Le parole delle donne
Quale bene culturale avete scelto?
I documenti conservati nell’Archivio storico comunale di Bagnacavallo, in particolare i volumi pergamenacei che fanno parte della serie di antico regime denominata Condemnationes. Si tratta di sei volumi datati tra il 1312 e il 1349, compilati in massima parte da Francesco de Bardis, giudice e vicario del conte Bernardino di Cunio, podestà di Bagnacavallo, e da altri giudici e notai che si sono succeduti nella curia del podestà cittadino. Contengono le sentenze e le condanne per i reati commessi a danni di proprietà e persone, e, oltre a essere una documentazione rara per un piccolo archivio storico comunale, si prestano ad analisi sociologiche straordinarie sull’epoca medievale di un piccolo borgo.
Come è nato il progetto?
Studiando le condanne bagnacavallesi in cerca di notizie sulla prostituzione in epoca medievale, utili per comporre un articolo da pubblicare su “Nautilus”, la rivista del Liceo di Faenza, la professoressa Maria Teresa Pezzi si è resa conto che molte sentenze erano relative a condanne per reati di genere: violenze, abusi e omicidi perpetrati a scapito delle donne. Da questa osservazione è scaturita la volontà di far conoscere ai suoi alunni i documenti d’archivio, intesi come fonti privilegiate per scrivere la storia del passato e ragionare su un tema drammaticamente attuale, la violenza di genere, nella convinzione che la cultura sia soprattutto uno strumento di civiltà.
Quali attività avete realizzato? Quando e dove si sono svolte?
Dopo la presentazione del progetto ai ragazzi alla fine di novembre del 2014, il 29 gennaio 2015, a scuola, è stato organizzato un incontro con un’operatrice dell’associazione “SOS Donna” per conoscere il quadro attuale della violenza di genere. In febbraio si sono svolte due gite a Bagnacavallo: la prima alla conoscenza della città medievale, nel centro storico e nell’antica pieve di San Pietro in Sylvis; la seconda nell’Archivio storico, per entrare in contatto con i volumi delle Condemnationes. A marzo i ragazzi hanno visitato in due riprese il Museo internazionale delle ceramiche di Faenza, a caccia di rappresentazioni della figura femminile dal XIV al XV secolo. Tornati in aula, sono stati impegnati fino a maggio in lavori interdisciplinari con i docenti di psicologia e scienze umane, diritto, religione, storia, italiano; oggetto della ricerca: la figura e il ruolo della donna in epoca medievale e l’analisi dell’atteggiamento “violento/maschile” in epoca contemporanea. Tra i temi trattati: la natura e la trasformazione della famiglia nella società contemporanea, il femminicidio, i concetti di stereotipo, pregiudizio, genere e sesso, il confronto fra indagine e processo nel medioevo e nel mondo attuale, le relazioni familiari e comunitarie, la situazione della donna nella legislazione altomedievale, l’immagine della donna nel XIV secolo nella letteratura e nella realtà. Contemporaneamente, tra marzo e giugno, sono stati avviati i laboratori scolastici di giornalismo e di cinema, che hanno permesso ai ragazzi di scrivere la sceneggiatura del video finale partendo dai casi di violenza testimoniati nei documenti.