FAQ piani 2022 L.R. 18/2000
Frequently Asked Questions - Domande poste frequentemente
Le aree di intervento e le azioni prioritarie sono variate rispetto agli anni precedenti? Il riferimento va sempre cercato nelle “Linee programmatiche e obiettivi” di cui al punto 2 del “Programma regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali per il triennio 2015–2017” (ancora in vigore finché non verrà approvato il successivo).
- Il consueto ambito progettuale del punto 2.1 “Nuovi servizi e allestimenti, adeguamento delle sedi e delle dotazioni tecnologiche degli istituti culturali” viene quest’anno declinato in due schede: “A1” (dotazioni tecnologiche e/o rinnovo di attrezzature informatiche, con particolare attenzione per i musei a wi-fi, siti web e servizi online in genere) e “A2” (sedi, servizi, allestimenti).
- Viene confermata la possibilità di presentare domande (scheda “B”) per le attività promozionali di cui al punto 2.3 “Progetti e attività di valorizzazione di beni, raccolte e istituti culturali”, nonché per gli interventi previsti dal corrispondente paragrafo del punto 2.2 dedicato alla conservazione, alla salvaguardia e al restauro dei beni culturali (scheda “D”); tuttavia, per quanto riguarda questi ultimi, sarà data priorità ai progetti di conservazione e restauro dei beni museali.
- Limitatamente ed esclusivamente per la catalogazione dei beni museali, si prevede la possibilità di proporre interventi (scheda “C”), di cui al rispettivo paragrafo del punto 2.2, presso le sedi in cui sono collocati, da realizzarsi tramite procedure attivate direttamente dalla Regione.
In cosa possono consistere gli interventi di potenziamento delle dotazioni tecnologiche e informatiche da presentare mediante la scheda A1, con particolare riferimento alle biblioteche? In vista dell’attivazione di punti di facilitazione digitale da parte delle biblioteche nell’ambito dei progetti del PNRR, si suggerisce di cogliere l’opportunità offerta dalla scheda A1 di presentare progetti per l’acquisizione e l’installazione (entro il 2022) di un set minimo necessario per lo svolgimento di queste attività, che presuppongono l’esistenza di laboratori e di dispositivi informatici, ricorrendo alle convenzioni informatizzate per l’approvvigionamento di beni e servizi della P.A. (Consip, MEPA, Intercent-er, ecc.). In particolare, la dotazione consigliata si compone di almeno due postazioni (allestite con dispositivi mobili) dotate di videocamera e microfono e con possibilità di accesso a un dispositivo per stampa e scansione di documenti. Gli elementi sono duplicati per consentirne l'eventuale utilizzo anche da terzi al di là del momento della facilitazione, eccetto il monitor aggiuntivo che è singolo e che serve per condividere e far vedere ad un'altra persona che si abbia di fronte quello che si vede sul proprio schermo (utile anche per tenere un po' le distanze). Il “kit base” per un “Punto FD” è attualmente disponibile tramite la piattaforma Intercent-er ad un costo di circa € 1.400 (IVA inclusa), con estensione di garanzia a 5 anni, ed è così composto:
- 2 PC notebook (con webcam) + 2 docking station + relativi cavi HDMI di collegamento;
- monitor per fare lo split degli schermi;
- 2 cuffie con microfono;
- opzionali: cavetti antifurto.
- In caso di associazioni tra Comuni, è sempre necessario presentare la dichiarazione di adesione dei Comuni partecipanti al progetto presentato dal capofila? Le dichiarazioni di adesione di tutti i Comuni partecipanti al progetto sono necessarie per le forme associative costituitesi ai fini della presentazione del progetto. Non lo sono per i Comuni già convenzionati tra loro in ambito culturale (mediante accordi, convenzioni, intese); in questo caso è sufficiente allegare l’atto che già li unisce, dove s’individua il capofila.
- Non sono previsti dei requisiti di ammissibilità? Anche se non sono stati indicati esplicitamente, gli avvisi prevedono delle precondizioni formali e strettamente oggettive sottese alla presentazione delle domande: soggetti legittimati (cfr. punto 3 degli avvisi), modalità e termini di presentazione delle domande (cfr. punti 7.1 e 7.3 avviso piano bibliotecario e punti 8.1 e 8.3 avviso piano museale); condizioni per l’assegnazione del contributo (cfr. punto 9.2 avviso piano bibliotecario e punto 10.2 avviso piano museale), allegati (cfr. punto 7.2 avviso piano bibliotecario e punto 8.2 piano avviso piano museale) e adempimenti obbligatori (cfr. punto 8 avviso piano bibliotecario e punto 9 avviso piano museale). Altri attributi contenenti elementi di merito (come la coerenza del progetto rispetto agli obiettivi e alle azioni prioritarie del Programma regionale) saranno considerati nell’ambito del processo di valutazione dei progetti.
Un museo intende presentare un progetto relativo ad un intervento per la propria biblioteca: deve fare domanda sul piano museale o sul piano bibliotecario?
- Progetto e domanda devono essere presentati sul piano bibliotecario, qualificando quindi il “Tipo d’istituto” come “Biblioteca”; se l’intervento richiesto riguardasse il proprio archivio, il “Tipo istituto” da scegliere sarebbe “Archivio”.
- Parimenti per una biblioteca che intenda intervenire su beni d’ambito museale o archivistico: il tipo d’istituto da scegliere è “Museo” a “Archivio” a seconda della natura dei beni/servizi oggetto dell’intervento.
- Il “Tipo d’istituto” riguarda quindi l’ambito patrimoniale in cui ricadono i beni e/o i servizi oggetto dell’intervento e determina l’attribuzione al piano bibliotecario o a quello museale.
- Un ente può presentare più domande? Sì, uno stesso ente (singolo e/o capofila) può inviare più domande di contributo, sia per lo stesso tipo di scheda, sia per lo stesso tipo di istituto (archivio, biblioteca, museo).
- Quali sono le principali novità introdotte quest’anno per l’assegnazione del contributo? Innanzi tutto, per gli interventi di cui alle schede A1, B e D l’esigibilità del contributo regionale è prevista solo ed esclusivamente a valere sull’annualità finanziaria 2022, ragion per cui i progetti dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2022; ciò premesso, potranno essere ammessi a contributo anche gli interventi avviati a partire dal 1° gennaio 2022 e che si concluderanno dopo il termine di presentazione delle domande (19 settembre 2022). Per gli interventi delle schede A2, invece, l’esigibilità del contributo è posto sull’annualità finanziaria 2023, anno entro il quale dovranno concludersi inderogabilmente. Sono stati previsti limiti di spesa minima omogenei (IVA inclusa), valevoli per tutti gli istituti culturali (archivi, biblioteche, musei) per quanto riguarda i progetti di tipo “A1” (€ 5.000), “B” (€ 5.000) e “D” (€ 20.000), mentre per i progetti di tipo “A2” il limite minimo per archivi e biblioteche (€ 8.000) è inferiore a quello dei musei (€ 10.000). Per le proposte di intervento diretto regionale (scheda “C”, riservata ai musei), l’indicazione della spesa prevista è meramente indicativa. Inoltre, è stata elevata la percentuale dell’eventuale contributo regionale sul costo totale dei progetti, che potrà raggiungere un massimo del 70% per le tipologie “A1”, “A2”, “B” ed elevarsi al 75% per Unioni di Comuni, altre forme associative tra Comuni e Comuni istituiti per fusione, nonché per la tipologia “D”; per i “C” (solo musei) l’intervento è integralmente a carico della Regione. Anche la quantificazione massima del contributo regionale assegnabile a ciascun progetto è stata aumentata ma non potrà superare € 70.000. Tabella riassuntiva (PDF - 77.0 KB).
- I criteri di valutazione sono variati rispetto al piano precedente? Per alcune tipologie di intervento, i criteri sono stati razionalizzati e sono stati introdotti nuovi profili di valutazione. In particolare, per i musei, una rinnovata attenzione verrà prestata ai paesaggi culturali, al coinvolgimento dell’utenza giovanile e al miglioramento dell’accessibilità, mentre, per gli archivi e le biblioteche, aumenta il peso degli elementi derivanti dall’associazione dei richiedenti e dalla relativa copertura finanziaria. Per quanto riguarda in particolare i singoli ambiti, per le biblioteche il peso degli standard si arricchisce degli indicatori di performance riguardanti il prestito e gli iscritti attivi, mentre per i musei vengono introdotti i riferimenti ai LUQ (“Livelli Uniformi di Qualità”, di cui alla Delibera Giunta regionale 1450/2018).
Quali sono i documenti da caricare sulla piattaforma ai fini della presentazione del progetto? I documenti da caricare, se necessari, sono i seguenti:
- dichiarazione di adesione dei comuni partecipanti ad un progetto, in caso di richiesta da parte di Unioni di Comuni che non abbiano conferito l'esercizio in forma associata di funzioni culturali e altre forme associative fra Comuni (almeno tre), se costituitesi per l’occasione (non è previsto un fac-simile);
- accordi, convenzioni, intese vigenti in ambito culturale nel caso di altre forme associative fra Comuni (almeno tre) già in precedenza formalizzate;
- questionario Rilevazione standard e obiettivi di qualità per archivi storici anno 2021, scaricabile dalla pagina WEB di riferimento per l’avviso https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/2022-avvisolr18-biblioteche
- questionario di autovalutazione dei musei, per i musei che non abbiano fatto la domanda per il Piano museale 2020 e che non abbiano il questionario previsto dalla procedura di accreditamento, da produrre compilando il modulo scaricabile dalla pagina WEB di riferimento per l’avviso https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/2022-avvisolr18-musei
- relazione sul Piano di Gestione della prima annualità, per i musei di nuova istituzione (non è previsto un fac-simile).
- La piattaforma specificherà i formati ammessi (pdf, p7m, xls, ecc.). Dimensione massima dei file da caricare: 15Mb; a tal fine si suggerisce di presentare pdf ottenuti da conversione di file di testo, evitando le scansioni da cartaceo; se non vi è alternativa, scansionare i documenti di solo testo in bianco e nero, i documenti con immagini in scala di grigio e sempre con risoluzione inferiore ai 300dpi.
- Qualora il soggetto richiedente presenti più progetti, può allegare la documentazione una volta soltanto.
- Per le biblioteche, non sono previsti allegati specifici ma tutti gli istituti coinvolti in un progetto dovranno aver compilato la scheda SIBIB per l’anno 2021.
Quali sono le modalità per l’accesso alla piattaforma online?
- I progetti degli interventi e le relative domande di contributo devono essere presentati mediante l’applicativo web Sfinge2020. Qua il manuale delle istruzioni (PDF - 3.0 MB) per fare la domanda sulla piattaforma online.
- Utilizzare il link https://servizifederati.regione.emilia-romagna.it/fesr2020 per accedere al sistema Sfinge2020. L’accesso è gestito dal servizio regionale di autenticazione digitale FedERa, utilizzando una delle seguenti modalità: identità digitale SPID, Carta di Identità Elettronica o Smartcard CIE/CNS. Una volta autenticati si accede all’applicativo Sfinge2020 vero e proprio.
- Per maggiori dettagli sull’accesso all’applicativo Sfinge2020 e sulla fase di accreditamento all’interno dell’applicativo stesso consultare il manuale operativo beneficiari disponibile nella sezione dedicata a Sfinge2020;
- La fase di accreditamento è richiesta solo la prima volta che si accede a Sfinge2020.
Poiché la profilazione degli utenti/ruoli su Sfinge2020 per il singolo soggetto giuridico (Comune, Unione, Provincia/Città metropolitana) viene fatta in autonomia dagli “utenti principali” associati e profilati a sistema ed ogni soggetto giuridico è registrato una sola volta, nel caso di un soggetto già registrato si consiglia, preliminarmente, di contattare chi, all’interno del proprio ente, ricopre già tale ruolo di “utente principale” che potrà attivare altre persone come altro “utente principale” oppure come “operatore” o “consulente”. Nel caso in cui fosse necessario sostituire o modificare l'utente principale collegato ad un soggetto giuridico, la procedura da seguire è:
- aprire una segnalazione attraverso il form in testa alla pagina di SFINGE2020;
- allegare alla segnalazione la richiesta di modifica firmata dal Legale Rappresentante del soggetto giuridico.
Ulteriori adempimenti. I soggetti beneficiari dei contributi regionali dovranno:
- comunicare formalmente l’accettazione del contributo complessivo assegnato e indicare, se previsto, il Codice Unico Progetto (CUP);
- certificare che le iniziative di progetto non utilizzano i prodotti di cui all’art. 4 della direttiva (UE) 2019/904, coerentemente con i principi definiti dalla strategia regionale per la riduzione dell'incidenza delle plastiche sull'ambiente (all.1, par.5. della D.G.R. n. 2000/2019);
- apporre il logo della Regione Emilia-Romagna e mettere in evidenza su tutti i materiali informativi, pubblicitari e promozionali (cartacei o digitali) relativi all'intervento realizzato, il contributo regionale assegnato ai sensi della L.R. 18/2000; schema di dicitura: “Il progetto / l’iniziativa / l’attività … [scegliere la categoria corrispondente] ... [inserire il titolo o la denominazione o la tipologia dell’intervento: allestimento, servizio, ecc.] è stato/a realizzato/a con il contributo della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del piano [inserire: bibliotecario oppure museale] 2022 (L.R. 18/2000)”; le bozze dei materiali comunicativi dovranno pervenire, con congruo anticipo, al Settore Patrimonio culturale patrimonioculturale@regione.emilia-romagna.it al fine di ottenere il visto alla diffusione;
- comunicare al Settore Patrimonio culturale patrimonioculturalenews@regione.emilia-romagna.it ogni iniziativa che si intende realizzare con il contributo concesso indicando nell’oggetto della mail “L.R. 18/2000 - Piano [bibliotecario o museale] 2022 – Iniziativa____________ [indicare titolo del progetto e data in cui si terrà l’evento]”.
Chi deve richiedere il CUP e perché deve essere comunicato alla Regione?
La responsabilità della richiesta del CUP è attribuita al soggetto titolare del progetto di investimento pubblico cui compete l’attuazione degli interventi che è, in generale, l’ultimo anello pubblico della catena di enti lungo la quale si muovono i finanziamenti pubblici prima di essere spesi sul territorio per la realizzazione del progetto. La sua richiesta è obbligatoria per tutta la “spesa per lo sviluppo”, inclusi i progetti realizzati utilizzando risorse provenienti da bilanci di enti pubblici o di società partecipate, direttamente o indirettamente, da capitale pubblico e quelli realizzati con operazioni di finanza di progetto, “pura” o “assistita”, o comunque che coinvolgono il patrimonio pubblico, anche se realizzati con risorse private. Ulteriori informazioni sul sito del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica.
Pertanto, il CUP, se previsto ai sensi della delibera CIPE del 26 novembre 2020, è in capo ai titolari del progetto beneficiari del contributo (Comune, Unione, Provincia o Città metropolitana) e quindi va comunicato alla Regione per consentire ad essa di assumere l’impegno di spesa relativamente al contributo da erogare al soggetto titolare.
Se il Comune ha presentato domanda per l'acquisto di attrezzature informatiche per il proprio istituto in qualità di titolare del medesimo ma ha conferito all'Unione di cui fa parte la gestione dei relativi servizi tecnologici, come deve procedere per la gestione e la rendicontazione del contributo?
Il Comune dovrà trasferire il contributo all'Unione e, ai fini della rendicontazione (che comunque dovrà essere il titolare del progetto, cioè il Comune, a presentare), è sufficiente che sulle fatture (intestate all'Unione) venga riportata la dicitura "Acquisto per piano ... [inserire "bibliotecario" o "museale"] 2022 Comune di ...".
È peraltro evidente che avrebbe potuto essere l'Unione stessa a presentare domanda e quindi occuparsi direttamente dell’intera gestione del contributo.- Rendicontazione. Se il progetto è stato realizzato completamente, è prevista la possibilità di uno scostamento fino al 15% in meno rispetto alla spesa preventivata in fase di presentazione della domanda, senza riduzione del contributo assegnato, purché la spesa rendicontata non scenda sotto la soglia minima di spesa (€ 5.000 per schede A1 e B; € 8.000 schede A2 archivi/biblioteche e € 10.000 schede A2 musei; € 20.000 schede D), salvo casi di forza maggiore debitamente motivati e comunicati prima della scadenza del termine.
- Quali sono le principali scadenze previste? Prospetto date utili per cronoprogramma:
Termine per l’inserimento dei dati progettuali nelle schede A1, A2, B, C, D e per la presentazione delle domande | Lunedì 19/09/2022, ore 18 mediante link di collegamento dal sito del Settore Patrimonio culturale alla piattaforma online che verrà attivata a partire dal 16/08/2022 | |
Tipo di progetto (scheda) ammesso a contributo | A1, B, D | A2 |
Termine per la comunicazione dell’accettazione del contributo assegnato e indicazione, se previsto, del Codice Unico Progetto (CUP) | Lunedì 14/11/2022 | Lunedì 14/11/2022 |
Termine per la presentazione della dichiarazione di avvio dell’intervento | Facoltativo | 30/04/2023 |
Termine per la conclusione intervento | 31/12/2022 | 31/12/2023 |
Termine per la presentazione della dichiarazione di ultimazione dell’intervento. Istruzioni Sfinge2020 | 30/01/2023 | 15/01/2024 |
Termine per la presentazione della relazione e rendicontazione dell’intervento | 31/03/2023 | 28/02/2024 |
Anno finanziario di esigibilità del contributo regionale | 2022 | 2023 |