Salta al contenuto

Introduzione

Una giornata dedicata alla memoria e al patrimonio artistico del Museo con l’iniziativa “Casa Cervi: arte, storia e memoria”, un appuntamento che intreccia storia, arte e racconto civile. La data del 25 novembre segna uno degli episodi più drammatici e simbolici della vicenda dei Cervi, che Casa Cervi continua a ricordare come una radice viva della democrazia italiana.

25 novembre 1943: l'arresto

All’alba del 25 novembre 1943, il podere dei Campirossi fu circondato da un manipolo di fascisti. La “Banda Cervi” (composta dai Sette Fratelli, dal padre Alcide, dall’amico Quarto Camurri e da altri compagni) era già da tempo sotto osservazione per l’attività clandestina a sostegno della Resistenza nascente. I fascisti incendiarono il fienile per costringerli alla resa. Dopo una breve resistenza, per permettere a donne e bambini di mettersi in salvo, la Banda Cervi decise di uscire nell’aia e consegnarsi. Gli arrestati furono condotti nel carcere dei Servi a Reggio Emilia. Un mese più tardi, il 28 dicembre, i fratelli Cervi e Quarto Camurri furono fucilati al Poligono di Tiro. La loro vicenda, divenuta parte fondamentale dell’immaginario antifascista italiano, rimane un punto fermo della memoria civile del Paese.

25 novembre 2025: gli eventi in programma

Alle ore 10.30, nell’Antisala Genoeffa Cocconi, si terrà la cerimonia di acquisizione di due nuove opere di artisti del territorio emiliano, che entrano a far parte della collezione del Museo. La prima opera è Buoi all’aratura, dell’artista reggiano Giovanni Ferretti, realizzata in lamiera di ferro battuta a freddo tra il 1975 e il 1978 e donata dalla famiglia del partigiano Natale Bassoli, nato a Fabbrico (Reggio Emilia) e scomparso nel 2015. La produzione artistica di Ferretti, figlio di contadini, ha come temi la vita rurale e il lavoro nei campi. Le sue opere sono realizzate prevalentemente in ferro con la tecnica dello sbalzo a freddo, utilizzando punte, scalpelli e martelli: un materiale povero, non nobile come l’oro, che nelle sue mani acquista dignità, restituendo valore e memoria agli oggetti e al mondo contadino.

(Giovanni Ferretti, Buoi all’aratura, 1975-78)

(Giovanni Ferretti, Buoi all’aratura, 1975-78)

La seconda opera si intitola La famiglia, di Carlo Tassi, scultura in bronzo del 1957 donata dalla Casa Museo Carlo Tassi di Bondeno (Ferrara), che arricchisce il patrimonio artistico di Casa Cervi e rinnova il legame avviato con la mostra dedicata all’artista ferrarese nel 2024. La scultura rappresenta uno dei temi più ricorrenti nella produzione di Tassi (1933-2011): la centralità dei legami familiari, degli affetti e della solidarietà tra le persone, soprattutto gli umili, valori che l’artista ha sempre interpretato attraverso forme essenziali, volumi compatti e un linguaggio plastico di notevole espressività e intensità emotiva.

(Carlo Tassi, La famiglia, 1957)

(Carlo Tassi, La famiglia, 1957)


Alla cerimonia saranno presenti Mirto, Loris, Enzo e Antonella Bassoli, insieme a Marzio Ferretti, figlio dell’artista, e a Mara Vincenzi Tassi e Daniele Seragnoli, in rappresentanza della Casa Museo Carlo Tassi.
L’iniziativa del 25 novembre sarà il primo appuntamento pubblico di Vasco Errani dopo la sua nomina a Presidente dell’Istituto Alcide Cervi, avvenuta il 18 novembre scorso a seguito dell’elezione da parte dell’Assemblea dei Soci.

La mattinata proseguirà alle ore 11.30 con gli interventi istituzionali di Vasco Errani, Albertina Soliani e Paolo Corsini, per il momento conclusivo della mostra “Vivi presenti pugnanti. L’Aventino e l’antifascismo dopo Matteotti, inaugurata lo scorso 4 ottobre.

Info:Casa Cervi

Ultimo aggiornamento: 26-11-2025, 09:33