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Introduzione

A Ferrara, dal 6 settembre 2025, ha riaperto al pubblico la Palazzina Marfisa d’Este. Dopo importanti interventi di consolidamento strutturale e adeguamento degli impianti, cofinanziati dalla Regione Emilia-Romagna, la dimora rinascimentale affacciata su corso Giovecca si presenta alla città in una rinnovata veste museale, grazie al progetto di allestimento ideato e coordinato dal Comune e dalla Fondazione Ferrara Arte, di concerto con la Soprintendenza competente.

Immagine: la Palazzina di Marfisa d’Este a Ferrara, vista dal prospetto nord (fotografia di Luca Gavagna)

La Palazzina

Costruita tra il 1556 e il 1560 per volontà di Francesco d’Este, la Palazzina è una delle ultime residenze dei signori di Ferrara. Viene edificata sotto la direzione del pittore Camillo Filippi e nei documenti dell’epoca è indicata come “fabrica della Zoeca”. La decisione di Francesco di realizzare la sua nuova residenza lungo l’asse viario della Giovecca segna profondamente quest’area urbana allora in grande trasformazione e dà vita a uno dei più prestigiosi complessi di palazzi e giardini della città tardo-rinascimentale, che comprendeva anche i vicini Palazzi Bonacossi e Schifanoia.

Dopo la morte di Francesco nel 1578, la Palazzina viene ereditata dalla figlia Marfisa: è lei a trasformarla in un vivace centro intellettuale, frequentato da artisti, poeti e musicisti. Con la sua scomparsa, nel 1608, inizia un lungo periodo di decadenza. Dopo alterne vicende e usi impropri, l’edificio venne restaurato nei primi anni del Novecento e riallestito nel 1938 da Nino Barbantini con opere, arredi e oggetti cinque-sei-settecenteschi, nell’intento di evocare i fasti una dimora rinascimentale e farne uno spazio di rappresentanza per la città.

Gli interventi

I lavori di riparazione avviati per rimediare ai danni inferti alla struttura dal terremoto del 2012 hanno comportato il consolidamento delle coperture, il restauro dei soffitti affrescati, degli infissi e delle porte interne ed esterne, il rifacimento dell’impianto elettrico, del sistema di climatizzazione, dei servizi igienici e della tinteggiatura, con l’aggiunta di una nuova rampa di accesso e di un nuovo vano biglietteria.

L’investimento richiesto, pari a 1.170.000 euro, è stato coperto in parte da fondi comunali (per 625.000 euro), in parte da contributi regionali assegnati con finanziamento del Commissario delegato alla ricostruzione (per 545.000 euro).

Immagine: la Sala Grande della Palazzina di Marfisa d’Este a Ferrara (fotografia di Luca Gavagna)

Il nuovo allestimento

Il nuovo percorso espositivo - nato grazie alla collaborazione con BPER Banca, proprietaria degli arredi e delle opere storiche - si articola in 8 sale e mette in mostra 166 oggetti. Il patrimonio è stato arricchito da medaglie, monete e ceramiche provenienti dalle collezioni civiche e dalle raccolte della Fondazione Estense ed è stato distribuito in modo da far leggere con chiarezza la storia della dimora, dei suoi utilizzi e delle sue trasformazioni, senza dimenticarne i protagonisti: Francesco d’Este, figlio di Alfonso I e Lucrezia Borgia e fondatore della residenza; Marfisa, sua figlia e figura chiave della vita culturale ferrarese tra Cinque e Seicento; Nino Barbantini, a cui si deve il recupero della Palazzina negli anni Trenta del Novecento.

Il sistema di illuminazione, progettato per esaltare le preziose decorazioni interne, calibra la luce artificiale per armonizzarla con quella naturale proveniente dalle ampie finestre e consente di ammirare al meglio i celebri soffitti a grottesche, rivelandone dettagli e particolari finora rimasti in ombra.

Il riallestimento ha inoltre aumentato l’accessibilità delle sale, non solo dal punto di vista architettonico, grazie alle rampe che permettono di superare i dislivelli interni, ma anche attraverso strumenti che ampliano le modalità di visita: l’audioguida disponibile in italiano, inglese e lingua italiana dei segni), le schede multisensoriali e il percorso tattile con riproduzioni di alcuni oggetti. Due totem multimediali presentano il contesto letterario e musicale che circondava Marfisa e diverse pannellature ospitano contenuti di approfondimento, tra cui una lunga linea del tempo che ripercorre gli eventi e i passaggi storici più importanti per l’edificio, dall’Addizione Erculea all’inaugurazione del 1938.

Le iniziative per il pubblico

La riapertura del museo è accompagnata da un nutrito programma di iniziative dedicate ad approfondire la storia e i contesti culturali legati alla Palazzina di Marfisa d’Este. Dall’11 settembre ha inizio un ciclo di otto incontri organizzati in collaborazione con l’associazione “Ferrariae Decus”. Dal 19 settembre, alle 17:30, parte invece la serie di quattro visite guidate a cura dei conservatori dei Musei di Arte Antica: Francesca Acqui, archeologa, e Romeo Pio Cristofori, storico dell’arte (gli appuntamenti successivi sono il 26 settembre, il 10 e il 31 ottobre).

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Crediti

Immagini: la Palazzina di Marfisa d’Este a Ferrara (fotografie di Luca Gavagna).

Ultimo aggiornamento: 23-09-2025, 09:08