Introduzione
Approda a Lugo nei rinnovati spazi delle pescherie della Rocca, dopo un'anteprima a Milano, la mostra "Fango, acqua e arte", che mette in dialogo quattro grandi scultori romagnoli vissuti tra Otto e Novecento: Tullo Golfarelli, Domenico Rambelli, Ercole Drei e Angelo Biancini.
La mostra
L'esposizione, a cura di Sergio Baroni e Massimiliano Fabbri, in collaborazione con la Galleria Baroni di Milano e con la delegazione Fai di Ravenna e Lugo, comprende venticinque sculture tra terrecotte, ceramiche, bronzi e marmi che coprono un arco temporale che va dal 1888 al 1972.
Stretta è la connessione al patrimonio della città di Francesco Baracca, che si fregia di possedere e custodire non solo il capolavoro dello scultore faentino Domenico Rambelli dedicato al cavaliere del cielo, ma anche la semplice e commovente lapide funeraria di Francesco Balilla Pratella, fatta dallo stesso Rambelli a partire dall’Ex Libris del celebre musicista, anch’egli sepolto nel cimitero cittadino.
Così, attraverso le opere esposte dello scultore di origine faentina, si attiva una connessione che invita a uscire - dopo la visita alla mostra - alla riscoperta della città e del suo museo diffuso: dal monumento che ricorda l’aviatore, alla sala Baracca (prima sede del museo dentro la Rocca estense, che festeggerà il suo centenario nel 2026), dal cimitero alla casa-museo al cui interno, nella sala del Mito, un’intera sezione è dedicata alla storia e genesi della grande ala di Rambelli, inaugurata nel 1936 nel cuore di Lugo e divenuta vero e proprio centro di gravità della città.
Nel 2018, centenario della morte del cavaliere e aviatore, le tre città romagnole che ospitano monumenti e opere di Domenico Rambelli - Faenza, Brisighella e Lugo - hanno dato vita a un progetto espositivo e a un libro intitolati Romagna monumentale, a restituire luce alla grandezza di questo scultore caduto per anni in un quasi oblio.
L'esposizione ha inoltre il pregio di stimolare un confronto tra artisti (provenienti dal medesimo ambito geografico, ma appartenenti a stagioni differenti), che offre un costante rimando al contesto politico, sociale e culturale in cui le opere stesse sono state prodotte: dagli ideali risorgimentali della nuova Italia al regime fascista - tra avanguardia, Novecento e ritorni all’ordine -, fino alla resistenza e liberazione dal nazifascismo. Basti pensare al monumento di Biancini dei primi anni settanta ad Alfonsine.
(nella foto sotto: Ercole Drei, Busto di Wally Toscanini, anni 20 del ‘900, terracotta. Foto di Sergio Goglia. In alto: sculture di Angelo Biancini e Ercole Drei)
Il catalogo
Il catalogo rcomprende testi di Sergio Baroni, Massimiliano Fabbri, Claudia Giuliani, Franco Bertoni, Alberto Mingotti, Alberto Valenti, Luca Melegati Strada, Alfonso Panzetta, Luisa Accati e Luisa Mariani. Una pluralità di sguardi che permette di guardare alle opere da più punti di vista, da quello storico-politico a quello artistico e delle tecniche e tecnologie artigianali, dagli aspetti letterari e di genere al mito, dal costume e società alla psicanalisi.
Visitare la mostra
La mostra, a ingresso gratuito, è visitabile fino al 26 gennaio il giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30, il sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30.
Per ulteriori informazioni, scrivere a museobaracca@comune.lugo.ra.it, oppure chiamare lo 0545 299105.
Galleria immagini
Ultimo aggiornamento: 09-01-2025, 13:35