamo fatto da allora! Video a cura dell’Archivio storico comunale di Cervia
Watry, il grande illusionista
Parma, Teatro Reinach, 1887: si esibisce il grande illusionista Cesare Watry. La “Decapitazione naturale di un uomo vivente”, “la donna impalpabile”, “la fontana infernale”, “il diabolico gabinetto Dawenport” sono solo alcune delle attrazioni promesse dalla Compagnia eccentrica italo - inglese Reali Illusionisti, guidata da Miss Watry (vero nome Delia Gialdi) e diretta da Cesare Watry (Giovanni Girardi, romagnolo) che si esibiva nelle principali città d’Europa, Asia, Africa e America. Video a cura di Assia Siddane, Rjhab Kassimi, Matilde Passalacqua, Denise Grasso, 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.
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Parma, Teatro Reinach, 1887: si esibisce il grande illusionista Cesare Watry. La “Decapitazione naturale di un uomo vivente”, “la donna impalpabile”, “la fontana infernale”, “il diabolico gabinetto Dawenport” sono solo alcune delle attrazioni promesse dalla Compagnia eccentrica italo - inglese Reali Illusionisti, guidata da Miss Watry (vero nome Delia Gialdi) e diretta da Cesare Watry (Giovanni Girardi, romagnolo) che si esibiva nelle principali città d’Europa, Asia, Africa e America. Video a cura di Assia Siddane, Rjhab Kassimi, Matilde Passalacqua, Denise Grasso, 4 F dell’I.T.E. “Giambattista Bodoni" di Parma.