Ricordo di Ottorino Nonfarmale

Venerdì 26 gennaio 2024 al Laboratorio di Restauro Ottorino Nonfarmale presentazione in anteprima del volume dedicato a uno dei più grandi restauratori italiani, scomparso nel 2020, e visita al Laboratorio e alle attività di restauro in corso

Venerdì 26 gennaio 2024, alle ore 12,  nella sede del  Laboratorio di restauro Ottorino
Nonfarmale (Via Pasubio 11, San Lazzaro di Savena, BO) verrà presentata in anteprima la pubblicazione dedicata alla figura del restauratore Ottorino Nonfarmale.

Alla presentazione partecipano:
Federica Restiani e Giancarlo Graziani, curatori del volume
Giovanni Giannelli e Barbara Roffia, Laboratorio di restauro ON
Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura e paesaggio
Invito (pdf800.94 KB)

BARTOLOMEO CESI ORAZIONE NELL_ORTO 1597-1601 CERTOSA BO (2).jpgOttorino Nonfarmale (Mantova 26.01.1931, Bologna 10.09.2020) è stato uno dei più grandi restauratori italiani e protagonista di spicco nell’ambito della disciplina moderna del restauro, promuovendo un metodo di lavoro scientifico ed umanistico con il quale ha saputo confrontarsi, per impegno intellettuale e capacità tecnica, con i grandi istituti nazionali per la conservazione del patrimonio culturale, operando in Italia e all’estero, su opere e monumenti di indiscusso valore storico ed artistico.
Il volume, in uscita nella primavera del 2024, promosso da Luciano Zerbinati, amico e collezionista d’arte, e da Giovanni Giannelli e Barbara Roffia, titolari del Laboratorio ON, raccoglie i contributi del personale incontro, professionale ed umano, di 13 personalità - colleghi, storici dell’arte, funzionari ministeriali, dirigenti istituzionali ed ex-allievi - con Ottorino.
A corredo delle testimonianze dirette e dei ricordi di chi ha conosciuto e lavorato con Nonfarmale, le altre sezioni del volume sono dedicate agli aspetti specifici della lunga carriera del restauratore proponendo una selezione di suoi scritti e pubblicazioni scientifiche, ed un estratto del ricchissimo archivio fotografico. Un patrimonio di più di 100 mila scatti, tuttora conservato presso la sede di San Lazzaro e che sarà nei prossimi mesi, nell’ambito di un bando regionale, proposto per la digitalizzazione, rendendolo così fruibile a studiosi e professionisti.
LEONE SAN MARCO VE 2014 (3).JPGLe immagini selezionate, per lo più inedite e databili tra la fine degli anni sessanta e il 2020, ritraggono Ottorino protagonista di alcuni dei cantieri più significati condotti negli ultimi cinquant’anni in Italia: dalla Fontana del Nettuno e la facciata di San Petronio a Bologna, ai grandi cicli pittorici di Schifanoia a Ferrara o all’Abbazia di Pomposa, agli importanti lavori eseguiti in laboratorio come la Santa Cecilia di Raffaello o la Pietà di Tiziano, ma ancora, spostandoci in area veneta, ai restauri nella basilica di San Marco a Venezia, o alla preziosa Tempesta di Giorgione, solo per citarne alcuni.
A fianco della figura professionale, l’intenzione dei curatori del volume, Federica Restiani con Giancarlo Graziani, è stata raccontare anche la personalità conviviale e poliedrica di Ottorino - appassionato curioso, instancabile viaggiatore e talentuoso acquarellista - proponendo una galleria di immagini dell’archivio privato che lo fotografano assieme alla famiglia e a i colleghi con i quali ha sviluppato rapporti di profonda amicizia, tra cui non si possono non ricordare Cesare Gnudi e AMORE E PSICHE 1526-1534 GIULIO ROMANO PAL. TE MANTOVA.JPGAndrea Emiliani, anche al di fuori dei celebri incontri in laboratorio il sabato mattina.
Il laboratorio, costruito nel 1969 su progetto di Enrico Schiavina, ma secondo le precise disposizioni di Ottorino stesso, è uno spazio operoso, tutt’oggi straordinariamente funzionale e perfettamente calibrato alle esigenze della professione, ma anche un luogo aperto al confronto e al dialogo per molti studiosi, esponenti del mondo della cultura ed allievi, che qui hanno affinato, e continuano ad affinare, le proprie conoscenze, e descritto per la prima volta nel volume attraverso i disegni di progetto originali e le foto del cantiere di costruzione.
L’attività avviata da Ottorino continua oggi con Barbara Roffia, nipote di Ottorino, e Giovanni Giannelli, suo allievo e socio dal 2001, con le colleghe, e allieve di Nonfarmale, Barbara Morettini ed Eva Schicchi a cui, in chiusura del libro, è affidato il compito di raccontare il lascito e il presente di questa luminosa eredità.
Alla fine della presentazione sarà possibile visitare il laboratorio e le attività di restauro in corso.

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ultima modifica 2024-01-16T18:24:21+02:00
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