Biografia

Lucio Gambi

Studioso in grado di aprire la geografia al contributo metodologico della ricerca storica, letteraria, sociologica, demografica, Gambi è stato anche fra i protagonisti del dibattito culturale e politico che, a partire dagli anni ’60, ha percorso le nostre Università e ha accompagnato l’attuazione delle Regioni.


Ha partecipato alla Resistenza e militato nel movimento Giustizia e Libertà; a quel periodo risale la sua collaborazione a una radio popolare che, in Romagna, seguiva in diretta i processi ai gerarchi fascisti.


Dal 1953 è docente presso l’Università di Messina e successivamente ricopre la cattedra di “Geografia umana” all’Università Statale di Milano, dove, negli anni della contestazione giovanile, è tra i docenti che più si impegnano nel tentativo di mediazione tra le posizioni dell’Ateneo e quelle del Movimento studentesco.

Lucio Gambi

Un impegno politico che mantiene nel tempo e che manifesta in termini culturali, con gli studi e le ricerche, rimaste magistrali, sugli insediamenti rurali, le forme dei campi, le bonifiche, i generi di vita dei contadini. Nel 1964 pubblica

Questioni di geografia

, una raccolta di saggi che rappresenta un invito alla comunità scientifica per un riesame della concezione tradizionale della geografia. Nel 1970 pubblica con Giuseppe Barbieri

La casa rurale in Italia

, a venti anni di distanza dalla pubblicazione della dissertazione di laurea

La casa rurale nella Romagna

.


“Fare cultura è impegnarsi per la società”, scrive nella prefazione di

Una geografia per la storia

, uscito per Einaudi nel 1973, raccolta di scritti metodologici che interpretano “la geografia come storia della conquista conoscitiva e della elaborazione regionale della Terra in funzione di come è venuta ad organizzarsi la società”.


Nel 1975 viene nominato primo Presidente dell’Istituto beni artistici, culturali e naturali che la Regione Emilia-Romagna ha costituito quale organismo scientifico al servizio della programmazione e della pianificazione regionale. Sono gli anni delle campagne di rilevamento dei beni culturali sul territorio, del censimento delle case rurali, dell’inventario dei centri e nuclei storici, delle indagini sulla cultura materiale. Con l’Istituto e la Regione Emilia- Romagna il rapporto di collaborazione continuerà negli anni, fra l’altro in occasione della redazione del Piano Territoriale Paesaggistico del 1986.

Dal 1975 al 1990 è docente di “Geografia politica ed economica” all’Università di Bologna, dove, per alcuni anni è presidente del Corso di laurea in storia e direttore del Dipartimento di discipline storiche. Dal 1993 è Socio dell’Accademia dei Lincei (nel 1995 ne diverrà Socio nazionale).

Collabora con continuità alle riviste di settore “Lares”, “Quaderni storici”, “Rivista Geografica Italiana”, “Studi Romagnoli”; partecipa a importanti lavori collettivi fra cui:

Capire l’Italia

del TCI, la

Storia di Forlì

, la

Storia di Ravenna

,

La Galleria delle carte geografiche del Vaticano

, la

Storia d’Italia

Einaudi.

Lucio Gambi è stato non solo uno studioso di grande livello scientifico, i cui scritti rimangono fondamenta disciplinari, sia quelli teorici che quelli applicati a casi di studio, ma anche e soprattutto un organizzatore di studi, un suggeritore instancabile di progetti, affabile e disponibile, che, in conversazioni private, lezioni, testimonianze, ha insegnato a generazioni di allievi, ad ampliare il concetto di patrimonio culturale, a interpretare la storia nel suo contesto ambientale, a leggere il paesaggio affinchè esso possa divenire fondamento di uno sviluppo culturale, economico, politico, più armonico e consapevole.