Il canale racconta
L’esperienza si è sviluppata in due fasi: raccolta guidata delle informazioni e rielaborazione originale dei dati raccolti per produrre i materiali divulgativi.
Nella prima fase i ragazzi sono stati accompagnati in un percorso di scoperta del territorio, attraverso esplorazioni dell’area adiacente al Sostegno del Battiferro, percorsi guidati e laboratori all’interno del Museo, ricerche e approfondimenti in classe e in biblioteca, incontri-interviste con gli anziani del quartiere.
Nella seconda, con l’aiuto delle insegnanti, i ragazzi sono stati divisi in gruppi di lavoro per rielaborare le informazioni raccolte secondo diversi punti di vista: con gli insegnanti di tecnologia sono state analizzate le tematiche legate all’uso dell’acqua come fonte di energia, con un particolare approfondimento sulla centrale idrotermoelettrica del Battiferro e sulla produzione di modelli funzionanti di turbine; con gli insegnanti di lettere e di educazione artistica, gli spunti raccolti nelle interviste con gli anziani del quartiere sono stati utilizzati per elaborare racconti e poesie e produrre illustrazioni sul territorio e sull’utilizzo del Canale; alcuni ragazzi di altre nazionalità, coordinati dall’insegnante di lingua straniera, si sono occupati di tradurre alcuni dei brani prodotti dai loro compagni nelle proprie lingue di origine.
Soprattutto nella seconda fase si è voluto dare ai ragazzi il ruolo attivo di realizzatori e divulgatori, con una forma di apprendimento a cascata: gli studenti della “Salvo D’Acquisto” hanno rielaborato i contenuti forniti dalla scuola, dal museo, dalla biblioteca, dagli anziani, per poi proporli ai loro coetanei in un contesto di peer education, utilizzando linguaggi diversi (racconti, poesie, disegni, modelli, schede storiche).
L’esperienza ha consentito così una duplice ricaduta didattica. Da una parte i ragazzi hanno acquisito contenuti curricolari, che hanno rielaborato proponendo racconti e realizzando con il docente di tecnologia alcuni modelli funzionanti di turbine. Dall’altra hanno dovuto affrontare e risolvere le problematiche legate alla trasmissione dei saperi: per esempio come rendere i contenuti fruibili da parte dei propri coetanei, usando linguaggi diversi e accattivanti.
Si sono così venuti a creare scambi tra le diverse classi e i vari gruppi di lavoro hanno collaborato mettendo a disposizione le proprie specifiche competenze per la realizzazione di un obiettivo comune, scambiandosi idee, proposte, osservazioni e dubbi. In questo particolare approccio e nella possibilità di avere uno scambio diretto con gli anziani del quartiere, a nostro avviso, risiede l’aspetto più innovativo e interessante del progetto.
La scelta di approfondire la storia del Canale Navile ha permesso innanzitutto di creare una forte sinergia con le proposte didattiche del Museo del patrimonio industriale. Va poi sottolineato il crearsi di una rete tra soggetti di età diversa: la collaborazione tra studenti di classi prime, seconde e terze è risultata strategica per promuovere l’educazione fra pari tra ragazzi, mentre le interviste con gli anziani del quartiere hanno favorito uno scambio generazionale.
La partecipazione al progetto ha inoltre permesso di aderire a iniziative di educazione ambientale e mobilità sostenibile (“Ciclofficina”, “Pedalare si può fare”) che hanno coinvolto e motivato anche alunni con difficoltà di apprendimento e di comportamento, consolidando l’interazione tra i ragazzi e rendendo protagonista anche chi stenta a ottenere risultati scolastici pienamente soddisfacenti.
Guida: "Il canale racconta..." (6.75 MB)
Scuola: Istituto comprensivo n. 3 “Lame” - Scuola secondaria di I grado “Salvo D’Acquisto”, Bologna
Museo: Museo del patrimonio industriale, Bologna
Altri partner: Quartiere Navile; Biblioteca “Lame”; Associazione “Ponte della Bionda”; Associazione “I Pedalalenta”; Parrocchia “San Cristoforo della Beverara”; Centro anziani “Casa Gialla”
Classi coinvolte: I-II-III sezione B + II-III sezione D + II-III sezione A
Web: https://ic3lamebologna.edu.it/ ; http://www.museibologna.it/patrimonioindustriale