La rivoluzione del segno. La grafica delle avanguardie da Manet a Picasso
Da qualche anno il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo (RA) dedica con successo la sua programmazione culturale alla valorizzazione dell'arte grafica. Dopo le esposizioni dedicate ad alcuni tra i più importanti artisti incisori come Goya, Klinger, Dürer, e ai capolavori dell’Ukiyo-e di Hokusai e Hiroshige, si chiude il ciclo con la mostra “La rivoluzione del segno. La grafica delle avanguardie da Manet a Picasso”, a cura di Davide Caroli e Martina Elisa Piacente, con la collaborazione di Marco Fagiol.
L'allestimento riprende il filo del discorso proprio da dove si concludeva l’ultima grande mostra dedicata all’Ukiyo-e, cioè al momento in cui si diffuse tra gli artisti di stanza a Parigi il Japonisme, e l’arte europea, così desiderosa di nuovi stimoli e influenze, iniziò un mutamento che ne caratterizzò l’evoluzione, andando a concentrarsi sul tema della raffigurazione dell’uomo e applicando nuovi canoni destinati a rivoluzionare l’arte conosciuta fino ad allora.
Un nuovo modo di rappresentare la realtà che ritroviamo nelle mutazioni dei segni nell’arte dell’incisione, partendo da alcune grafiche di Goya, primo artista dalla sensibilità moderna, e da una rarissima matrice xilografica di Doré, uno dei più noti incisori dell’800, passando attraverso l’iconico e ironico tratto di Daumier e arrivando alle poco conosciute grafiche impressioniste, con fogli di Manet, Renoir e Degas, e ai così detti post-impressionisti da Toulouse-Lautrec, Matisse, Wlaminck a Gauguin, Cezanne e Bonnard.
In un momento di tale fervore artistico moltissimi furono i movimenti che nacquero e nei quali gli artisti si raggrupparono per sostenersi a vicenda in questi tentativi di affermare le novità espressive di cui erano portatori: dall’espressionismo tedesco con Ensor, Grosz, Kirchner, Kokoschka, Kollwitz, Masereel, Nolde, Pechstein, Schiele, al Simbolismo di Redon e Alberto Martini; dall’astrattismo di Kandinskij e Klee al Surrealismo di Ernst, Man Ray, Magritte, Dalì, Picabia.
Non sono tralasciate poi le esperienze di quegli autori che sono difficilmente circoscrivibili in movimenti codificati: gli italiani Arturo Martini, de Chirico, Morandi, Wildt, Boccioni, Marini, Manzù, Carrà, Campigli e gli europei Chagall, Rouault, Giacometti, Léger, con una spazio importante riservato al lavoro di Picasso, l’autore che forse più di tutti ha segnato l’arte del’900 e che ha utilizzato tutto lo spettro delle tecniche artistiche, comprese quelle calcografiche, per esprimere il suo pensiero.
In mostra, a fianco di quasi cento opere su fogli sciolti, sono esposte anche diverse pubblicazioni grazie alle quali si diffusero più rapidamente le nuove stampe: veri e propri libri d’artista, come quelli realizzati interamente ad esempio da Matisse, o riviste e volumi nei quali venivano pubblicate litografie di quegli artisti ritenuti i più grandi innovatori del segno grafico di allora, a testimoniare come anche grazie alla comunicazione di massa le correnti più innovatrici e lontane dalle accademie si affermarono pian piano nell’immaginario collettivo.
La mostra, realizzata grazie alla preziosa collaborazione di diversi musei e al prestito di generosi collezionisti, è accompagnata da un catalogo che include le fotografie di tutte le opere esposte.
Durante l’esposizione sono organizzati eventi per approfondire diversi aspetti della cultura a cavallo tra i due secoli presi in esame e workshop dedicati alle tecniche incisorie.
La rivoluzione del segno. La grafica delle avanguardie da Manet a Picasso
(22 settembre 2024– 12 gennaio 2025)
orari:
martedì e mercoledì: 14.30-18.00;
giovedì: 10.00-12.30 e 14.30-18.00;
venerdì, sabato e domenica: 10.00-12.30 e 14.30-19.00. Dal 26 al 28 settembre, in occasione della Festa di San Michele, orario ampliato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 23.00. Domenica 29 settembre orario continuato 10.00-23.00.
1° novembre, 8 dicembre, 26 dicembre e 6 gennaio aperto con orario 10.00-12.30 e 14.30-19.00. Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio
Ingresso gratuito
Museo Civico delle Cappuccine, via Vittorio Veneto 1/a, Bagnacavallo (Ra)
Tel. 0545 280 911/13
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