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Introduzione

Nel 2009 l'Istituto per i Beni Artistici della Regione Emilia-Romagna istituiva un gruppo di studio interistituzionale con esperti (amministrativi, architetti, storici e critici d’arte, dirigenti e funzionari ministeriali, regionali e provinciali, nonché artisti e un’antropologa culturale) al fine di redigere la Bozza di legge regionale per l’arte nelle opere pubbliche in Emilia-Romagna.
Dal lavoro di studio, ricerca e indagine è nata la mostra dedicata alle opere regionali realizzate grazie al percento per l'arte.

La storia

La cosiddetta “legge italiana del 2%” imponeva alle Amministrazioni di destinare una percentuale dell'importo dei lavori per la realizzazione di opere d'arte negli edifici pubblici di nuova costruzione. Istituita nel pieno della Seconda Guerra Mondiale nel 1942, veniva abrogata e promulgata in maniera differente nel 1949, per la ricostruzione di edifici su un terreno di macerie. Con la Legge n.717/1949 si cercava di rinnovare quel connubio fra le arti (architettura, pittura, scultura) che aveva permeato in passato, e fino agli anni Trenta, la produzione artistica e si stabiliva che, nella nuova costruzione di edifici pubblici il due per cento del costo dovesse essere destinato ad opere “di abbellimento”. 

La proposta regionale voleva evolversi verso una percentuale graduata da 0,5 a 2% (alla tedesca), a seconda dell’impegno economico per la realizzazione dell’opera edilizia, con la preferenza esplicita per la progettazione integrata tra arte e architettura, opere di design comprese (alla francese), sin dal progetto preliminare, affinché l’arte potesse integrarsi e arricchire tutte le tipologie di opere pubbliche, architettoniche e infrastrutturali, compresi alcuni casi di restauro. Si ipotizzava una commissione composta dal progettista, dal responsabile del patrimonio culturale dell’amministrazione, dal rappresentante dell’utenza dell’edificio (per assicurare la partecipazione cittadina al progetto artistico e architettonico), e da due membri scelti da un ipotizzato “Elenco regionale di esperti per l’arte contemporanea nelle opere pubbliche”, composto da specialisti in storia e critica dell’arte, architettura ed arti visive, che potessero coniugare competenze tecnico-amministrative e conoscenza dell’arte. 
A distanza di tre anni dall’attività propositiva dell’IBC, lo Stato ne recepiva le indicazioni di gradualità a seconda dell’impegno economico e, nel 2017, le nuove Linee Guida affidavano all’importante premessa l’innovazione e l’allargamento del raggio di applicabilità nello spazio del percento per l’arte, recepite dalla Regione Emilia-Romagna nella L.R. del 12 dicembre 2017 n. 24 “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio” che ne indica l’utilizzo anche nella realizzazione degli interventi di riuso e rigenerazione urbana negli interventi di costruzione o ricostruzione di edifici pubblici. La ricerca condotta da IBC verificò che la legge aveva trovato un’applicazione limitata; tuttavia, l’articolata indagine ha permesso di individuare, nella Regione Emilia-Romagna, circa 160 casi, catalogati e confluiti in una banca dati consultabile on line; e a cui si aggiunsero gli esempi recepiti dall’abrogata L.R. 16/2002 “Norme per il recupero degli edifici storico-artistici e la promozione della qualità architettonica e paesaggistica del territorio”.

La mostra “Il percento per l’arte” presentava una scelta di 30 opere fra le più significative, con fotografie appositamente realizzate dall’IBC durante l’indagine. L’interesse regionale per questa materia fu ben documentato nel volume  (PDF - 29.1 MB)Il percento per l’arte in Emilia-Romagna. La legge del 29 luglio 1949 n° 717: applicazioni ed evoluzioni del 2% sul territorio (PDF - 29.1 MB) (a cura di Claudia Collina, collana E-R Musei e Territorio - Dossier IBC, Bologna, Editrice Compositori, 2009) che descriveva i risultati dell’indagine con una vasta selezione di opere e raccogliendo contributi multidisciplinari sul tema. 

La mostra “Il percento per l’arte” è confluita nella banca dati I luoghi del percento ed è stata realizzata per valorizzare l’esistente e sensibilizzare le Amministrazioni Pubbliche al miglioramento artistico delle città, in un dialogo tra le arti e l’architettura contemporanee.

Ancora oggi si auspica che la legge quadro statale possa essere ampliata e recepita dal codice degli appalti e possa avere una commissione giudicatrice più equilibrata ed eterogenea nella composizione, in cui sarebbe estremamente importante anche il ruolo di rappresentante della comunità; e possa diventare un potente strumento, coordinato con altri, per la realizzazione dell’arte nella sfera pubblica.

La mostra fa parte de "La cultura in mostra. Immagini e documenti dalle ricerche dell'Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna", progetto che nasce per accrescere e migliorare la fruibilità e l'accessibilità del patrimonio culturale regionale, offrendo mostre virtuali delle rassegne espositive realizzate dall’Istituto per i Beni Culturali, ora Settore Patrimonio culturale, a partire dagli anni '70, di cui sono stati digitalizzati gli apparati informativi. Il progetto prevede un’attualizzazione delle tematiche nei contenuti e nelle relazioni con il patrimonio con l’inserimento di nuovi materiali (testi critici, videointerviste, altre immagini) e possibili ulteriori sviluppi di dialogo con il pubblico.

Ultimo aggiornamento: 24-01-2024, 15:59