Introduzione
Il "Re del Terrore" è a Bologna, a Palazzo Pallavicini, e continua ad agire, indisturbato, rubando il prezioso compito che Mozart sostenne il 9 ottobre 1770 per l'ammissione all'Accademia Filarmonica felsinea, qui esposto. Per fortuna è solo una finzione a cui si può assistere in diretta nella sala immersiva multimediale che chiude la ricchissima mostra omaggio a Diabolik e al suo mondo.
La nascita del più famoso "fumetto del brivido" italiano
Torniamo al novembre 1962, quando nelle edicole milanesi appare in bella vista un nuovo fumetto: si intitola Diabolik, si proclama il Re del Terrore e ha un formato diverso dai soliti fumetti. Le storie sono firmate da A. e L. Giussani. Nessuno sospetterebbe che si tratta di due donne, Angela e Luciana. E per di più della "Milano Bene". Angela (nata a Milano, il 10 giugno del 1922) ha un carattere forte, è estroversa e ribelle. E' una donna sportiva: va a cavallo, scia, pratica svariati sport, guida l'auto. Non solo, ha addirittura il brevetto di pilota d'aereo! Segue la moda e fa la modella in pubblicità di grande successo (una per tutte, quella del celebre sapone LUX). Luciana (nata a Milano, il 19 aprile del 1928), sorella minore, è apparentemente più razionale e concreta, e all'inizio sembra destinata a una tranquilla carriera di impiegata presso la Folletto (la nota fabbrica di aspirapolvere).
Angela si sposa nel1946 con l'editore Gino Sansoni, e quando decide di fondare insieme al marito la Casa Editrice Astorina, specializzata in fiabe, giochi in busta e fumetti, di lì a poco coinvolge anche Luciana in questo nuovo progetto.
L'unione della creatività delle due sorelle farà nascere l'anno dopo il personaggio di Diabolik, creando non solo una fortunatissima serie che vive ancora oggi, ma, ma un modo tutto loro di fare fumetto, di pensarlo, di scriverlo e di gestirlo.
Angela sceglie di ispirarsi al
feuilleton
francese del secolo scorso, in particolare a
Fantômas
di cui era attenta lettrice.
Il target a cui si rivolge il nuovo fumetto è preciso, Angela lo ha lungamente osservato alla Stazione Cadorna: si tratta dei pendolari, che spesso devono coprire tratte brevi e che amano leggere gialli tascabili. Il compromesso ideale per loro è un fumetto le cui trame avvincenti esulino dalla morale comune e suggeriscano momenti di evasione, brevi e intensi come il loro viaggio. Diabolik soddisfa queste esigenze, diviene il fumetto più amato e raggiunge dopo poco tempo il successo che conserva ininterrottamente ancora oggi, dopo più di sessant’anni. Angela dirigerà la testata fino alla sua scomparsa, avvenuta nel febbraio del 1987 e Luciana ne porterà avanti successivamente la conduzione da sola, firmando il suo ultimo episodio nel 2001.
Diabolik: un "antieroe" senza nome
Diabolik non ha un vero nome. Eredita il suo da una pantera nera con lo sguardo gelido e feroce. Della sua identità, le Giussani decidono di svelare qualche dettaglio solo dopo sette anni dalla pubblicazione del primo episodio, con l’albo "Diabolik chi sei?". In un serrato faccia a faccia con l'ispettore Ginko, il suo nemico numero uno, il nostro rivela di essere stato adottato da un’associazione criminale dopo essere sopravvissuto a un naufragio, e di avere avuto così occasione di apprendere le basi del crimine. Sappiamo che è nato il 29 febbraio (in un anno bisestile, quindi). Disdegna le armi da fuoco, privilegiando le "armi bianche", in particolare i pugnali. E' anche luomo "dai mille volti", perchè in grado di assumere le sembianze di chiunque desideri grazie alle sue famose "maschere di plastica". Per l'integerrimo e astuto ispettore Ginko, il suo alter ego, è difficile contrastarlo, anche solo per il fatto che il suo ruolo gli impone il rispetto della legge e questo costituisce un grosso handicap nella lotta a un criminale senza regole.
Poi c'è Eva: la sua prima apparizione, nella hall del Grand Hotel di Clerville, ha ispirato decine di fumettisti. Avviene nel terzo numero della saga, "L’arresto di Diabolik", datato 1 marzo 1963. Il criminale mascherato entra nella sua stanza per derubarla, ma tra i due è amore a prima vista. Da quel momento, Eva diviene un'inseparabile partner nella vita e nel crimine. Esordisce salvandolo dalla ghigliottina. Non mancherà di ricordargli questo episodio ogni volta che lui oserà sottovalutarla. Nella storia del fumetto non si era mai vista una donna salvare l’eroe di turno: un capovolgimento di ruoli che solo due donne avrebbero potuto immaginare.
Anche la loro assoluta parità rappresenta un’assoluta novità nel mondo del fumetto: entrambi sono “oltre la legge” (Eva ha un passato di spia industriale, coinvolta in loschi traffici,sospettata di essere responsabile della morte del marito, lord Kant) per scelte di vita autonome, destinati a incontrarsi e a sancire un connubio in cui amore e rispetto vanno di pari passo.
La mostra
(originale del primo numero di "Diabolik" in mostra)
Incontriamo la coppia e tutti gli altri personaggi del fumetto nel suggestivo allestimento della mostra a Palazzo Pallavicini, tra cui la bellissima Altea, duchessa di Vallenberg, destinata a diventare, dopo 22 episodi della saga, nel 1964, l'eterna fidanzata di Ginko. Sempre elegantissima (come Eva, del resto), con i vestiti all'ultima moda che le sorelle copiavano dalle riviste di Haute Couture. Una curiosità: furono le lettrici a insistere affinchè Ginko avesse una compagna, come già Diabolik. Le sorelle avevano in realtà pensato a un ispettore solitario e schivo.
In 150 metri, con un fantastico colpo d'occhio ritroviamo tutte le pareti rivestite di fumetti, dal numero uno ad oggi.
Seguiamo così lo sguardo di Diabolik che negli anni subisce leggere variazioni nello stile del disegno, nel colore, nella composizione: dettagli apparentemente dissimili ma in grado di rivelare una connessione profonda e ininterrotta tra il fumetto delle origini e quello di oggi.
Diabolik non è un pavido, si espone su fenomeni di costume e sui diritti civili. Prende posizione contro la violenza sulle donne, interviene in materia di corruzione e di mafia, si oppone alla diffusione delle droghe e sostiene le categorie dei più umili ed emarginati.
In mostra anche un approfondimento sulla mitica auto del nostro criminale: la JAGUAR-E-Type, che può trasformarsi persino in elicottero! Si pensi che la marca dell'auto all'inizio non fu per nulla contenta di essere associata a un criminale. Cambiò presto idea, usando Diabolik per farsi pubblicità.
Sono esposte inoltre decine di tavole originali del fumetto e quelle di artisti che hanno voluto reinterpretare la figura di Diabolik, diventato con il tempo vera e propria icona di stile, capace di ispirare pittori, illustratori, sognatori. A partire da Mimmo Rotella, Milo Manara, Sergio Toppi, per citarne alcuni.
Il percorso espositivo è curato da Francesca Bogliolo e
realizzato dalla Pallavicini
s.r.l. di Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci in collaborazione con la casa editrice Astorina.
Informazioni
La mostra è aperta fino al 20 luglio 2025 da giovedì a domenica dalle 10.00 alle 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00).
Tutti i dettagli sono sul sito web di Palazzo Pallavicini (Via San Felice 24, Bologna) dove è in corso anche la mostra dedicata all'artista Jack Vettriano.
Ultimo aggiornamento: 09-05-2025, 12:35