Salta al contenuto

Cos'è

Bruno Raspanti (1938, Settefonti di Ozzano dell’Emilia) è una delle personalità artistiche più singolari della scena artistica italiana. Attivo a Bologna dagli anni Cinquanta, ha compiuto la sua formazione artistica con grandi Maestri della scultura del dopoguerra come Quinto Ghermandi e Umberto Mastroianni. Nel 1956 ha iniziato la sua ininterrotta attività espositiva, affiancandola per lungo tempo alla docenza all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Il suo lavoro si caratterizza per una costante pratica di elaborazione di forme anti monumentali e composizioni corali, che spesso inglobano oggetti quotidiani insieme a manufatti realizzati dall'autore in terracotta, bronzo, legno. Una sorta di flusso narrativo inesauribile - animato da presenze umane, animali, vegetali e minerali, che dialogano e si eludono in un complesso sistema di rapporti armonici e ironici - origina un universo di visioni e personaggi vivaci e grotteschi, poetici e ribelli, nei quali si avverte l'eco dei suoi modelli di ispirazione, tra i quali si rivela con evidenza la scultura di Alberto Giacometti. La sua rimane però una ricerca del tutto originale, che sfugge ad apparentamenti e correnti, e spicca per libertà espressiva e visionarietà. 

La mostra intitolata "Solo le pietre sanno", concepita per la sede espositiva della Pinacoteca "G. Campanini" e curata da Valeria Tassinari, presenta un'ampia selezione di opere realizzate prevalentemente negli anni Duemila, tutte provenienti dal suggestivo studio bolognese dello scultore. Sculture e installazioni, ma anche carte e disegni, compongono nello spazio una serrata narrazione nella quale - come scrive Valeria Tassinari - "ad orchestrare lo strano racconto che sembra non interrompersi mai, compaiono tutti i temi chiave dell'immaginario poetico di Raspanti - teatrini, carretti, cassetti, castelli in aria, patiboli, precari assembramenti di personaggi in precario equilibrio, teste e arti anarchici, come di burattini senza controllo. Un mondo folle e scanzonato, dolente e deridente, che attinge agli incubi e ai sogni per raccontare la folle, incomprensibile, fantasmagorica avventura dell'umanità".         

Durante il periodo di apertura la mostra sarà visitabile tutte le domeniche e festivi dalle 10.00 alle 18.00 e sarà possibile partecipare ad eventi e laboratori organizzati in collaborazione con “Senza Titolo” realtà bolognese specializzata in attività di promozione e didattica museale.

Luogo

Pinacoteca Civica “G. Campanini”

Via Rizzoli 2 - Pieve di Cento - 40066

Date e orari

Contatti

Telefono: 051 8904829

E-mail: musei@renogalliera.it

Sito web dell'evento

https://www.lescuoledipieve.it

Ultimo aggiornamento: 31-03-2025, 16:24