Introduzione
Rimini torna ad essere la capitale del disegno. Dai taccuini di Felice Giani a quelli di Lorenzo Mattotti, dagli acquerelli settecenteschi al Novecento dello stilista Thayaht, dalle incisioni di Piranesi ai disegni di Morandi, Fontana, Fautrier, dai disegni della film d’animazione “La Rosa di Bagdad” ai Carteles cubani, per giungere agli artisti contemporanei di “Cantiere Disegno” . Ecco la Biennale del Disegno con la quarta edizione dal titolo: “Ritorno al Viaggio, dal Grand Tour alla fantascienza” che, dal 4 maggio al 28 luglio, apre 12 mostre in contemporanea con 1.000 i disegni esposti nei luoghi simbolo della città: dal Museo della città a Castel Sismondo, dalla Biblioteca Gambalunga al Palazzo del Fulgor. I disegni provengono da importanti istituzioni internazionali, come, tra le altre, l’Accademia Reale di San Fernando di Madrid e i Fonds Regionale d’Art Contemporain de Picardie, e da collezioni private come lo Studiolo Rivi.
Al Museo della Città si trovano diverse mostre:
“Il tesoro della Westmorland. I disegni predati del Grand Tour”, curata da Massimo Pulini e José Marìa Luzòn, è uno degli appuntamenti espositivi di punta della quarta edizione della Biennale del Disegno
Nel 1778 un bastimento carico di opere d’arte, acquistate da alcuni aristocratici inglesi che avevano compiuto il mitico Grand Tour, venne sequestrato dalla marina francese, scortato fino a Malaga e lì quel tesoro venne venduto al re Carlo III di Spagna che lo destinò alla Real Academia di San Fernando di Madrid. Da quell’ingente patrimonio, fatto di intere biblioteche, di casse piene di spartiti musicali mai più suonati, di dipinti e incisioni mai più ammirati, la Biennale Disegno ha potuto estrarre una serie di acquerelli di William Hamilton (Chelsea 1751 – Londra 1801) ma soprattutto di John Robert Cozens (Londra 1752-1797), che ritraggono laghi vulcanici della campagna romana, vedute del Vesuvio e dei Campi Flegrei, assieme ad altre testimonianze di quella eccezionale vicenda storica di una nave che invece di svolgere un viaggio geografico ne ha effettuato uno nel tempo.
Si prosegue nella Sala delle Teche con la mostra a cura di Eleonora Frattarolo “I migliori viaggi della nostra vita” che espone taccuini e diari di viaggio di 15 artisti concentrati sulle geografie di svariati viaggi e transiti in paesaggi memorabili. La Saletta Bilancioni ospita la mostra curata da Alessandra Bigi Iotti dal titolo “Viaggio in una stanza”, che espone la collezione di Lia e Daniele Rivi la cui peculiarità sta nel fatto che i disegni dei maggiori artisti del Novecento sono incorniciati da preziose cornici antiche risalenti al periodo dal XVI al XVIII secolo. Cartoon Club espone nella Sala Gruau la mostra “Tengo la posizione” personale di Simone Massi, disegnatore e animatore mentre “Rimini sommersa” - i disegni “subacquei” di Samuele Grassi, illustratore riminese, rappresentano Rimini-Atlandide, dove sopra e sotto la superficie dell’acqua si possono intravedere i monumenti della città. L’Ala Nuova del Museo della Città ospita infine “Cantiere Disegno”, dedicata al contemporaneo: 27 artisti e più di 300 disegni.
Alla Biblioteca Gambalunga si possono visitare tre mostre: la prima dal titolo “Grotte, cascate e forre. Il Grand Tour della natura” (a cura di Massimo Pulini e Franco Pozzi) contiene acquerelli e disegni realizzati dalla seconda metà del Settecento da artisti che portano l’attenzione sulla natura. Tra questi 22 disegni dai taccuini di Felice Giani, tra i più eccellenti disegnatori dell’epoca, che disegna i paesaggi di Faenza e Marradi. La seconda mostra, “I disegni dell’Océanie”, a cura di Rosita Copioli e Alessandro Giovanardi, si concentra sulle splendide illustrazioni di questo esploratore e abile disegnatore, conservate nel Fondo Des Vergers. Più di 100 disegni antropologici ci permettono di ammirare costumi, edifici e simboli sacri provenienti dalle culture oceaniche e aborigene oltre a quelle dell’India e dell’Indocina. La terza mostra in Biblioteca è dedicata al designer Thayaht (1893-1959) dal titolo “Futuro Presente”. Questo artista eclettico, uno dei rari stilisti del futurismo, è l’inventore della tuta, il capo d’abbigliamento oggi più usato nel mondo del lavoro (a cura di di Sabrina Foschini e Guido Cribiori).
Spostandosi a Palazzo del Fulgor si può ammirare, per la prima volta, una selezione dei rari originali cartacei realizzati per il primo lungometraggio a colori “La Rosa di Bagdad” tra cui rodovetri, fondali oltre a una collezione modenese di disegni.
Sempre nel Palazzo al Museo Fellini, è allestita la mostra “Cinema e libertà. I Carteles de Cine cubani” (di Luigino Bardellotto, Adolfo Conti e Patrizio De Mattio), che riunisce i manifesti realizzati da grafici straordinari impegnati, negli anni Sessanta, a ridisegnare le locandine dei film europei. Dalla collezione Bardellotto arriva una rassegna dei manifesti più belli, sorprendenti e geniali come quelli realizzati per i film di Fellini, Truffaut, Losey, Kurosawa.
Si continua a Castel Sismondo dove nell’Ala di Isotta, la mostra “Everything spoke so vividly” espone 24 artisti selezionati dalla più prestigiosa collezione francese di disegno contemporaneo, la FRAC Picardie di Amiens.
Per tutte le informazioni:
https://www.biennaledisegnorimini.it/
Ultimo aggiornamento: 14-11-2024, 10:59