Flora fluviale di Trebbia e Nure dopo un secolo da Vittorio Pavesi (1919)
Cento anni fa, nel 1919, un botanico studiò la flora dei 2 maggiori fiumi piacentini: Trebbia e Nure. Quel botanico, che si chiamava Vittorio Pavesi, lasciò un lungo elenco di piante, precisando i tratti in cui aveva rinvenuto le singole specie.
Per commemorare questo centenario è stato realizzato uno studio che ha ripercorso le tracce del predecessore, rilevando specie e località.
Ne è nato un lavoro di confronto, grazie al quale è stato possibile misurare la diversità della flora dei singoli tratti e valutare i motivi delle trasformazioni.
Tra le specie scomparse, molte che al tempo erano presenti anche nei coltivi; tra quelle nuove molte esotiche e comunque specie di ambienti ruderali; ma fortunatamente anche molte specie di ambienti umidi, localizzate nelle risorgive d'alveo. Complessivamente la flora rilevata presenta una maggiore incidenza di specie di climi caldi, in relazione col fatto che nel territorio indagato sono diminuite le piogge e sono aumentate le temperature; una ulteriore testimonianza del riscaldamento globale...
Gli ambienti fluviali sono stati anche fortemente ridotti e manomessi, ma nonostante ciò conservano un patrimonio naturalistico enorme e importante. Non a caso la parte terminale del Trebbia è stata istituita a Parco regionale.
Questa ricerca rappresenta un forte sforzo di conoscenza per un insieme complesso di habitat spesso poco conosciuto ed apprezzato.
- "Flora fluviale di Trebbia e Nure dopo un secolo da Vittorio Pavesi (1919)" di A. Alessandrini, F. Bonali, E. Romani (2.61 MB)la ricerca pubblicata su Parva Naturalia n.14 2019