Salta al contenuto

Introduzione

Che cosa hanno in comune due maestri della fotografia come Jacques Henri Lartigue e André Kertész? Partiamo dal dato anagrafico: sono nati entrambi nel 1894 e hanno attraversato quasi tutto il Novecento, fino alla metà degli anni Ottanta (Kertész muore nel 1985, Lartigue l'anno dopo). New York è la città che li consacra a livello internazionale. Entrambi espongono al Museum of Modern Art (MoMa) rispettivamente nel 1963 e nel 1964 e  queste date segnano il punto di svolta delle loro carriere. Durante il periodo delle due guerre avrebbero potuto incrociarsi a Parigi, ma si incontrano solo nel 1972, sempre a New York. Autodidatti, sono due personalità dallo spirito indipendente e hanno costruito la loro carriera in assoluta libertà, lontano dai grandi movimenti artistici, e a partire dagli anni Settanta sono stati percepiti come modelli senza aver mai fondato alcuna scuola.
Tutto il resto, o quasi, li separa. 

Jacques Henri Lartigue, René Croquet su una Théo Schneider da corsa, 1913

nella foto: Jacques Henri Lartigue, René Croquet su una Théo Schneider da corsa, 1913, 26 giugno,© Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France)

Lartigue nasce in una facoltosa famiglia francese, grazie alla quale possiede una macchina fotografica fin da bambino. È un artista che si esprime con la fotografia, ma anche con la pittura e la scrittura. Ebreo d’origine ungherese, Kertész inizia a fotografare giovanissimo. Si trasferisce in Francia nel 1925. Il successo tributato dalla stampa e dalla critica è immediato, ma nel 1936 si trasferisce di nuovo, questa volta negli Stati Uniti.
Lartigue viene descritto come un fotografo amatoriale e Kertész come l'inventore del fotogiornalismo. Lartigue è considerato un maestro dell'istantanea, fotografa spesso il suo ambiente di vita, caratterizzato da una sofisticata stravaganza e un cosmopolitismo spensierato. Il suo mantra è la ricerca della felicità. Kertész è un maestro della fotografia riflessiva, protagonista di quella che sarà considerata come “fotografia umanista”. La sua cifra stilistica è legata ai lati più semplici della vita quotidiana, con toni intimi e lirici.

André Kertész, Ballerina satirica, Parigi, 1926

nella foto: André Kertész, Ballerina satirica, Satirical Ballerina, Parigi, Paris,1926 © Ministère de la Culture (France), Médiathèque du patrimoine et de la photographie, diffusion Grand Palais Rmn / André Kertész

La mostra

La mostra, in corso a Villa Mussolini a Riccione fino al 6 aprile 2025, è articolata in quattro sezioni tematiche, oltre ad una introduttiva e biografica, che esplorano i temi ricorrenti nei lavori di entrambi gli artisti: dall'introspezione e l’osservazione della vita cittadina di Kertész, alla rappresentazione della gioia, del dinamismo e della spontaneità di Lartigue. Tra i momenti più attesi, gli spettatori potranno ammirare i celebri scatti di Lartigue che catturano la Belle Époque parigina e quelli di Kertész, che immortalano l’anima di città come Budapest, Parigi e New York, ciascuna riflessa in una luce poetica e nostalgica. Mettere a confronto le loro fotografie permette di mostrare le somiglianze e le differenze nelle loro vite e nel loro sguardo ed è la chiave di volta di una mostra singolare, che riunisce in un unico percorso espositivo le immagini più celebri di due dei più grandi fotografi del Novecento, testimoni e straordinari interpreti del “secolo breve”. 

È a disposizione di tutti i visitatori, inclusa nel biglietto di ingresso, una audioguida in italiano e in inglese, con cui seguire tutto il percorso espositivo. Accompagna la mostra un volume a cura di Silvana Editoriale.

Henri Cartier Bresson


“Qualsiasi cosa noi facciamo, Kertész l’ha fatta prima.”

Informazioni

per organizzare la visita

Tutti i dettagli sono disponibili sul sito web Villa Mussolini

Galleria di immagini

Ultimo aggiornamento: 27-11-2024, 14:54