Introduzione
E' l'immagine di una giovane ragazza contadina quella che scelse come modello il Guercino, attorno al 1620, per dare un volto alla Sibilla oggi esposta alla Civica Pinacoteca Il Guercino di Cento. Si tratta di un soggetto, quello della Sibilla, che ritorna di frequente nel corso della sua lunga carriera. Per quasi quarant'anni diviene uno dei temi d'elezione dell'universo iconografico guerciniano, richiestissimo da committenti disposti anche a comprarne una replica o persino una copia dipinta dai suoi allievi. Si ispira certamente a Michelangelo e alle cinque figure affrescate tra il 1508 e il 1512 nella volta della Cappella Sistina, e si confronta con altri artisti del suo tempo, come Guido Reni e Domenichino. Nel tempo la figura della giovane veggente con turbante, dipinta a mezza figura o a figura intera, si fa più classicheggiante, eterea e senza tempo. Come nelle otto eleganti dame della Cupola del Duomo di Piacenza realizzate negli anni centrali della sua carriera e, soprattutto, nei quadri della maturità, come la Sibilla Persica del 1647 oggi ai Musei Capitolini di Roma, in posa malinconica e pensierosa, o in quella Samia della Fondazione Carisbo, o nella Libica della Royal Collection a Buckingham Palace.
(Francesco Bartolozzi (Firenze 1727- Lisbona 1815), Sibilla seduta a figura intera con le mani su un libro chiuso, 1794, da un disegno del Guercino ora alla Galleria Nazionale di Oslo)
La mostra
A Cento gli spazi espositivi della Chiesa di San Lorenzo ospitano fino al 27 luglio una interessante mostra, a cura di Fausto Gozzi e Valeria Tassinari, dedicata proprio alla "fortuna" delle Sibille del Guercino nei secoli a venire, merito anche delle tante incisioni che si diffondono nelle botteghe e nelle accademie d'arte di tutta Europa che fanno di queste figure femminili dei modelli da seguire. Fausto Gozzi racconta che la Sibilla Persica del 1647 divenne un vero e proprio best seller tra le riproduzioni. E in epoca neoclassica, specialmente in Inghilterra, le dame dell'aristocrazia amavano farsi ritrarre in vesti e pose dalle sibille del Guercino.
Il successo delle varie Sibille guerciniane - la Samia, la Cimmeria, la Libica, L’Ellespontica, la Frigia, la Cumana e altre - è testimoniato dalle 23 incisioni antiche selezionate dalla vasta collezione di incisioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento. "Fin dalle origini, nell’antichità più remota, queste sapienti solitarie, inquiete e dotate di misteriose virtù di preveggenza, erano cercate e temute - commenta Valeria Tassinari-. Presenti in numerosi miti e narrazioni del mondo greco-romano, furono poi assorbite dalla cultura ebraico-cristiana, dove trovarono uno spazio complementare a quello dei Profeti. Per questo sottile equilibrio tra ispirazione mistica e classicità pagana, esse richiamano a un tempo la certezza della fede e l’immaginario sfuggente di mondi lontani, come si nota dall’esotismo degli abiti - turbanti, gioielli, sete - e, talvolta, dei tratti somatici, come il taglio degli occhi o l’incarnato."
Guercino con la sua arte rese le sibille modelli eterni di bellezza femminile, capaci ancora oggi di incantare il nostro sguardo.
(Georg Siegmund e Johann Gottlieb Facius (attivi a Londra dagli anni Ottanta del XVIII secolo), Sibilla Persiana, 1797 circa)
(Pietro Bettelini (Caslano Svizzera 1763 - Roma1829), Sibilla Persica, 1797)
Informazioni
L'esposizione è visitabile sabato domenica e festivi dalle 10 alle 19. Fino al 27 luglio 2025. Ulteriori approfondimenti sul sito web della Civica Pinacoteca Il Guercino
(Antonio Bresciani (Piacenza 1720- Parma 1817), Lunetta con due Sibille, 1808. cupola duomo di Piacenza affrescata dal Guercino fra maggio 1626 e 1627)
Ultimo aggiornamento: 17-07-2025, 13:38