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Introduzione

Il MIC-Museo internazionale delle Ceramiche di Faenza arricchisce la sua splendida collezione con una imperdibile mostra dedicata a uno dei più originali e liberi scultori italiani, Giacinto Cerone (1957-2004), a vent'anni dalla sua scomparsa.
(nella foto: L'artista ritratto nello studio di Giosetta Fioroni, 1995. Foto di Giosetta Fioroni)

L'artista ritratto nello studio di Giosetta Fioroni, 1995. Foto di Giosetta Fioroni

L'artista e il suo legame con Faenza

Nato a Melfi (PZ) nel 1957, Cerone è stato uno dei più originali e liberi scultori italiani, lontano da raggruppamenti, scuole, movimenti, stili o mode del momento. L’irruenza del suo linguaggio si misura a partire dai differenti materiali impiegati sia nella produzione scultorea (legno, ceramica, plastica, metallo, marmo, gesso, pietra) che in quella disegnativa, per lo più indipendente dalla realizzazione delle opere plastiche, oltre che nell’uso di tecniche legate alla velocità e alla gestualità. "E' un solista della scultura, non un solitario - commenta il curatore della mostra Marco Tonelli - e nel suo lavoro sono molteplici i rimandi al mondo artistico, in particolare alla letteratura e alla poesia". Ma anche alla musica (suonava il pianoforte). "La scultura deve essere insieme come la musica di Bach e Charlie Parker" ci dice in un video presente nel percorso espositivo, realizzato all'interno della bottega Gatti a Faenza.
Faenza è stata per Cerone una meta preferenziale fin dal 1993, quando proprio nella bottega Gatti ha realizzato una serie di ceramiche smaltate utilizzando tecniche di lavoro forse poco ortodosse ma di forte espressività e sperimentando un grande varietà di colori e forme. MIC possiede tre sue opere nella collezione permanente.

L'angelo necessario

La sua "scultura della crudeltà", realizzata plasmando la materia con la sega elettrica (sul legno) o con mazze di ferro, ginocchiate, pedate e svelti movimenti della mano quando utilizza l'argilla, sembra voler cogliere - scrive Tonelli nel catalogo della mostra - quell'immagine approssimativa, quella "figura intravista" descritta dal poeta Wallace Stevens nella poesia "Angelo circondato da Paysans" del 1951:

“Sono l’angelo della realtà, visto un attimo ritto sulla soglia. Non ho ala cinerea né abito smagliante e vivo senza una tiepida aureola o stelle al mio seguito… Eppure sono l’angelo necessario della terra, perché, nel mio vedere, vedete la terra nuovamente, spoglia dalla sua dura e ostinata maniera umana… Non sono forse, anch’io, una sorta di figura approssimativa, una figura intravista, o vista un istante, un uomo della mente…?”
(nella foto: l'allestimento al MIC)

Veduta dell'allestimento al MIC

L'allestimento

La mostra privilegia il modo stesso di operare di Cerone: per serie tematiche (come nelle rosse Malerbe, i Fiumi vietnamiti, i Gessi) o per singole opere dal carattere emblematico e per certi versi iconico e funerario (come Cenacolo e Ofelide).
Gruppi di disegni raccolti lungo il percorso, gigantografie dell’artista al lavoro con legno, ceramica, gesso e un video che raccoglie materiali documentari su di lui e interviste inedite, oltre a numerose opere mai esposte, completano un ambiente di richiami, contrasti, interruzioni e saldature che rendono l’idea del procedere stesso dell’artista, anarchico e istintivo, arcaico e sperimentale, lucido e razionale pur nella sua sintesi plastica emozionale, inconscia e carica di poesia, come quella da lui letta (tra cui Friedrich Hölderlin, Sandro Penna e Dino Campana).
La mostra è realizzata col coordinamento scientifico dell’Archivio Cerone e il sostegno di collezionisti privati vuole delineare la figura di uno scultore a tutto tondo e di una scultura totale ,capace di distendersi orizzontalmente o addossarsi alle pareti.
In occasione della mostra è pubblicato un catalogo edito da Corraini, con testi di Claudia Casali (direttrice del MIC), Marco Tonelli (curatore della mostra) e apparati di Elena Cavallo (moglie dell’artista e responsabile dell’Archivio Cerone).
(nella foto: allestimento al MIC)

nella foto: allestimento al MIC

Informazioni

Orari di apertura: dal martedì al venerdì ore 10-14, sabato e domenica ore 10-18, chiuso i lunedì non festivi. Ogni domenica, alle ore 11:00, visita guidata inclusa nel prezzo del biglietto. Prenotazione obbligatoria.
Fino al 27 aprile 2025
Sito web del MIC

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Ultimo aggiornamento: 24-01-2025, 11:36