martedì,  15 ottobre 2024

Il Cinquecento a Ferrara. Alla corte di Alfonso I d'Este

Tra celebri maestri, come Dosso e Garofalo, e la riscoperta di Mazzolino e Ortolano, rivive in modo compiuto il variegato panorama della pittura ferrarese dei primi decenni del XVI secolo. A palazzo dei Diamanti di Ferrara fino al 16 febbraio 2025

Prosegue a palazzo dei Diamanti l'indagine sul tessuto culturale e artistico di un secolo che per Ferrara coincide con l'elevazione della città a Ducato, nel 1471, quando Borso d'Este viene nominato primo duca da papa Paolo II,  fino alla morte di Alfonso II, nel 1597, senza eredi legittimi, e la devoluzione del Ducato allo Stato Pontificio, avvenuta l'anno successivo.
Borso muore pochi mesi dopo la sua nomina, e con il suo successore, Ercole I, si rafforza quello che è riconosciuto come il "Rinascimento ferrarese". "Per merito di Ercole, Ferrara siede, verso l'ultimo decennio del secolo, più alto che qualunque altro punto d'Italia", così scriveva Roberto Longhi. E la mostra del 2023, sempre a palazzo dei Diamanti, dedicata ai due principali artisti del periodo, Ercole de' Roberti e Lorenzo Costa, ce l'ha raccontato in modo mirabile.

La seconda  tappa di questo percorso è visibile fino al 16 febbraio 2025, sempre nelle sale di palazzo dei Diamanti, e coincide in gran parte con il ducato del figlio di Ercole, Alfonso I, che regnerà dal 1505 al 1534. Grande mecenate e amante delle arti, fece della corte estense un centro culturale di importanza europea. Qui, nel 1513 arriva un gigante della pittura, Giovanni Luteri, detto Dosso Dossi (dal nome di una proprietà di famiglia) ed è proprio a Ferrara che sviluppa uno stile personale, memore dell'influenza di Giorgione e Tiziano. E' subito assunto come pittore di corte da Alfonso d'Este, del quale sarà amico per trent'anni e artista di riferimento per tutte le "imprese" ducali. Possiede un estro inimitabile nell'affrontare temi allegorici e mitologici, desunti spesso dall'Ariosto. Grazie a importanti prestiti nazionali e internazionali, possiamo ammirare on mostra capolavori che ritroviamo in tutti i manuali di storia dell'arte: da Cracovia, ad esempio, arriva il celebre "Giove che dipinge le farfalle", dove il padre degli dei, con la fisionomia del duca Alfonso, è concentrato nell'atto creativo, mentre Mercurio silenzia l'irruenza di chi vorrebbe subito parlare con lui.
Agli appartamenti del duca in Castello erano destinate opere curiose e di difficile interpretazione come la cosiddetta "Zuffa", o un tondo per un soffitto che raffigura un giovane sorridente che rovescia una cascata di fiori sullo spettatore. Non meno estrosa è la sua firma, un rebus composto da una lettera D maiuscola attraversata da un osso, che troviamo ad esempio nel "San Girolamo" proveniente da Vienna. Impegnato nelle commissioni ducali, Dosso ha poco tempo per la pittura sacra, anche se la pala per il duomo di Modena (anch'essa presente in mostra), con lo splendido San Sebastiano al centro, testimonia la sua capacità di fondere la pittura veneziana con Michelangelo e la cultura romana.

L'altro grande protagonista è Benvenuto Trisi detto Garofalo, il "Raffaello de' ferraresi", come lo chiamavano già nel Settecento per la sua capacità di interpretare lo stile eccelso dell'Urbinate. Garofalo è senza dubbio l'artista che ha prodotto più opere di destinazione ecclesiastica: oltre trenta sue pale si trovavano ai tempi di Alfonso I sugli altari delle chiese cittadine e del contado, testimoniando la posizione dominante dell'artista nell'ambito della pittura sacra. Per chi ha perso la memorabile mostra al Castello Estense a lui dedicata nel 2008 (con opere provenienti dall'Ermitage, oggi sarebbe impossibile...), può ritrovare alcune sue opere, e non solo di tema sacro, nel percorso di visita e nell'adiacente Pinacoteca Nazionale.

La sorpresa di questa mostra è la riscoperta di due autori meno conosciuti al grande pubblico, ma molto importanti per comprendere al meglio il variegato panorama della pittura ferrarese dei primi decenni del Cinquecento. Si tratta di Ludovico Mazzolino (Ferrara, 1480 -1528) e Giovanni Battista Benvenuti detto Ortolano (Ferrara, 1847 - post 1527).
Mazzolino rappresenta un caso pressoché unico nel panorama di quel periodo. Eccentrico e inquieto, dimostra una certa insofferenza verso il classicismo, e, come il bolognese Amico Aspertini, sembra guardare all'arte tedesca, in particolare alle incisioni di Albrecht Durer, artista già celebre in Italia e presente a Ferrara di certo nel 1506, ma forse anche nel 1502. Come altri suoi colleghi, Mazzolino attinge più volte dalle sue incisioni, come nella "Natività" presente in mostra. con gli anni le scene dipinte da Mazzolino si fanno sempre più affollate, spesso in tavole di piccole dimensioni. Emblematica una delle sue ultime opere, "La strage degli innocenti" del 1528, anno in cui si ammala di peste e muore.

Anche Giovani Battista Benvenuti, detto Ortolano, morirà di peste, come Mazzolino. Roberto Longhi ne metteva in risalto l'aspetto "devoto e rusticano". In mostra possiamo ammirare, tra l'altro, alcuni quadri destinati alla devozione privata che ben esemplificano la spontaneità con cui l'artista si approccia alla realtà. Le sue figure sono senza sfarzo, in pose semplici e solenni, con un aspetto familiare. Si veda, ad esempio, la "Natività della vergine" del 1520: Maria viene alla luce mentre una fantesca tiene in mano una gallina spennata.

La mostra (composta da oltre 100 opere) si conclude quando Alfonso d'Este muore, nel 1534, e la guida passa al figlio Ercole II, nato nel 1508 dalla seconda moglie Lucrezia Borgia. Che eredita Garofalo (l'artista continuerà a lavorare fino alla cecità, che lo colse nel 1550) e, soprattutto, Dosso, dal quale si fa ritrarre nudo e divertito mentre trionfa sui suoi nemici, raffigurati come pigmei, nella tela che chiude il percorso espositivo. Con la morte di Dosso, nel 1542, termina una delle più importanti stagioni della storia dell'arte ferrarese e, in generale, italiana.

Tutte le informazioni per organizzare la vostra visita sono sul sito web di palazzo dei Diamanti

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ultima modifica 2024-10-17T13:45:00+01:00
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