Per grazia condivisa
Un “uomo di forte spirito”, uno che “in tempi difficili non arrossì del Vangelo”, insomma un tipo generoso: Antonio Tondini doveva essere davvero così. A Verucchio non lo dice soltanto la scritta sotto al suo busto in terracotta, nella chiesa della Collegiata, lo testimonia anche la biblioteca comunale, che oggi è intitolata a Don Lorenzo Milani ma che deve la sua nascita proprio alla generosità di questo benefattore instancabile.
Nato nel 1802 da una famiglia di possidenti terrieri, Antonio Tondini ebbe tre vite in una: come uomo di legge svolse a lungo attività amministrativa nella sua Verucchio, fino a diventarne sindaco; come appassionato di architettura e arte plastica progettò numerose chiese sul territorio riminese; come devoto dedicò il suo tempo anche alle opere di carità e alla direzione di confraternite.
Da sindaco istituì il ginnasio cittadino e, in forma rigorosamente anonima, donò ai verucchiesi la sua biblioteca privata, che nel 1857 divenne quindi pubblica e fu messa a loro disposizione all’interno del palazzo municipale. Agli oltre 400 volumi del nucleo iniziale se ne aggiunsero poi altri, provenienti dalle vicine biblioteche conventuali dei francescani e degli agostiniani.
Dopo la Seconda guerra mondiale, che colpì duramente la città, si perse purtroppo memoria della biblioteca e molti dei libri, soprattutto i più antichi e preziosi, vennero dispersi o sottratti. Quelli superstiti furono conservati nell’Archivio storico del Comune, dove ora, grazie alla Legge regionale 18/2000, sono oggetto di un intervento di catalogazione promosso dal Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna.
Il fondo - documentato dall’inventario manoscritto del latinista Ariodante Marianni, segretario comunale e primo bibliotecario - comprende circa 1.200 volumi, per la maggior parte antichi (tra questi, 38 cinquecentine e 83 seicentine), per la restante moderni, risalenti all’Ottocento e ai primi del Novecento. A parte un centinaio di classici italiani e latini, i libri trattano argomenti giuridici e religiosi.
Oltre alle segnature di collocazione presenti sul dorso dei volumi, nel corso dell’intervento vengono registrati i dati relativi a possessori, ex libris, note manoscritte, legature originali e di pregio, legature con altre edizioni, eventuali dediche o inserti, stato di conservazione; e non può certo mancare il censimento delle marche tipografiche. Una parte dei libri catalogati è consultabile in “Scoprirete”, il catalogo online delle biblioteche di Romagna e San Marino.
Antonio Tondini andò via da questo mondo il primo giorno di agosto del 1884, “lasciando alla ricordanza de’ posteri / nome glorioso e raro esempio di virtù”. A quasi 140 anni dalla sua dipartita, quel nome e quella virtù restano vivi nella biblioteca che voleva appartenesse a tutti.
[Le notizie su Tondini e sulla sua biblioteca si devono a Lisetta Bernardi e al suo libro Antonio Tondini. Verucchio nell’Ottocento (Villa Verucchio, Pazzini Editore, 2002), che riporta anche il catalogo a schede delle cinquecentine e seicentine presenti nel fondo, con gli indici dei possessori, dei luoghi di stampa e degli stampatori/editori.]
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