Introduzione
Si inaugura il 27 gennaio 2024, Giorno della Memoria, alle ore 17, nella Sala Isotta di Castel Sismondo, la grande mostra " I Fumetti e la Shoah", proveniente dal Mémorial de la Shoah di Parigi che presenta oltre 2000 fumetti, manga e albi illustrati ispirati alla persecuzione degli ebrei sotto il Terzo Reich.
Evento storico senza precedenti, la Shoah occupa un posto di rilievo nella memoria collettiva contemporanea. Anche il fumetto ha affrontato l’argomento, non senza prudenza, errori e tentennamenti, talvolta con genialità. Da quando, e come, gli autori di fumetti delle più diverse tradizioni - dalla bande dessinée franco-belga al manga, dalle brevi daily strip ai corposi graphic novel - hanno trattato questo tema? Come vengono trasmesse le testimonianze? Come si sviluppano le storie in base ai riferimenti politici, sociali ed estetici del nostro tempo, mentre alcune forme di antisemitismo perdurano?
La mostra cerca di rispondere a questi interrogativi attraverso l’analisi di diverse opere pubblicate dagli anni Trenta ad oggi in diversi Paesi, in particolare Stati Uniti, Giappone, Francia, Belgio e Italia. Tra queste, storie memorabili di personaggi come Capitan America, Topolino o Dylan Dog, il settimanale fascista il Balilla, La storia dei 3 Adolf del giapponese Osamu Tezuka, le avventure del fattorino belga Spirou, il dirompente Maus di Art Spiegelman, le opere di maestri italiani come Vittorio Giardino, Davide Toffolo, Pietro Scarnera ma anche pubblicazioni realizzate insieme ai testimoni, quali Simone Veil in Francia e Liliana Segre in Italia.
Il progetto originario, basato sulle accurate ricerche dei curatori Didier Pasamonik e Joël Kotek in area perlopiù francofona, ovvero nei più floridi mercati europei del fumetto, è stato realizzato nel 2017 dal Mémorial della Shoah di Parigi e nei cinque anni dall’inaugurazione ha incontrato un grande successo, con numerose tappe in Francia e Belgio.
Per il Giorno della Memoria 2024, la mostra approda in Italia, l’altra patria del fumetto europeo e per Rimini, in occasione del 60° anniversario dell’Attività di Educazione alla Memoria, viene presentato un allestimento speciale che dedica attenzione anche al fumetto sotto il regime fascista.
La Shoah e il fumetto in Italia
La Shoah ha trovato spazio nel fumetto italiano in lieve ritardo rispetto al panorama francobelga, ma le opere e gli autori che l’hanno affrontata ne hanno indagato una grande vastità di aspetti, sia propriamente italiani che di portata internazionale. Se i primi accenni alla Shoah sono legati, negli anni 1950, a settimanali popolari di avventura come l’Intrepido o Sciuscià e alle fiction disegnate incentrate sulla Resistenza come quelle del settimanale il Pioniere e della serie storica PAM Il Partigiano, con gli anni ’70 la questione emerge in primo piano. Si tratta di storie dedicate a personaggi emblematici come Padre Kolbe (disegnato da Dino Battaglia) o Anna Frank (interpretata da Mino Milani e Attilio Micheluzzi), pubblicate su testate di fumetti dalla vocazione pedagogica come il Messaggero dei Ragazzi, il Giornalino o il Corriere dei Ragazzi. Da tematica tipica del fumetto storico, la Shoah negli anni ’90 diventa un argomento di portata allegorica, tanto da ispirare anche avventure thriller e horror come Dylan Dog.
Ma è nel grande affresco storico, tra avventura collettiva e romanzo di formazione che si afferma il contributo italiano al racconto della Shoah nel fumetto. In questa chiave hanno lavorato le ricostruzioni di episodi locali della Shoah, da Udine a Trieste, nei graphic novel di Walter Chendi e Davide Toffolo. E dopo avere narrato in Max Fridman il clima teso dell’Europa dell’Est nel 1938, il maestro italiano del romanzo storico a fumetti, Vittorio Giardino, mette in scena in Jonas Fink la vita di un giovane praghese di origini ebraiche, emblema delle difficili condizioni di vita dei figli e dei nipoti della Shoah negli anni della Guerra Fredda. Negli ultimi anni il fumetto italiano ha contribuito, inoltre, a riportare sotto i riflettori vicende poco note di “eroi comuni” come quelle del militare e diplomatico polacco JanKarski, del comandante navale tedesco Gustav Schroder, o del commerciante italiano Giorgio Perlasca. In equilibrio tra leggerezza romanzesca e naturalismo visivo, il fumetto italiano continua a produrre sguardi nuovi e stimolanti sulla Shoah.
Coordinamento per l’Italia: Caroline François, Bruna Lo Biundo, Laura Fontana.
La mostra è a ingresso gratuito. Fino al 10 marzo 2024. In collaborazione con il Fellini Museum
Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.00
Per le scuole e i gruppi superiori a 10 persone è richiesta la prenotazione obbligatoria con
visita guidata a cura di Isrec Rimini.
Informazioni sulle visite e prenotazioni:informazionieprenotazioni@gmail.com
Sito internet: https://memoria.comune.rimini.it/
“L'Attività Educazione alla memoria ha come scopo quello di avvicinare i giovani allo studio della storia dei genocidi per comprendere il mondo di oggi. In 60 anni questa attività ha coinvolto migliaia di adolescenti e centinaia di insegnanti del nostro Comune. Un impegno iniziato nel 1964, quando, Rimini, prima Amministrazione pubblica in Italia, decise di promuovere i viaggi studio agli ex campi di concentramento nazisti, finanziando un progetto che nel tempo si sarebbe consolidato e ampliato, fino a diventare dagli anni Novanta l’Attività di Educazione alla Memoria. Abbiamo scelto di celebrare questo importante traguardo con un calendario davvero importante, tra cui ci sono iniziative di spessore, come la mostra a cura del Mémorial de la Shoah sui fumetti e la Shoah, una significativa esposizione che arriva a Rimini dopo essere stata esposta a Parigi.”
Ultimo aggiornamento: 14-11-2024, 10:59