Un settore dello stand tratterà principalmente il tema dei musei naturalistici, del lavoro intrapreso dall'IBC su questo versante in relazione alla legge regionale per i musei, sostenendo la necessaria collaborazione tra il sistema dei musei naturalistici, dei parchi e delle aree protette della regione. A corredo della documentazione informativa, costituita da pannelli, troveranno spazio in mostra alcuni oggetti che rappresenteranno il filo conduttore tra lo stand e la mostra "Saluti dal Glaciale".

Un'ulteriore sezione presenterà la documentazione attinente le ricerche e gli interventi che negli anni l'Istituto ha intrapreso, anche in collaborazione con l'Assessorato regionale all'Ambiente, sul versante dei beni naturali. Si parlerà quindi del censimento degli alberi monumentali e del concorso fotografico "giganti protetti", proposto al pubblico quest'anno con lo scopo di riportare l'attenzione su questo patrimonio e del censimento delle zone umide della pianura bolognese.

Si potranno inoltre vedere i filmati messi a disposizione dalle direzioni dei Parchi regionali, realizzati in collaborazione con l'IBC.

Convegni

Sono stati organizzati quattro convegni :Archeologia del museo; Conservazione e valorizzazione dei cimiteri ebraici in Europa; Conservare il Novecento: oltre le carte; Il futuro dei castelli. Dalla conoscenza al recupero

Archeologia del museo. I caratteri originali del museo e la sua documentazione storica fra conservazione e comunicazione

Processi sempre più rapidi di trasformazione e di attualizzazione del museo e dei suoi servizi culturali, difficilmente controllabili negli effetti a lungo termine, stanno ormai troppo spesso attenuando l'attenzione sul fatto che in molti casi si tratta di organismi viventi dalla storia molto lunga, talora secolare, e molto sedimentata. In quanto tali, essi costituiscono un vero e proprio palinsesto di linguaggi museografici, una testimonianza preziosa dell'avvicendarsi delle "forme" e degli "usi" culturali, sociali e perfino economici dell'entità museo e del suo patrimonio.
A questi fenomeni non sembrano sfuggire neppure i musei nati o rifondati negli ultimi 40-50 anni. Sino ad ieri considerati espressione di moderne concezioni museografiche, essi rischiano forse più di altre realtà maggiormente consolidate in termini storici, di cadere sotto i colpi del rinnovamento e della sostituzione senza lasciare alcuna traccia di sé e di ciò che hanno rappresentato nel loro tempo e per il loro pubblico.
L'incontro si propone di verificare, attraverso lo scambio di idee e la presentazione di casi concreti, se e come sia possibile preservare, recuperare e comunicare al pubblico, senza venir meno alle istanze di modernizzazione, il "vissuto" del museo nella sua cifra stilistica e architettonica, negli aspetti espositivi e nei criteri di allestimento via via adottati, nella straordinaria mole di materiali documentari e didattici prodotti nel corso del tempo, trasformando il passato in una opportunità ulteriore di conoscenza che può rappresentare una vera risorsa aggiuntiva rispetto alle potenzialità che i beni musealizzati già in sé racchiudono.
Il museo per oggi e per domani dovrebbe dunque anche essere - come l'uomo del Petrarca - un soggetto simulante retroque prospiciens, dovrebbe cioè imparare a guardare avanti, senza trascurare di volgersi nello stesso tempo all'indietro.
Strutturato in tre sessioni il convegno propone: un confronto tra i diversi orientamenti assunti dalla moderna museografia in Italia e in altri paesi europei; una rassegna dei più significativi progetti di rinnovamento e di aggiornamento museale; iniziative di sviluppo dei programmi e dei servizi per il pubblico dei musei emiliano-romagnoli.

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Pubblicazione

Archeologia del Museo. I caratteri originali del museo e la sua documentazione storica fra conservazione e comunicazione, a cura di Fiamma Lenzi con la collaborazione di Manuela Bertolini

Conservazione e valorizzazione dei cimiteri ebraici in Europa

In Emilia-Romagna i cimiteri ebraici ancora esistenti sono diciannove, per la maggior parte risalenti al XVIII-XIX secolo, addirittura più antichi nel caso di Ferrara e Finale Emilia. Il tema del recupero e della conservazione di questi siti è urgente e molto sentito dalle istituzioni ebraiche italiane ed europee, ma soprattutto dalle realtà minori che più di altre hanno la necessità di poter contare su adeguati modelli di riferimento. La necessità di mettere a confronto le diverse esigenze conservative ha spinto il Museo Ebraico di Bologna - membro tra l'altro dell'Association of European Jewish Museum - e l'Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna ad organizzare questo Convegno internazionale, il primo a porre problemi su questa materia. La giornata si articolerà principalmente in due momenti: il primo volto alla conoscenza e alla valorizzazione di questo specifico patrimonio, che vedrà l'avvicendarsi al tavolo dei relatori del rabbino capo della Comunità di Ferrara e rappresentanti di istituzioni museali ebraiche italiane ed europee e di comunità custodi di un antico ed ingente patrimonio culturale. Parteciperanno, infatti, i musei ebraici di Atene, Parigi e alcune Comunità ebraiche italiane. Nella seconda parte della giornata sarà dato spazio al confronto ed alla discussione sulle più idonee metodologie per il restauro e la conservazione di questi luoghi nel rispetto e nell'osservanza delle norme religiose ebraiche e delle esperienze d'in tervento finora svolte. Concluderà la giornata una tavola rotonda dal titolo "modalità di intervento sulle lapidi cimiteriali ebraiche. Porteranno il loro contributo i tecnici dei musei ebraici di Praga e di Francoforte, restauratori, tecnici dell'ICCROM.

Il convegno sarà accompagnato da una mostra fotografica, allestita in uno spazio adiacente, dal titolo "I cimiteri ebraici in Emilia-Romagna. Immagini per un percorso di conservazione e valorizzazione", curata da Franco Bonilauri e Vincenza Maugeri, catalogo Edizioni De Luca, Roma.

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Pubblicazioni

Le sinagoghe in Emilia-Romagna: immagini per un percorso storico di conservazione e valorizzazione, a cura di Franco Bonilauri e Vincenza Maugeri, Roma, De Luca, 2003

Cimiteri ebraici in Emilia-Romagna, Catalogo della Mostra, Roma, De Luca, 2002

Cultura ebraica in Emilia Romagna/ a cura di Simonetta M. Bondoni e Giulio Busi ; con testi di Simonetta M. Bondoni ... [et al.]. - Rimini : Luisè, 1987. 706 p. : ill. ; 28 cm. ((In testa al front. : Istituto per i beni culturali della Regione Emilia Romagna

Conservare il Novecento: oltre le carte

Strutturato in due sessioni e promosso dal Servizio di Soprintendenza regionale per i beni librari e documentari dell'IBC in collaborazione con l'Associazione italiana biblioteche (AIB) e l'Istituto centrale di patologia del libro del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con l'intento di proseguire la riflessione dedicata al contemporaneo. Riguardo alla documentazione archivistica, il Novecento si è chiuso con un'eredità voluminosa e soprattutto la tecnologia ne ha rivoluzionato il supporto. La prima parte del Convegno - intitolata "Dalla carta al digitale" - ha affrontato la transizione tra la gestione di archivi cartaceo del passato e la progettazione di archivi digitali per l'attuale produzione di documenti informatici. La seconda parte - "La conservazione degli oggetti digitali" - ha cercato appunto di delineare gli scenari dello sviluppo di archivi informatici.

Programma (PDF - 4.6 KB) (PDF - 4,6 KB)

Pubblicazione

Conservare il novecento: oltre le carte : Convegno nazionale, Ferrara, Salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 5 aprile 2002 : atti (consultabili on line)

Il futuro dei castelli. Dalla conoscenza al recupero
Tavola rotonda

L'interesse rinnovato per i castelli nasce da motivazioni diverse ed esige che vengano chiarite ragioni storiche e radici profonde di manifestazioni che attribuiscono a questo tema un crescente significato simbolico. Una seria analisi delle fonti storiche serve poi per meglio orientare gli interventi necessari al recupero scientifico e fisico di testimonianze di primaria importanza.
Per la valorizzazione efficace e duratura dei castelli si ritiene dunque di dover canalizzare questo interesse sia verso percorsi organizzati e fruibili, sia verso azioni fondate su solide basi e discipline. A questa esigenza rispondono le iniziative promosse in occasione del Salone del Restauro: una tavola rotonda ed una mostra. La tavola rotonda Il futuro dei castelli. Dalla conoscenza al recupero affronta attraverso l'esemplificazione di iniziative in corso il dibattito sui possibili interventi di riqualificazione e di analisi preventiva, nella consapevolezza che il recupero dei castelli richiede di individuare nuove funzionalità compatibili con le strutture originarie e di esaminare criticamente la stratificazione di interventi succedutisi in epoche diverse. In questa occasione le esperienze in Emilia-Romagna si confrontano con metodologie applicate in ambito nazionale ed europeo.

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Mostre

Sono state organizzate due mostre: Saluti dal glaciale; Obiettivo Castelli in Emilia-Romagna

Saluti dal Glaciale

La mostra prende lo spunto dal ritrovamento di resti fossili rinvenuti nel corso di scavi in località Settepolesini, nei pressi di Bondeno (Fe).

Sulla base di resti fossili rinvenuti "casualmente", avremo la possibilità di vederci  "restituiti" – in una ricostruzione a grandezza naturale, il mitico Mammut, il Bisonte delle steppe, il Rinoceronte lanoso, l’Alce e il Megacero , un cervo quest’ultimo le cui eccezionali dimensioni possono essere facilmente intuite  dall’ampiezza di oltre tre metri del palco.

Per la prima volta in Italia sarà infatti documentata una biocenosi fossile, del tipo detto steppa-taiga a mammut, sconosciuta sinora in aree così meridionali dell’Europa. Alla conferma dell’arrivo da est in Pianura padana dei pachidermi artici, durante il Würmiano medio, e alla presentazione di un’associazione faunistica unica per l’ambiente di pianura dell’Alto Adriatico allora in emersione, si accompagna la presentazione del ritrovamento più recente in Italia del Megacero, Megaloceros giganteus, che testimonia la sua sopravvivenza nell’area padana sino a circa 25 mila anni fa.

Il contributo scientifico degli oltre 400 reperti costituiti dai fossili di macrovertebrati di Settepolesini di Bondeno, consente dunque  nuove ricostruzione paleoecologiche del Quaternario, rendendo questo giacimento unico in Italia e di rilevante importanza internazionale. Rispetto all’usuale ritrovamento di singoli reperti, l’alta concentrazione di resti fossili offre infatti un valore aggiunto a questo ambiente.  Tale particolare situazione si deve forse alla presenza in zona di un elemento strutturale, la Dorsale Ferrarese, a cui potrebbe essere imputato l’aver favorito la formazione di ambienti di stanca della corrente e, di conseguenza, l’accumulo delle carcasse di  animali.

Queste testimonianze ci permettono di ricostruire gli esemplari più grandi, riportandoci così  ad un tempo scandito dal ghiaccio e dalla formazione di alcuni miti della nostra cultura primigenia. In una appendice della mostra dedicata al glaciale il Mammut ci accompagnerà  illustrandoci l’evoluzione dei Proboscidati e rendendo in tal modo la loro presenza nella nostra pianura meno oscura.

Obiettivo Castelli in Emilia-Romagna. Immagini fotografiche per la tutele e la valorizzazione

La mostra ripercorre le tappe fondamentali del processo di conoscenza e di tutela avviato alla fine dell'Ottocento in Emilia e Romagna e cresciuto nel secolo scorso.

In questa iniziativa verranno esposte alcune fra le fotografie realizzate da Alessandro Cassarini alla fine del XIX secolo ed aventi come soggetto i castelli della nostra regione. Tale fondo, reperito fra la documentazione storica della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell’Emilia, assume un particolare significato culturale e testimoniale in quanto organicamente collegato ai primi esperimenti di elencazione e tutela di beni architettonici che furono sostenuti dallo storico dell’arte Corrado Ricci. L’esposizione affronterà l’insieme territoriale della regione per le singole province evidenziando le diverse attività culturali e  di promozione e valorizzazione del patrimonio castellano.La mostra illustrerà in cinque nuclei principali  aspetti diversi delle ricerche in atto e dei materiali attualmente disponibili. I nuclei racchiuderanno un’area di circa 100 metri quadrati configurando un corpo centrale che richiama la forma di un castello con le torri angolari e quattro angoli che racchiudono lo spazio illustrando temi diversi. Il Progetto regionale di schedatura dei castelli medievali e neomedievali presentato nell'ambito della Mostra sui Castelli, il progetto in corso di realizzazione coinvolge oltre all'IBC, l'Università, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell'Emilia e l'Istituto Italiano dei Castelli. La ricerca in atto intende effettuare un inventario sistematico dei castelli a partire dalla rilettura critica delle fonti bibliografiche, che attraverso le più attuali tecnologie, si relaziona con le metodologie catalografiche funzionali alle attività di tutela e valorizzazione. Allegando cartografie storiche e documentazione iconografica, il progetto intende giungere alla costruzione di una banca dati georeferenziata.

Pannelli della mostra (PDF - 44.2 MB) (PDF - 44,2 MB)

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Incontri tecnici

Prima del restauro: alla ricerca del linguaggio perduto

L'incontro, promosso dall'IBC e curato dall'architetto Franca Manenti Valli, intende affrontare il problema della conoscenza del bene architettonico secondo una metodologia di ricerca metrico-proporzionale, specifica della disciplina. Ciò comporta la rilettura dell'opera attraverso i parametri specifici delle arti costruttive seguendo un percorso a ritroso che, a partire dalla facies attuale, tenda ad identificare la regola matematica sottesa all'impianto compositivo, i significati emblematici adombrati nelle dimensioni, i supporti geometrici coi quali è stato elaborato il modello estetico e verificate le condizioni statiche. Per risalire alle istanze prime al pensiero dell'autore, al processo creativo. Saranno mostrati in videoproiezione aspetti metodologici ed esperienze concrete condotte a livello scientifico ed operativo su fabbriche realizzate in momenti diversi ed in differenti aree culturali.

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