Cimiteri in pillole

Le campagne di riconoscimento per l’assegnazione del marchio “Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna” avviate in base alla Legge regionale 21/2022 hanno messo in evidenza, tra i siti cimiteriali presenti sul territorio, quelli ritenuti significativi in quanto parte integrante del patrimonio culturale. Per presentare “in pillole” un panorama così vasto, queste realtà sono raccolte qui per brevi schizzi, in modo da comporre un mosaico progressivo che, tessera dopo tessera, è destinato a contemplarle tutte.


Cimitero di Vignola

Cimitero di Vignola - foto Millecolline

A Vignola, dove le acque del Panaro declinano dall’Appennino modenese, il nuovo cimitero comunale venne costruito tra il 1899 e il 1903, a buona distanza dal centro storico della città, dopo aver preso atto che il primo sepolcreto realizzato in ossequio alle disposizioni napoleoniche era ancora troppo vicino all’abitato.
Sul lato opposto all’ingresso i portici laterali culminano con eleganza in due bracci obliqui che si congiungono alla facciata della cappella, così da conferire alla pianta interna del campo la forma di una lapide. Tra gli ospiti illustri delle tombe si segnalano il chimico Francesco Selmi, il musicista Luigi Gazzotti e l’architetto Cesare Leonardi.

# Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna riconosciuti dalla legge regionale 21/2022


Cimitero della Certosa di Bologna

Cimitero della Certosa di Bologna - foto Andrea Scardova

Il convento certosino che dà il nome al più grande cimitero di Bologna fu edificato intorno al 1330 sotto il colle della Guardia, in un luogo distante dalla città e consacrato alle sepolture già dagli Etruschi. Soppresso nel 1796, il complesso monastico venne adibito a necropoli comunale nel 1801, su disegno degli architetti Ercole Gasparini e Angelo Venturoli.
Considerata una delle maggiori raccolte del neoclassico italiano, testimonia le principali correnti artistiche attive tra Ottocento e Novecento, ospitando circa seimila manufatti realizzati da più di duecento artisti. Tra i sepolti illustri: il poeta Giosue Carducci, il pittore Giorgio Morandi, l’attrice Laura Betti e il musicista Lucio Dalla.

# Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna riconosciuti dalla legge regionale 21/2022


Cimitero del Piratello di Imola

Cimitero del Piratello di Imola - foto Andrea Scardova

Il cimitero principale di Imola, nel Bolognese, è stato edificato lungo la Via Emilia a partire dal 1817, su un terreno adiacente al santuario del Piratello e nel chiostro del vicino convento, a debita distanza dalle mura urbane.
Il portico del cortile, oggi dominato da uno splendido esemplare di “Magnolia grandiflora”, iniziò allora a ospitare le tombe delle famiglie gentilizie, che scelsero i propri spazi attenendosi al “Disegno geometrico dimostrativo” dell’architetto Giuseppe Magistretti.
Le espansioni successive inaugurarono nuovi campi dedicati all’inumazione, accomunati dall’impianto ortogonale e dal gusto estetico classicheggiante degli edifici.

# Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna riconosciuti dalla legge regionale 21/2022


Cimitero di Casaglia (Marzabotto)

Cimitero di Casaglia (Marzabotto) - foto Victor di Rino Canobbi - Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto

Il 29 settembre del 1944, davanti alla cappella del piccolo cimitero di Casaglia, sull’Appennino bolognese, più di 80 civili, molti dei quali bambini, vengono massacrati dalle truppe tedesche in una delle stragi che fanno centinaia di vittime inermi tra Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi.
Nel 2018 questo luogo-simbolo della memoria, inserito nel Parco storico regionale di Monte Sole, è stato restaurato pietra per pietra per tramandarlo al futuro. Tra le sepolture anche quella di Giuseppe Dossetti, il giurista e teologo novecentesco che qui vicino ha dato vita a una comunità monastica.

# Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna riconosciuti dalla legge regionale 21/2022


Cimitero di Medicina

Cimitero di Medicina - foto Andrea Scardova

Edificato intorno alla metà del diciannovesimo secolo, il cimitero municipale di Medicina, nella pianura bolognese, viene impreziosito nel 1874 con l’aggiunta della cappella disegnata da Gian Giorgio Marchesi in fondo al primo campo.
La linearità dei suoi portici laterali aderisce in pieno ai dettami dello stile neoclassico, facendo emergere elegantemente i volumi del corpo centrale, slanciati dalle quattro colonne ioniche del pronao. Tra le sepolture illustri, quella del pittore novecentesco Aldo Borgonzoni, immortalato nel volto in bronzo realizzato da Domenico Rambelli.

# Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna riconosciuti dalla legge regionale 21/2022


Cimitero di San Giovanni in Persiceto

Cimitero di San Giovanni in Persiceto - foto Andrea Scardova

A San Giovanni in Persiceto, nel cuore della bassa bolognese, la costruzione del cimitero municipale si data intorno al primo decennio del 1800. Il nuovo edificio, ben recintato secondo le norme di igiene pubblica introdotte dal regime napoleonico, venne realizzato là dove sorgeva la chiesa demolita di Santa Liberata, in un’area appartenente alla Confraternita di Santa Maria della Scoppa, tra la strada per Castelfranco e la via di Circonvallazione.
Alla metà dello stesso secolo risalgono la cappella centrale, disegnata dall’ingegnere Luigi Gamberini, e la facciata prospettica con cancellata, davanti a cui fu posta la croce in marmo recuperata vicino al convento francescano, soppresso con l’Unità d’Italia.

# Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna riconosciuti dalla legge regionale 21/2022


Cimitero di Argenta

Cimitero di Argenta - foto Andrea Scardova

Ad Argenta, nella pianura ferrarese, la costruzione del nuovo cimitero municipale risale al 1877, quando a rimpiazzare il vecchio sepolcreto di San Lazzaro, oramai troppo angusto, viene scelta un’area dal nome evocativo: “Possessione del Po Morto”. Il corpo di fabbrica, rettangolare, ospita al suo interno un loggiato che culmina in un frontone a quattro colonne, disegnato in sobrio stile neoclassico.
Oltre a rappresentare le famiglie storiche della città, le tombe raccontano dei suoi personaggi più illustri, dal sindaco Giuseppe Vandini, immortalato dallo scultore Tullo Golfarelli, al consigliere comunale Natale Gaiba, assassinato dai fascisti.

# Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna riconosciuti dalla legge regionale 21/2022


Cimitero di Cento

Cimitero di Cento - foto CMV Servizi

A Cento, nella pianura ferrarese solcata dal fiume Reno, la costruzione del nuovo cimitero comunale viene realizzata negli anni Quaranta del 1800, nei terreni un tempo appartenuti ai frati cappuccini, presenti in città fin dall’ultimo ventennio del 1500 ma costretti a lasciarla dalle soppressioni napoleoniche due secoli dopo.
Sul lato opposto all’ingresso del campo, di forma quadrata, si stagliano i volumi della cappella cimiteriale, disegnata in sobrio stile neoclassico, con il pronao a quattro colonne e i due portici laterali distesi in simmetria. Tra le sepolture illustri, quelle del pittore Aroldo Bonzagni, della scrittrice Maria Majocchi e del tenore Giuseppe Borgatti.

# Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna riconosciuti dalla legge regionale 21/2022


Cimitero Ebraico di Cento

Cimitero Ebraico di Cento - foto Comune di Cento

“Lazzaretto degli ebrei”: così si chiamava il cimitero della comunità giudaica insediatasi a Cento fin dal decennio che precede il 1400. Il sepolcreto, già esistente nel 1690 subito fuori porta Pieve, venne sostituito da quello impiantato a poca distanza nel 1818, dopo un’esondazione del fiume Reno che aveva distrutto il primo.
Le oltre 100 lapidi sopravvissute al tempo sono rivolte verso il cancello di ingresso; alcune di esse riportano i nomi di personaggi importanti per la storia della città e non solo: tra questi il rabbino ferrarese Immanuèl Chay Ricchi, esperto di Kabbalà, assassinato nel 1743 dopo una vita errabonda.

# Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna riconosciuti dalla legge regionale 21/2022


Cimitero della Certosa di Ferrara

Cimitero della Certosa di Ferrara - foto Giorgio Giliberti

Il cimitero della Certosa di Ferrara, insieme alla chiesa di San Cristoforo, si trova là dove a partire dal 1452 sorse il monastero voluto da Borso d’Este, primo duca della città.
Nel 1799, con le soppressioni napoleoniche, la Certosa viene adibita a caserma militare, finché dal 1813 il Comune lo trasforma in luogo di sepoltura, facendo delle celle monacali altrettante cappelle gentilizie.
Introdotto dagli eleganti portici curvilinei del prospetto, il disegno del complesso si deve all’architetto Ferdinando Canonici. Riposano qui tra gli altri, circondati da sculture e monumenti preziosi, il pittore Giovanni Boldini, l’insegnante Alda Costa, l’attrice Lyda Borelli e il regista Michelangelo Antonioni.

# Cimiteri monumentali e storici dell’Emilia-Romagna riconosciuti dalla legge regionale 21/2022


Azioni sul documento

ultima modifica 2024-07-19T09:46:13+01:00
Questa pagina ti è stata utile?

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina