Biblioteca comunale "D. Alutto, A. Ferrari, A. Gennari" di Zola Predosa
BIBLIOTECA COMUNALE “D. ALUTTO, A. FERRARI, A. GENNARI” DI ZOLA PREDOSA
L'alluvione del Polesine. Zola accogliente: settant'anni dopo
Settant'anni fa, dall’autunno del 1951, a Zola Predosa trovarono accoglienza più di 165 alluvionati del Polesine. Il 14 Novembre la piena del Po provocò le rotte di Occhiobello e la “grande alluvione” del Polesine: un evento tragico che provocò 100 mila ettari di terra allagati, 200 mila persone in fuga, 700 case distrutte, migliaia di animali annegati e un numero imprecisato di vittime. Un bilancio che sconvolse il Paese e che emozionò l'opinione pubblica di tutto il mondo.
All’indomani dell’alluvione migliaia di sfollati trovarono ospitalità in centinaia di comuni vicini e lontani: alle 10 di sera del 16 novembre le prime quindici bambine alluvionate arrivarono con un pullman a Zola. Nell’Archivio storico comunale e fra le fotografie dell’archivio fotografico della Biblioteca vi sono documenti e immagini che raccontano del periodo in cui gli alluvionati del Polesine trovarono accoglienza presso le famiglie zolesi e diversi cittadini, all’epoca bambini, ricordano ancora bene quei fatti.
Obiettivo di questo progetto è quello di ricostruire l’operazione accoglienza più importante nella storia recente della nostra comunità. Raccogliere documenti e testimonianze dirette prima che il tempo, inevitabilmente, cancelli le memorie vive di quell’evento.
- Alluvionati a Zola. 70 anni dopo la tragedia del Polesine - video