Convenzione con la Pinacoteca di Faenza
Intervento di restauro, conservazione e valorizzazione di sei dipinti su tavola conservati presso la Pinacoteca Comunale di Faenza
La Pinacoteca comunale di Faenza è il più antico istituto museale della Romagna, costituito in età napoleonica, nel 1796, sul modello francese e in esecuzione all’incameramento del patrimonio culturale proveniente dalle corporazioni religiose soppresse, a cui si aggiungono lasciti e donazioni
Le collezioni della Pinacoteca comunale di Faenza conservano un ricco patrimonio di opere d’arte che vanno dal XIV al XX secolo, con un nucleo di opere che documenta le vicende storico-artistiche che si sviluppano nella città manfrediana fra XV e XVI secolo, con i significativi apporti della civiltà prospettica sviluppata a Forlì, le influenze della corte estense e altrettanto significativi influssi di area Toscana.
La Pinacoteca comunale di Faenza è stata oggetto di un importante intervento di riordinamento e di riallestimento, inaugurato nel dicembre del 2021, e realizzato secondo gli standard expografici più innovativi che hanno permesso di presentare le collezioni, in ambienti selezionati e riferiti alla civiltà figurativa del XV e del XVI secolo, con ambienti condizionati dal punto di vista cromatico, illuminotecnico, conservativo, e più propriamente allestitivo, mediante l’ordinamento, l’apparato didascalico, la segnaletica e i sistemi di protezione; il progetto di riallestimento ha riguardato l’ampia ristrutturazione degli spazi della Pinacoteca e il nuovo percorso espositivo, lasciando a una fase successiva la conservazione delle opere, alcune delle quali in condizioni di evidente criticità; ed è proprio il riallestimento, realizzato secondo standard di qualità che ora posiziona la Pinacoteca di Faenza tra le più importanti raccolte di area romagnola, con il nuovo impianto illuminotecnico, ad alta tecnologia e particolarmente performante, a evidenziare l’urgenza di un recupero degno delle condizioni espositive; la parte sostanziale delle collezioni presenta infatti caratteristiche omogenee con ossidazione della vernice finale e diffusi segni di degrado (attacchi di insetti xilofagi, ammaccature, stuccature mal risarcite, ridipinture, ecc.), con l’unica eccezione delle opere concesse in prestito in tempi recenti; − particolarmente indifferibile è da considerare l’intervento sui dipinti su tavola che costituiscono le testimonianze più antiche provenienti dalle chiese faentine; alla luce di queste considerazioni, condivise e segnalate anche dalla Soprintendenza di competenza, si ritiene prioritario procedere con un intervento conservativo a carattere d’urgenza su alcuni dipinti su tavola, di cui alla scheda tecnica, con manifesti segnali di criticità:
- Maestro della pala Bertoni notizie ultimo quarto del XV secolo Madonna con Bambino, San Giovanni Evangelista e il Beato Filippo Bertoni 1483/1484 tavola, cm 136,5 x 200 inv. 175
- Marco Palmezzano Forlì, 1459 - 1539 Cristo portacroce tavola, cm 65 x 81 inv. 114
- Giovan Battista Bertucci il Vecchio Faenza, 1465/1470 - 1516 Madonna con il Bambino san Giovannino e angeli; I santi Ippolito e Benedetto; I santi Lorenzo e Romualdo; il Padre eterno fra angeli (polittico dei Camaldolesi) 1506 tavola, centrale cm 194 x 85; laterali 135 x 59; cimasa cm 70,5 x 86 inv. 115
- Biagio d'Antonio Firenze, 1446 ca - documentato fino al 1510 Madonna con il Bambino e i santi Giovanni Battista, Benedetto, Romualdo, Giovanni Evangelista, Girolamo e un santo vescovo tavola, cm 122 x 196 inv. 177
- Luca Longhi Ravenna, 1507 - 1580 Sposalizio mistico di santa Caterina d’Alessandria con san Giuseppe tavola, cm 62,5 x 52 inv. 179
- Giovan Battista Bertucci il Vecchio Faenza, 1465/1470 - 1516 Madonna con il Bambino fra i santi Bernardino da Siena, Giovanni Battista, Celestino Papa e Antonio da Padova 1511 tavola, cm 123 x 75 inv. 178
Contributo di euro 80.000,00
Convenzione ha durata fino al 31 dicembre 2023