Per volere del conte “illuminato”
Il secolo dei Lumi amò i libri come non mai: ne è la prova il fondo storico “Belloni”, che comprende più di 3.000 volumi di edizioni antiche e costituisce ciò che rimane della biblioteca privata di Filippo Francesco Magawli Cerati de Carly, un conte “illuminato”, nato in un piccolo villaggio d’Irlanda ma cresciuto a Parma, dove divenne consigliere fidato di Maria Luigia d’Austria.
Uomo colto, appassionato di storia, scienze e letteratura, contribuì a realizzare importanti opere pubbliche, tra cui il ponte sul Taro, e ottenne la restituzione di alcune delle opere d’arte portate via per volere di Napoleone. Trasferitosi a Dublino, la sua raccolta fu venduta nel 1828 al colornese Pier Luigi Belloni, per confluire poi nel patrimonio del ginnasio gratuito che lui stesso volle fondare.
Il fondo, che tra i pezzi più preziosi conserva l’incunabolo Schala Paradisi di Giovanni Climaco (Venezia, 1491), è costituito da 138 cinquecentine, 136 secentine, più di 2.500 edizioni che risalgono al 1700 e alcune che arrivano fino ai primi decenni del secolo successivo. Nel 1998, dopo che a lungo non sono stati consultabili, hanno trovato la loro definitiva collocazione in una sala appositamente dedicata nella Biblioteca comunale “Glauco Lombardi” di Colorno.
Fra i tanti volumi di pregio si segnalano: i Marmi e i Mondi di Anton Francesco Doni (Venezia, 1552), il Civitatis Orbis Terrarum (Colonia, 1572), le Memorie degli scrittori e letterati parmigiani di Affò (Parma, 1789-97), l’Indice de las glorias de la Casa Farnese di Salazar (prima edizione; Madrid, 1716) e ben 16 edizioni bodoniane, fra cui Le più insigni pitture parmensi (Parma, 1809).
L’unico catalogo cartaceo del fondo che ci è pervenuto, il cosiddetto “catalogo Baccalario”, è datato 1897 e ordina i volumi alfabeticamente per autore, con l’indicazione della collocazione. L’intervento finanziato dalla Legge regionale 18/2000 e promosso dal Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna mira a completare la catalogazione già avviata e interessa circa 1.500 volumi. L’operazione prevede:
> l’indicazione di intonso, inserti, miscellanee, numero di esemplare di tirature limitate;
> l’individuazione di possessori, ex libris, collocazioni precedenti, note manoscritte, dediche e stato di conservazione;
> la descrizione di legature originali e/o di pregio;
> l’inventariazione su serie specifica per il fondo e l’apposizione del numero di inventario a matita sul volume;
> per i periodici, la registrazione dell’inventario unico per annata e la compilazione del campo “Sintesi del posseduto” in polo e Indice;
> la registrazione della segnatura di collocazione già presente sui volumi e la loro timbratura.
Una parte dei libri del Fondo “Belloni” catalogati è consultabile nel catalogo online del Sistema bibliotecario parmense.
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