giovedì,  15 febbraio 2024

Premio “Emilia-Romagna Cultura”

Il 20 febbraio, a Bologna, l’architetto Dante Bini e la cantante Raina Kabaivanska ricevono il riconoscimento assegnato dalla Regione a chi si sia distinto nell’ambito culturale con la sua opera

Premio Emilia-Romagna Cultura 2023: Raina Kabaivanska / Dante Bini Martedì 20 febbraio 2024, alle ore 15, nella Sala polivalente “Guido Fanti” della Regione Emilia-Romagna a Bologna, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alla Cultura e Paesaggio Mauro Felicori consegnano il premio “Emilia-Romagna Cultura” 2023 all’architetto Dante Bini e alla cantante lirica Raina Kabaivanska.

Il premio, di natura simbolica, è stato istituito dalla Giunta regionale e, a partire da questa prima edizione, viene assegnato annualmente a una donna e a un uomo che si siano particolarmente distinti in ambito culturale, scelti tra le persone in vita che siano nate e/o residenti in Emilia-Romagna, o che qui vivano e lavorino.

Per la cantante di origine bulgara Raina Kabaivanska, che da tempo vive in Emilia-Romagna, la motivazione del riconoscimento è legata agli straordinari meriti artistici della sua carriera e all’impegno appassionato per la formazione di nuovi talenti; per l’architetto emiliano Dante Bini, di casa in California da anni, valgono i risultati altrettanto straordinari conseguiti nella ricerca architettonica e nello sviluppo di tecniche costruttive innovative. 

Le biografie dei premiati

Raina Kabaivanska e Giorgio NapolitanoNata a Burgas, sul Mar Nero, Raina Kabaivanska vive da decenni a Modena, ed è una delle cantanti liriche più importanti dei nostri tempi. Diplomata in canto e pianoforte al conservatorio di Sofia, nel 1957 debutta allOpera Nazionale Bulgara. L’anno successivo ottiene una borsa di studio per studiare canto presso il Bolshoi di Mosca, ma chiede e ottiene di studiare in Italia, dove segue gli insegnamenti di Zita Fumagalli Riva a Milano.
Il debutto al Teatro alla Scala nel 1961 è l’inizio di una splendida carriera sui palcoscenici di tutti i grandi teatri, in Italia e nel mondo. Durante i suoi 55 anni di carriera ha interpretato ruoli indimenticabili collaborando con alcuni tra i più grandi tenori del Novecento: Mario del Monaco, Jon Wickers, Carlo Bergonzi, Alfredo Kraus, Plácido Domingo, José Carreras, Luciano Pavarotti. 
L’amore per il belcanto l’ha portata a dedicarsi con passione all’insegnamento in Francia, Spagna, Bulgaria. In Italia ha insegnato all’Accademia Chigiana e al Conservatorio Vecchi-Tonelli di Modena. Qui, da oltre 20 anni, è attiva la sua masterclass in tecnica vocale e interpretazione del repertorio. Tra i suoi allievi figurano cantanti oggi ai vertici del panorama operistico internazionale come Maria Agresta, Andrea Carè, Veronica Simeoni e Vittoria Yeo. 

Dante BiniNato a Castelfranco Emilia (Modena) il 22 aprile 1932, Dante Bini occupa un ruolo di assoluto rilievo nel panorama culturale internazionale per la sua incessante attività di sperimentazione. Laureato in Architettura allUniversità di Firenze nel 1962, si inserisce a pieno titolo nei movimenti d’avanguardia italiani come Archizoom e Architettura Radicale e nelle ricerche portate avanti dal gruppo di architetti di Arcosanti in Arizona.
La sua ricerca spazia dalle case di abitazione popolare alla progettazione di case temporanee per il sopraggiungere di calamità naturali, dagli edifici specialistici fino alla forma urbana, arrivando a prototipi di abitazione per stazioni satellitari.
Viaggiando dagli Stati Uniti all’Unione Sovietica, fino all’Australia, 
Dante Bini coniuga alla visionarietà e alla sperimentazione un pragmatismo tutto “emiliano”, che lo porta a sviluppare più di un centinaio di brevetti sull’automazione di cantiere. Fra questi assurgono a fama mondiale le Binishell (1969), semicupole realizzate sfruttando l’aria, di cui nel mondo ci sono migliaia di esemplari: il più celebre è forse la Casa/Cupola di Michelangelo Antonioni e Monica Vitti in Sardegna.
Dal 1981 si stabilisce negli USA, applicandosi in particolare allo sviluppo di modelli complessi per la mobilità urbana collettiva, in cui la ricerca progettuale si fonde con un nuovo concetto di ecologia dell’abitare: l’arcologia.

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ultima modifica 2024-02-15T10:55:38+02:00
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