Teatro Regio di Parma - “A life in music” (TuoMuseo, 2019)

Hanno quasi vent'anni. Lei è una fan dei Radiohead e canta in una band indie rock. Lui è un ragazzo timido, decisamente impacciato, così in fissa con le opere di Verdi da voler fare a tutti i costi il compositore. Solo il destino e un luogo speciale come il Teatro Regio di Parma possono combinare un incontro tra due tipi così diversi e cambiare di colpo le loro vite... Ecco a voi “A life in music”: il primo mobile game al mondo realizzato da un teatro d’opera, disponibile liberamente in rete (la app si può scaricare anche da MediaLibraryOnLine).

Commissionato dal Regio a TuoMuseo, azienda leader internazionale nel settore del gaming, il gioco è stato lanciato nel 2019 in versione pilota 2D, con illustrazioni a scorrimento laterale e inserti di brani musicali, ma chi l’ha sperimentato sul proprio schermo l’ha talmente apprezzato che, per l’anno prossimo, si attende una versione avanzata, con l’inserimento di video recitati da attori in carne e ossa.

Foto > Teatro Regio di Parma - Fotografia di Andrea Scardova (Fototeca IBC)

Voluto da Maria Luigia d’Austria e disegnato dall’architetto Nicola Bettoli, il “Nuovo Ducale Teatro” venne inaugurato il 16 maggio del 1829 con la “Zaira”, un’opera composta per l’occasione da Vincenzo Bellini. Una trentina d’anni dopo, quando l’Italia si ritrova unita sotto la corona sabauda, il “Ducale” cambia nome, diventa “Regio”, ma continua a far da palcoscenico alla fortuna del melodramma, lo spettacolo preferito dai nuovi connazionali.
Una vera e propria “melomania”, che tra i cittadini di Parma è tuttora forte, come dimostra l’attaccamento a questo tempio della musica e al Festival Verdi, che ogni anno, in ottobre, collega il capoluogo a Busseto, dove il Maestro nacque, agli altri luoghi verdiani dell’Emilia.

Proprio dal “Festival” provengono i brani e le arie che fanno parte della colonna sonora di “A life in music”, tra cui non potevano mancare capolavori come “Va, pensiero”, “Il balen del suo sorriso”, “Oh, de’ verd’anni miei”.
Titoli che profumano di altri tempi, ma che in fondo, come sanno Silvia e Antonio, i protagonisti del gioco, ancora oggi mettono in scena le gioie e i dolori di chi cerca di realizzare le sue passioni attraverso l’amore.


Per conoscere meglio la storia del Teatro Regio di Parma e scorrere la galleria fotografica realizzata da Andrea Scardova c’è PatER - Catalogo regionale del Patrimonio culturale
Foto > Teatro Regio di Parma - “A life in music” (TuoMuseo, 2019)
Foto > Teatro Regio di Parma - Fotografia di Andrea Scardova (Fototeca IBC)

L’autore del testo ha verificato per quanto possibile le fonti documentarie e i crediti iconografici utilizzati; eventuali modifiche e integrazioni possono essere richieste contattandolo: vittorio.ferorelli@regione.emilia-romagna.it