Archivi Loretta Giaroni, Bice Ligabue, Renata Bergonzoni e Comitati consultori familiari
Pubblicati in Archivi ER gli inventari degli archivi di Loretta Giaroni, Bice Ligabue, Renata Bergonzoni e dei Comitati di gestione dei consultori familiari, conservati dal Centro documentazione donna di Modena
Sono ora consultabili online nel Sistema informativo regionale Archivi ER gli inventari degli archivi di Loretta Giaroni, Bice Ligabue e Renata Bergonzoni e dei Comitati di gestione sociale dei consultori familiari di Modena, conservati dal Centro documentazione donna di Modena.
Gli archivi
Loretta Giaroni (all'anagrafe Loredana, 1928-), Bice Ligabue (1895-1981) e Renata Bergonzoni (1935-2007) hanno in comune tra gli altri l'impegno nell'associazionismo locale e nazionale all'interno dell'UDI Unione donne italiane, oltre all'attivismo politico nel Partito comunista italiano che le ha portate a rivestire cariche nella pubblica amministrazione. I loro archivi ne documentano le relazioni e l'attività e sono pervenuti al Centro documentazione donna di Modena per vie diverse.
Il nucleo centrale dell'archivio di Bice Ligabue è rappresentato dalle carte che interessano la figura di Anna, l'amatissima sorella che muore nel 1918 dopo la detenzione trascorsa a Firenze nel 1917: una piccola raccolta di documenti tenuti separati dal resto, quasi a formare uno "scrigno della memoria" personale. Si tratta delle lettere ricevute dal carcere, di una copia del giornale in cui è pubblicato il suo necrologio e di un quaderno con poche pagine di appunti manoscritti con ricordi d'infanzia e della prima giovinezza. Proprio la perdita della sorella la spinse a prendere una posizione politica, dapprima nel Partito socialista poi fondando a Modena nel 1921, insieme ad altri giovanissimi uomini, il primo gruppo comunista e diventandone la segretaria nel 1922: è l'inizio di un lungo percorso che la vede protagonista all'interno del Partito comunista, dell’amministrazione comunale modenese come consigliera e dell’UDI. In questa cornice biografica si inseriscono le sue carte: la corrispondenza, gli appunti e le memorie del periodo fascista; le tessere di iscrizione al PCI, alla CGIL, all'UDI, all'ANPI, alla Lega nazionale delle cooperative e mutue e all'ANPPIA; gli opuscoli, i volantini di propaganda antifascista, i ritagli di articoli di giornale; le relazioni di argomento politico, i resoconti del viaggio del 1962 in Unione Sovietica, i materiali preparatori di convegni e iniziative, e la rassegna stampa.
Il fondo fa parte del patrimonio archivistico del Partito Democratico della Sinistra - Federazione di Modena che ne è proprietario. L'archivio nei primi anni Novanta fu affidato all'UDI di Modena ed è pervenuto al Centro documentazione donna nel 1996 quando è stato ivi depositato l'archivio dell'Associazione.
Le carte di Renata Bergonzoni interessano la sua attività politica e l'impegno nell'associazionismo locale e nazionale: relazioni, appunti autografi, atti di convegni, testi di interventi a seminari e conferenze, materiali per l'autodocumentazione (disegni di legge, giurisprudenza, ritagli di giornale, etc.) e corrispondenza. Gli ambiti a cui afferisce la documentazione scandiscono le tappe delle battaglie dell'associazionismo femminile del secondo dopoguerra e più precisamente tracciano l'impegno dell'Unione donne italiane per l'emancipazione e la liberazione femminile e, nel contempo, raccontano l'attivismo della Bergonzoni che nell'UDI e nel Pci trova luogo, mettendo a disposizione anche le sue competenze di avvocata, occupandosi di divorzio, aborto, diritto di famiglia, discriminazione e violenza contro le donne, politiche sociali e lavoro. Il fondo si completa di alcune carte di natura privata e della biblioteca personale.
Le carte di Renata Bergonzoni sono state conservate dalla medesima presso la sua abitazione e il suo studio e nel 2008, dopo la sua morte, sono state donate al Centro documentazione donna di Modena dagli eredi.
Le carte di Loredana Giaroni, detta Loretta, comprendono i materiali afferenti ai diversi ambiti di interesse e attivismo che contraddistinguono la sua biografia (Coordinatrice dell’UDI provinciale dal 1957 al 1967; attivista nel Pci, amministratrice pubblica nel ruolo di Assessore alle scuole e ai servizi sociali dal 1967 al 1975; fra i soci fondatori dell’Università Il Crostolo nel 1986, etc.), con particolare riferimento alla sua appartenenza all'Unione donne italiane e alla sua adesione politica al Partito Comunista, e poi ancora alle numerose relazioni personali, fra le quali spicca la sua amicizia con Nilde Iotti.
La documentazione è costituita da appunti manoscritti, opuscoli, ritagli di giornale in originale e in fotocopia, lettere, fotografie, relazioni, materiali di vario genere: un patrimonio documentario che narra l’esperienza di una donna che dopo gli anni dell’impegno in prima linea nell’associazionismo femminile, nel partito e nell’amministrazione pubblica, ha dedicato le sue energie alla storia e alla trasmissione della memoria di quella generazione di donne e uomini usciti dalla guerra e dalla Resistenza, delle scelte fatte e con determinazione portate avanti per la costruzione della democrazia, del welfare e dei diritti umani.
Dopo i primi contatti avvenuti alla fine del 2022, la donazione formale dell'archivio Centro è avvenuta da parte della stessa Giaroni nel maggio 2023.
A questi tre archivi personali si aggiunge il fondo che documenta l'attività dei Comitati di gestione sociale dei consultori familiari di Modena e con precisione di quelli di Via Padova e di Viale Molza: si tratta di materiale di natura amministrativa relativo alla regolamentazione della gestione sociale dei consultori, verbali delle sedute dei Comitati di gestione, relazioni presentate dai Comitati alle annuali assemblee delle utenti, oltre a numerose carte afferenti alle tante iniziative promosse o sostenute sul territorio, spesso in collaborazione con altri enti, in materia di aborto, maternità e salute, contraccezione, rapporto delle donne con i servizi dei consultori, formazione degli operatori consultoriali; Aids, adolescenti e sessualità etc.
Si segnalta anche la corrispondenza dei Comitati con l'Unità Sanitaria Locale 16 di Modena, con l'Unione Donne Italiane sia modenese che nazionale, e in particolare con il Gruppo Differenza Maternità, e infine con enti, partiti e associazioni.
La scelta da parte dei Comitati di affidare a UDI Modena la documentazione al fine di conservarla e renderla accessibile risale al 1991: l'archivio è stato poi depositato da UDI di Modena presso il Centro nel 1996 insieme al resto del suo patrimonio documentario.
Gli interventi
Gli interventi di inventariazione dei quattro archivi, condotti tra il 2023 e 2024, sono stati tutti promossi dal Centro documentazione donna di Modena. Il Centro fa parte della Rete regionale Archivi UDI Emilia-Romagna ed è convenzionato con la Regione Emilia-Romagna ai sensi della legge regionale 18/2000, contribuendo in tal modo all'ampliamento dell'organizzazione bibliotecaria e archivistica regionale: per tali interventi si è avvalso della piattaforma regionale di descrizione archivistica e della consulenza scientifica dell’Area Biblioteche e archivi del Settore Patrimonio culturale.
In particolare l'inventario dell’archivio di Loretta Giaroni è stato realizzato grazie al contributo per l'anno 2023 del Ministero della Cultura – Direzione Generale Archivi nell'ambito del progetto destinato agli archivi dei movimenti politici e degli organismi di rappresentanza dei lavoratori, mentre gli inventari degli archivi di Bice Ligabue e Renata Bergonzoni sono stati realizzati grazie al contributo della Direzione Generale Archivi (Bando progetti di ricerca, 5 febbraio 2024 - Convenzione del 29 agosto 2024).
La consultazione
I documenti sono consultabili presso il Centro documentazione donna a Modena, nella sede di Strada Vaciglio Nord n. 6.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti sul patrimonio documentario e le condizioni di accesso si rimanda alla relativa scheda conservatore.
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