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Introduzione

Martedì 13 febbraio 2024, alle 17.00, la sala conferenze del MAMbo ospita la presentazione del libro Enrico Pasquali: Uno sguardo sulla sua terra (Danilo Montanari Editore).

Intervengono:
Lorenzo Balbi, Direttore MAMbo
i curatori Lorella Grossi e Mario Cerè
gli autori Angela Madesani e Franco Farinelli
Nicola Dalmonte, Presidente Consorzio Canale Emiliano Romagnolo
Mauro Felicori, Assessore alla Cultura della Regione Emilia Romagna

Ingresso libero

Il volume
Uno sguardo sulla sua terra 
è il libro fotografico dedicato ad Enrico Pasquali (Castel Guelfo di Bologna 1923 - Bologna 2004) nel centenario della nascita, a cura di Lorella Grossi e Mario Cerè edito da Danilo Montanari, che contiene una selezione delle immagini delle mostre ospitate presso le Ex-Officine della Cooperativa Lavoratori della Terra di Medicina e successivamente presso Palazzo Malvezzi Hercolani di Castel Guelfo di Bologna, è un percorso visivo che racconta una piccola parte del grande lavoro di un fotografo nato autodidatta, cresciuto negli studi fotografici di provincia e diventato un grande fotografo di fama internazionale.

Il volume raccoglie 50 fotografie che il fotografo ha scattato dagli anni ’50 all’inizio degli anni ’90. Molte sono le immagini del Canale Emiliano Romagnolo scelte dal reportage che Pasquali ha realizzato durante i trent’anni di cantiere. Del tutto inedite le foto aeree del 1994 per il piano urbanistico di Castel Guelfo di Bologna.  Sono trascorsi cinquant’anni da quando nel 1974 scatta le prIme foto aeree per il censimento fotografico messo a punto dall’architetto Pierluigi Cervellati per il piano del Centro storico di Bologna e il fotografo urbanista Paolo Monti documenta i beni storico-artistici.

Le immagini raccolte nel libro sono accompagnate dalle interviste ai familiari e al fotografo Giovanni Zaffagnini, la prefazione è di Angela Madesani, storica dell’arte e critica della fotografia,  mentre il saggio conclusivo è del geografo Franco Farinelli. Le citazioni di Italo Zannier, Andrea Emiliani, Ennery Taramelli e Pier Luigi Cervellati  testimoniano l’importanza del lavoro di Pasquali nel panorama della fotografia.

Le fotografie presenti nel volume fanno tornare alla mente le parole dedicate al lavoro di Robert Adams di John Szarkowosk: “le sue immagini hanno una misura così civile, equilibrata e rigorosa ed escludono a tal punto l’iperbole, il gesto teatrale, l’imposizione morale e ogni effetto espressivo, che qualche osservatore potrebbe trovare noiose… Qualcun altro invece, su cui ogni urlato eccesso della retorica convenzionale ha perso il suo potere, può trovare in queste immagini un arricchimento, una sorpresa, un insegnamento, un chiarimento, uno stimolo, e magari una speranza.”

Enrico Pasquali, fotografo (Castel Guelfo di Bologna 1923 - Bologna 2004), inizia nel 1947 la sua attività; degli anni 1949-1950 le prime fotografie di manifestazioni dei lavoratori. Nel 1952 comincia a lavorare per la Provincia di Bologna, per la Camera del Lavoro e per i giornali e le riviste della Sinistra. Documenta i lavori del Canale Emiliano Romagnolo. Dal 1970 lavora per il Comune di Bologna e scatta fotografie aeree per il piano urbanistico del centro storico e di comuni della provincia. Il primo riconoscimento è nel 1985 con la mostra Enrico Pasquali fotografo. Bologna negli anni della ricostruzione 1951-1960. Le sue fotografie saranno poi inserite in importanti pubblicazioni e in prestigiose mostre di rilevanza nazionale e internazionale.

Angela Madesani

“La fotografia di Pasquali è nitida, sapiente, pulita, riesce a raccontare non solo le persone, i lavoratori, la gente, l’architettura, ma anche il paesaggio, quelle particolari atmosfere tra acqua e terra, tipiche delle zone che Pasquali ha negli occhi sin dai suoi primi passi.”

Giovanni Zaffagnini

“Pur non essendoci mai frequentati, i nostri lavori vengano spesso messi in relazione. Concordo sul dialogo a distanza, se non altro per l’interesse verso temi comuni, la stessa committenza per molti lavori e questa mostra Enrico Pasquali: uno sguardo sulla sua terra” è un’ottima occasione per riflettere sulla percezione dell’immagine fotografica a distanza di tempo.”

Franco Farinelli

“L’occhio di Pasquali discende dalla grande tradizione della forma emiliana di conciliazione tra spazio e luogo. Una derivazione che  secondo la poetica del singolo autore si compone in modi sempre diversi e comunque legittimi. Si pensi ad un altro fotografo emiliano-romagnolo di statura internazionale ma di generazione successiva, anch’egli ascrivibile, per nascita e principale campo d’interesse, al campo largo dove l’Emilia e la Romagna s’incontrano, l’acqua si è tramutata e tramuta in terra e viceversa, e da millenni la campagna in città: Luigi Ghirri. Ambedue espressione, in modi e stili del tutto diversi e alquanto differenti, del medesimo genius loci, della stessa cultura.”

Ultimo aggiornamento: 03-12-2024, 10:56