Art-memory-a: gli oggetti di vita quotidiana... si raccontano
Il progetto puntava a realizzare un art-memory, ossia un gioco di carte basato sulla memorizzazione di immagini, attraverso la riproduzione grafica degli oggetti più significativi esposti all’interno del Museo etnografico romagnolo “Benedetto Pergoli”; oltre alla creazione delle carte per il gioco, occorreva progettare una scatola costruita ad hoc per contenerle e una shopping-bag con il logo creato dai ragazzi. Dal punto di vista imprenditoriale il gioco potrà essere acquistato presso il bookshop del Museo.
L’esperienza ha avuto inizio con la visita guidata al Museo, una classe per volta: qui gli alunni hanno avuto la possibilità di conoscere e visionare direttamente i beni culturali che poi avrebbero dovuto riprodurre graficamente. Nelle diverse sale del Museo i ragazzi sono stati invitati a focalizzare l’attenzione sugli oggetti esposti e a catturarli attraverso foto, disegni o schizzi e filmati, e a porre particolare attenzione sulle funzioni e sulla terminologia legate ai manufatti. L’intento era raccontare la storia del passato rivissuta attraverso la storia di ogni singolo oggetto, con rimandi agli usi, ai costumi e alle tradizioni della vita contadina romagnola e delle botteghe artigiane della prima metà del Novecento. La fase di conoscenza è stata seguita da un esercizio di riflessione, da cui sono scaturite relazioni e piccoli racconti anche di fantasia.
Nella seconda parte del progetto, svolta in classe, ognuno dei ragazzi e delle ragazze ha avuto la piena libertà di scegliere l’oggetto che più lo aveva stimolato o che aveva catturato la sua curiosità, per poi passare alla sua riproduzione grafica sulle carte del memory-art con l’uso di china e acquerelli; si sono scelti acquerelli e chine perché si integravano bene: insieme riuscivano a dare quell’effetto di antico, di vissuto; il colore seppia, inoltre, ricorda bene le stampe romagnole a ruggine. La prima difficoltà incontrata è stata quella di disegnare in piccolo e di rispettare le proporzioni degli oggetti. La tecnica comune ha permesso di mantenere una certa omogeneità di stile, pur evidenziando la personalità di ogni alunno e la scelta cromatica adottata, il più simile possibile all’oggetto preso in esame.
In una fase successiva si è pensato di aggiungere in ogni carta il nome dell’oggetto in italiano e in dialetto romagnolo, disegnato scritto in semplice corsivo: si è pensato che fosse importante far acquisire consapevolezza di un patrimonio immateriale come la lingua, importante come quello visibile.
La scatola destinata a contenere il gioco è stata impreziosita al suo interno di un piccolo poster che riassume tutte le 76 carte realizzate. Successivamente è stato chiesto ai ragazzi di ideare, con grande libertà e creatività, il logo del progetto. I 75 loghi scaturiti sono stati esposti in una mostra allestita all’interno della scuola, quindi saranno esposti presso il Museo.
Scuola: Scuola secondaria di I grado “Via Ribolle", Forlì
Museo: Museo etnografico romagnolo “Benedetto Pergoli”, Forlì
Classi coinvolte: II sezione A + II sezione E + II sezione F
Web: Istituto Comprensivo Statale n. 7 Forlì; Museo Etnografico Romagnolo "Benedetto Pergoli"