La delegazione Tenshō

Organizzata da tre feudatari (daimyō) del Kyūshū (l’isola più a sud del Giappone dove il cristianesimo si stava maggiormente diffondendo con la presenza dei gesuiti), convinti da padre Alessandro Valignano dell’importanza della missione per aprirsi all’Europa, la delegazione era composta dai loro giovanissimi famigliari, i tredicenni Mancio Itō (capo missione) e Michele Chijiwa, oltre a Martino Hara e Giuliano Nakaura, rispettivamente di 13 e 14 anni, chiamati ad accompagnarli e a sostituirli in caso di necessità, e ad un altro ristretto numero di persone. La delegazione - chiamata Tenshō perché iniziata nell’era Tenshō (1573-1592) - parte da Nagasaki nel 1582 e vi farà ritorno 8 anni dopo. Il 18 giugno 1585 nel viaggio di ritorno da Roma, dove era stata ricevuta da papa Gregorio XIII e dal suo successore Sisto V, l’ambasciata sulla via per Bologna si ferma a Imola. I giovani giapponesi sono accolti con tutti gli onori e viene loro offerto un pranzo con accompagnamento musicale: la lettera è il ringraziamento a tutta la Comunità imolese per l’ospitalità ricevuta. Video realizzato a cura dell’Archivio storico comunale di Imola.

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ultima modifica 2023-05-05T10:30:40+01:00
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