Tra il Po e l’Appennino: altre testimonianze dantesche

Da Piacenza a Rimini, oltre alle istituzioni bibliotecarie e archivistiche direttamente coinvolte nel percorso espositivo diffuso Dante e la Divina Commedia in Emilia Romagna, sono presenti diverse altre sedi di conservazione che custodiscono importanti testimonianze dantesche. Di queste, alcune hanno contribuito mediante i prestiti ad alimentare le mostre in programma nel 2021, e comunque nel loro insieme rappresentano una sorta di archivio dantesco importante che merita di essere visitato.

Per chi voglia conoscere Dante, quindi, non può che riservare sorprese intraprendere un viaggio “Tra ’l Po e ’l monte e la marina e ’l Reno” (Purgatorio, Canto XIV, verso 92). Antichi manoscritti, integri o frammentari, della Commedia, preziosi documenti, rari incunaboli o cinquecentine sono diffusi in diverse sedi che si stendono proprio tra il Po e l’Appennino: scopriamo dove trovarli.

Chi voglia sfogliare le pagine del poema dantesco in un prezioso incunabolo (uno dei i primi prodotti dell’arte della stampa, modellati sull’esempio dei manoscritti), può trovare nella Biblioteca Diocesana “San Pier Crisologo” di Ravenna un esemplare dell’edizione veneziana del 1491 con pregevoli miniature.
Altri esemplari di questa e di altre edizioni quattrocentesche si trovano a Bologna, in due importanti biblioteche conventuali, la Biblioteca Provinciale dei Frati Cappuccini e la Biblioteca Provinciale dei Frati minori dell’Emilia - Sezione Biblioteca dell’Osservanza, che possiedono rispettivamente un incunabolo dell’edizione di Venezia del 1491 e di Brescia del 1487. Sempre a Bologna, la Biblioteca del Reale Collegio di Spagna conserva un esemplare della stampa veneziana del 1477.
Anche nella Biblioteca comunale Manfrediana di Faenza, nell’ambito di un significativo fondo dantesco, oltre a un incunabolo è possibile consultare un libro a stampa del XVI secolo, una inestimabile cinquecentina che presenta varianti rare.

Frammenti salvati al naufragio di antiche copie della Commedia del XIV e XV secolo sono state rinvenute e ora si conservano all’Archivio di Stato di Piacenza, così come all’Archivio di Stato di Reggio Emilia; all’Archivio storico comunale di Nonantola (Modena), come alla Biblioteca del Seminario Maggiore di Parma; all’Archivio generale Arcivescovile di Bologna come alla Biblioteca di Casa Carducci, sempre nella città felsinea; mentre, nella Collezione dei Principi Meli Lupi a Soragna (Parma), si conserva un manoscritto datato tra il XIV e il XV secolo.

Per chi sia interessato a scoprire le editiones principes di altre opere dantesche, l’Emilia-Romagna riserva interessanti sorprese: in provincia di Ravenna la Biblioteca Trisi di Lugo possiede un raro esemplare della prima edizione a stampa del Monarchia, mentre la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, insieme a una quindicina di esemplari di cinquecentine della Commedia, conserva anche un pregiato esemplare della editio princeps del Convivio (1490).

Infine, un insostituibile scrigno di testimonianze riferite alla biografia e alla famiglia di Dante resta ancora una volta l’ultima tappa del percorso biografico del Poeta, Ravenna, dove l’Archivio di Stato e l’Archivio storico comunale conservano interessanti e preziosi documenti che restituiscono importanti informazioni intorno al sommo poeta e alla sua casata.

Altre testimonianze dantesche: piccola guida ai luoghi e ai loro tesori (pdf138.65 KB)

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ultima modifica 2024-03-20T14:35:10+01:00
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