Introduzione
I depositi dei musei, soprattutto quelli di rilevanza nazionale, nascondono a volte capolavori che, per diversi motivi, non ultimi quelli legati a ragioni conservative, non possono essere esposti in modo permanente all'interno degli spazi espositivi. E' possibile ammirare la loro straordinaria bellezza in rare occasioni di mostre o di eventi speciali. Come quello in corso fino al 14 settembre 2025 alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, frutto della collaborazione inedita tra quest'ultima e il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna. Ed è proprio il progetto congiunto delle due istituzioni a rendere la mostra, dal titolo evocativo "Il Giardino delle Risonanze", una occasione da non perdere, capace di mettere in relazione capolavori della storia dell’arte con gli sguardi sensibili di artisti contemporanei.
Il progetto
Il fulcro dell’esposizione, negli spazi del Salone degli Incamminati della Pinacoteca, consiste in un percorso tra più di trenta opere provenienti dai depositi e dal Gabinetto disegni e stampe dei Musei Nazionali di Bologna, tre prestiti dal Museo Morandi e uno dalla Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, in dialogo con sedici artisti rappresentativi della scena bolognese contemporanea selezionati per l’iniziativa.
La Pinacoteca diventa il luogo in cui dialogano secoli di storia dell'arte intorno agli elementi concreti e simbolici del giardino, un "giardino culturale" dove natura e umanità convivono tra equilibri e contraddizioni. Legami antichi, che si intrecciano anche nel nostro linguaggio: non è un caso che il termine "cultura" derivi dal latino colere, ovvero “coltivare”.
Significativo è il fatto che il percorso espositivo parta proprio da un antico giardino trasformato, quel cortile dell’ex Noviziato gesuita di Sant’Ignazio che dà luce alla Pinacoteca.
(Anna Tappari, Rodilla, installazione sonora per cinque ventilatori oscillanti, quattro altoparlanti, paillettes, campanellini, dimensioni variabili, 5'18'’, 2024 )
L’aria in movimento è il primo motivo che incontriamo, ispiratore dell’opera di Anna Tappari e dell’allestimento immaginato da Cuoghi e Corsello del settecentesco ritratto di papa Clemente XIII di Anton Raphael Mengs; si passa poi al tema delle fontane e delle statue, che vedono il lavoro poetico e sensoriale di Eva Marisaldi ed Enrico Serotti e video-installativo del gruppo ZAPRUDER accostati a una stampa di Francis Bacon e a un busto modellato da Alessandro Algardi; Un altro paesaggio, quello interiore, ispira l’opera di Alessandra Dragoni e Arianna Zama nel confronto con grafica, fotografia e pittura da Giuseppe De Nittis a Giorgio Morandi, e ancora la creazione performativa di Riccardo Baruzzi e quella pittorica di Emma Masut accanto a esempi della ritrattistica sei-settecentesca tra cui il ritratto della figlia di Élisabeth Vigée Le Brun.
(Zapruder, Colosso, roccia sollevabile in gommapiuma, 2018)
(Zimmerfrei, The Guardians, fotografia, 130 x 100 cm, 2010)
Si prosegue con la scultura di Italo Zuffi e l’opera video di Fanny & Alexander e ZAPRUDER in dialogo con le illustrazioni di Hans Fronius e la pittura di Luigi Serra sui temi della metamorfosi e della memoria: qui il giardino è il luogo della riflessione esistenziale.
Sono i confini del giardino quelli che intendono superare i confronti di Paolo Chiasera con le avanguardie novecentesche di Otto Dix e Bruno Munari e la fotografia di Zimmerfrei con l’opera secentesca di Alessandro Tiarini, fino alla meditazione sullo spazio sacro evocata dall’accostamento tra il lavoro di Tommaso Silvestroni e l’ottocentesco Valentino Solmi.
(Federico Zamboni, Abitare in mostra, 2022 (riadattamento opera)
Il percorso si conclude con l’opera musicale di Emidio Clementi e Stefano Pilia e le installazioni di Federico Zamboni e Filippo Tappi messe in dialogo con il barocco di Guido Cagnacci e le incisioni di Pablo Picasso e Alberto Savinio sul tema dell’amore e dell’istinto, forze misteriose che precedono la logica e accomunano le profondità recondite dell’animo umano a tutta la natura.
(Felice Giani, Il supplizio di Sisifo, Issione e Tantalo, matita su carta, foglio rilegato in taccuino, 1790 circa, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Gabinetto dei disegni e delle stampe)
(Alberto Savinio, Love call, incisione, 50x40 cm, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Gabinetto dei disegni e delle stampe)
(Joseph Albers, Omaggio al quadrato, serigrafia, 1967, 280 x 280 mm, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Gabinetto dei disegni e delle stampe)
Le "risonanze" al MAMbo
Usciti dalla Pinacoteca, il percorso prosegue idealmente al MAMbo dove le "risonanze" trovano forma nell'incontro tra il capolavoro novecentesco di Renato Guttuso I funerali di Togliatti e la pittura ottocentesca rappresentata da due tele. la prima di Antonio Muzzi (una scena di storia romana dal titolo Giulio Sabino davanti a Tito) e la seconda di Enrico Romolo (una popolana risorgimentale dal titolo Un'eroina della sfortunata Carini in Sicilia).
Informazioni
Tutte le informazioni per la visita, comprese le indicazioni per le due visite di approfondimento di sabato 23 agosto 2025 e di sabato 13 settembre 2025, alle 17, sono disponibili sul sito web della Pinacoteca Nazionale di Bologna
Ultimo aggiornamento: 19-08-2025, 17:43