Il gladiolo fulminato / A tu per tu con il Museo “Filippo de Pisis” di Ferrara
Quando un museo è chiuso per emergenza, o perché è notte, o non siamo in grado di raggiungerlo, è proprio allora che si rivela il valore di un catalogo online: un posto aperto 24 ore su 24, che ci permette di guardare oggetti e opere, pregustando l’incomparabile visione dal vero. Come avviene per il museo dedicato all’artista Filippo de Pisis, nelle Gallerie d’arte moderna e contemporanea di Ferrara. In attesa che il restauro della sua sede venga completato, possiamo passeggiare idealmente tra i disegni e i quadri che contiene, facendo scorrere le immagini messe a disposizione da PatER, il catalogo del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna.
Tra queste opere ce n’è una che non manca mai di affascinare. A prima vista sembra una natura morta simile alle altre, tra quelle dipinte da de Pisis. C’è il suo stile unico, fatto di pennellate rapide, colori vividi, tratti decisi e un uso accorto del nero a delineare appena le ombre. Il volume delle cose sembra ottenuto con il minimo sforzo: è come se i fiori respirassero attraverso l’imprimitura ariosa del fondo. Ma poi c’è qualcosa che non ti aspetti. Un piccolo fulmine colpisce il gladiolo rosa sulla sinistra.
Che quella sottile linea spezzata sia proprio una saetta lo dice lo stesso de Pisis, mostrando il dipinto all’amico scrittore Giovanni Comisso, a cui quel fiore “fulminato” fa venire in mente “un sesso femminile”. Ma a cos'altro potrebbe alludere quel filiforme lampo giallo? Forse una risposta la si può trovare nella poesia che il pittore (bravo anche a maneggiar parole) dedicò a un “Mazzo di fiori”:
Lo so, è la tua grazia
che vibra nei teneri petali,
ciglia, occhi-ciechi
anima vegetale
che s’offre abbacinata a la luce,
fronte, bocca, mento, cuore,
vicina e lontana
dolce irraggiungibile.
Io sono l’ape immota
a suggere questo nettare
dolorosamente.
Secondo Comisso, nell’arte di de Pisis la bellezza delle cose scaturisce “sempre rapida, come un fulmine, dai momenti di felicità suprema”. Così chi la contempla è come l’ape che gusta beata il suo nettare: si gode l’attimo con gioia, anche sapendo che quel fiore così ghiotto è destinato ad appassire. O forse proprio perché lo sa.
Per saperne di più e continuare la visita online al Museo “Filippo de Pisis” c’è PatER - Catalogo regionale del Patrimonio culturale.
Foto > Gallerie d’arte moderna e contemporanea di Ferrara: Museo “Filippo de Pisis” - Filippo de Pisis, “Il gladiolo fulminato”, dipinto a olio su compensato, 1930
Vittorio Ferorelli