Le lingue dell'Emilia-Romagna, Massimo Tozzi Fontana

rivista IBC IV, 1996, 4

NELLA NOZIONE DI BANCA DATI è implicita la caratteristica di aggiornamento costante delle conoscenze acquisite; la mobilità, contrapposta alla rigidezza della sua struttura, costituisce un elemento di positività nella valutazione di un insieme organico di informazioni. Non importa scomodare l'armamentario concettuale dell'informatica per affermare ciò, ma è fuor di dubbio che dell'informatica siamo debitori: è grazie ad un semplice programma di data base, facilmente reperibile sul mercato, che abbiamo potuto fondare l'organizzazione della struttura della banca dati relativa ai dialetti in Emilia e Romagna.

La realtà che ci troviamo di fronte in questa regione è estremamente ricca di iniziative di ogni specie tese a far praticare, ad insegnare, a studiare, a tradurre, a "esporre" e a promuovere il dialetto. Quale dialetto? ci si può chiedere.

Certamente una buona parte delle iniziative sono fortemente legate ad una pretesa subalternità di questo veicolo di espressione e comunicazione, in modo tale da confinarlo nel recinto del "dopolavoro", del divertimento, della "simpatica popolarità" talvolta volgare ma sempre efficace, che pare essere il cardine di non poche iniziative "domenicali", anche se animate di buone intenzioni.
 Ma fortunatamente non è sempre così: la sensibilità e la sete conoscitiva rivolta tanto al passato quanto al presente del dialetto non è prerogativa esclusiva di pochi studiosi e di alcuni avamposti universitari.

Nel raccogliere le informazioni pervenute dagli assessorati alla cultura provinciali abbiamo scoperto che sono numerosi i ricercatori, i compilatori di dizionari, gli appassionati di toponomastica, gli scrittori, i poeti e, ancora, le associazioni, i centri di documentazione, le compagnie teatrali, i gruppi musicali che condividono con noi una concezione del dialetto non riduttiva, aperta alle istanze di arricchimento del linguaggio e dell'espressività, consapevole della necessità di studiare e conservare quel prezioso bene culturale che è il dialetto, veicolo privilegiato di trasmissione del sapere tecnico oltre che - ancora oggi - quotidiano strumento di comunicazione per una parte rilevante delle popolazioni rurali e urbane.

La ricognizione ha avuto come tappe essenziali gli incontri svolti a partire dal gennaio 1995 con gli Assessorati alla cultura provinciali, ai quali è stato richiesto un censimento preliminare delle iniziative locali.

Il censimento è stato effettuato utilizzando una scheda predisposta dalla Commissione dialetti che l'IBC aveva nominato in occasione della promulgazione della legge. Nel momento in cui stendo questi appunti (settembre 1996) il quadro dell'esistente è sufficientemente definito per una buona parte delle province. E' prevista una integrazione e un approfondimento del censimento nel programma 1996, oltre che, come è ovvio, I'aggiornamento costante dei dati.

A definire ulteriormente il quadro concorrono i numerosi progetti che i responsabili delle iniziative hanno presentato nel 1995, rispondendo all'invito che abbiamo loro rivolto nel corso di appositi incontri svolti presso ognuna delle sedi provinciali.
 L'insieme dei progetti pervenuti (oltre 100 in totale) è stato suddiviso per tipologia nei settori: 1) studi e ricerche, 2) attività promozionali e 3) editoria.

All'interno del primo gruppo è possibile riconoscere le seguenti sezioni:

  •  catalogazione e trascrizione di materiali cartacei, sonori e visivi già acquisiti dai proponenti;
  •  incremento e ricognizione di fondi bibliotecari;
  • analisi fonologiche e morfosintattiche;
  • inchieste lessicografiche;
  • indagini toponomastiche;
  • ricerche sui cicli del lavoro contadino, artigianale e industriale;
  • raccolta e catalogazione di testi e materiali orali e musicali;
  • compilazione di bibliografie;
  • organizzazione di corsi;
  • svolgimento di convegni e seminari.

Le voci contenute nella scheda, visibile presso l'IBACN, corrispondono ai casi più frequenti che il sondaggio realizzato dagli assessorati delle Province e lo spoglio dei progetti pervenuti all'IBACN hanno messo in luce.
 Segnalazioni e suggerimenti da parte dei lettori saranno ovviamente bene accetti.

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ultima modifica 2024-03-05T14:42:28+02:00
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