Illustri in pillole
Casa Moretti
A Cesenatico, sull’acqua del porto canale, si specchia anche la casa che fu dello scrittore Marino Moretti. È qui che all’alba del Novecento mise su carta i suoi primi versi: “poesie di tutti i giorni”, “scritte col lapis”, ossia con la matita, per opporre alla magniloquenza del passato una nuova essenzialità.
Oggi Casa Moretti è un museo e un centro culturale attivo, dove la voce del poeta è ancora viva: “Cercatemi in giardino. / Tanto più vero e rozzo / anche in verso, anche in prosa. / Vi fiorisce l’anemone e la rosa, / vi stride la carrucola del pozzo. / E al secchio si berrà come in cammino”.
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Fondazione Magnani-Rocca
“Non frequento gli antiquari, non vado alle aste, non visito le mostre. Ho, sì, un mio museo immaginario, formato dalle opere più amate e ammirate nel tempo, tutte oggetto di uguale amore e degne della più devota contemplazione; abitano la mia mente come la mia casa”.
Luigi Magnani, letterato e critico musicale raffinato, definiva così la passione con cui alimentava la raccolta d’arte che oggi, dai capolavori degli Antichi Maestri a quelli degli autori più recenti, si può ammirare nella villa che ospita la Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo.
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Villa Lanfranchi
Villa Lanfranchi, a Santa Maria del Piano, tra il fiume Parma e le colline di Lesignano de’ Bagni, è stata a lungo il luogo di vita e di lavoro del regista e collezionista Mario Lanfranchi.
Gli ambienti interni, arredati con eleganza e originalità, anche in modo da ricreare l’atmosfera di palcoscenici e set, raccontano le passioni multiformi del suo illustre abitante: il cinema, il teatro, l’opera, i libri, le corse di cani e cavalli, il fascino incantevole delle donne e la bellezza naturale delle piante.
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Casa Rossini
La Casa di Rossini, a Lugo, è un punto di riferimento per tutti gli appassionati del musicista celebre nel mondo per l’energia inconfondibile delle sue opere, dalla “Gazza ladra” al “Barbiere di Siviglia”.
L’allestimento museale realizzato dall’artista Claudio Ballestracci parte dalla Stanza del Prodigio, con l’ascolto di una delle primissime composizioni rossiniane (Gioacchino aveva solo dodici anni), e continua con le stanze della Mappa, della Dispensa e della Risonanza in un “crescendo” visivo e musicale.
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Archivio Angelo Davoli
L’Archivio Angelo Davoli, poco lontano dal centro di Reggio Emilia, mantiene intatto il laboratorio creativo di un artista che ci ha lasciati troppo presto.
Il grande tavolo da lavoro, le opere finite e quelle da finire, i libri, le foto e gli oggetti che hanno fatto parte della sua quotidianità danno il senso di un’esistenza dedicata completamente all’arte, da esplorare nelle sue varie forme: pittura, fotografia, scenografia, video... una vita in movimento, come le nuvole di vapore dipinte nei suoi cieli.
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Casa Studio Giulio Ruffini
La casa in cui il pittore e incisore Giulio Ruffini ha abitato fino al 2011, negli ultimi quarant’anni della sua vita, si trova nella campagna di Mezzano di Ravenna, nel cuore della Bassa Romagnola: un luogo caro sia alla sua memoria familiare, sia alla sua opera artistica, che spazia dai paesaggi rurali in trasformazione alle libere composizioni di oggetti domestici, dalle vedute urbane alle allegorie politiche.
Al piano superiore, aprendo la porta del suo studio, si possono ammirare decine di quadri e collages realizzati nel corso di una lunga carriera.
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Capanno Garibaldi
Il Capanno Garibaldi, nella Pialassa della Baiona (la laguna che oggi lambisce la zona industriale di Ravenna), deve il nome al suo ospite più illustre: il 6 agosto 1849, inseguito dall’esercito austriaco, Giuseppe Garibaldi si rifugiava proprio qui dopo aver seppellito sua moglie Anita, morta per gli stenti nella Fattoria Guiccioli.
La “Trafila garibaldina”, come fu chiamato l’itinerario che portò in salvo l’“Eroe dei Due Mondi” al di là degli Appennini, ripartì l’indomani da questa piccola costruzione coperta di canne palustri che serviva da riparo ai cacciatori.
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Casa natale Giuseppe Verdi
Nella pianura tra Parma e Piacenza, dove Giuseppe Verdi era di casa, l’itinerario alla scoperta del grande musicista inizia con l’esperienza multimediale offerta dalla dimora in cui nacque, a Roncole di Busseto, dove apprese le prime note sulla sua spinetta.
Andando da qui verso il Po si arriva a Sant’Agata di Villanova sull’Arda, dove Verdi, divenuto ormai celebre, acquista una villa immersa nella campagna, rifugio prezioso in cui coltiva in pace la sua arte, mentre battezza gli alberi più grandi con il nome delle opere predilette: la quercia Trovatore, il salice Traviata, il platano Rigoletto.
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Museo Casa Barezzi
A Busseto, nella pianura tra Parma e Piacenza, il Museo di Casa Barezzi conserva la memoria del tempo in cui la dimora apparteneva al commerciante Antonio Barezzi, appassionato musicista, che prima fu mecenate del giovane Giuseppe Verdi e poi benedisse le nozze tra questi e sua figlia Margherita.
Ritratti, documenti, lettere e cimeli raccontano la carriera del Maestro, che tra queste mura mosse i primi passi nel mondo delle note, restando sempre legato al cofondatore della Società Filarmonica bussetana, che gli era stato (parole sue) “padre, e benefattore, ed amico”.
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Casa Artusi
Casa Artusi è il nome della fondazione che dal 2007 a Forlimpopoli, sulla Via Emilia tra Forlì e Cesena, mantiene in vita la memoria di Pellegrino Artusi, lo scrittore gastronomo ottocentesco a cui si deve “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, il libro di ricette più celebre della letteratura italiana.
Negli spazi restaurati dell’antico convento dei Servi di Maria, insieme a una scuola di cucina e a un ristorante, i visitatori trovano la biblioteca comunale che conserva i libri e le carte di Artusi e una stanza che, con arredi originali, rievoca la dimora in cui nacque, demolita negli anni Sessanta del Novecento nella piazza centrale del borgo.
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Museo Casa Pascoli
Monumento nazionale dal 1924, il Museo Casa Pascoli è la dimora in cui il poeta Giovanni Pascoli nacque e visse fino ai sette anni a San Mauro, il paese che l’ha onorato aggiungendo il suo nome al proprio.
Inserito con Villa Torlonia nel Parco Poesia Pascoli, dalla cucina alla stanza da letto questo luogo della memoria permette di rievocare l’infanzia di “Zvanì”, che poi nei suoi versi seppe ridare voce a quel “Fanciullo” interiore, senza mai dimenticare il posto in cui aveva mosso i primi passi e “quella striscia di terra sotto la grondaia” dove giocava.
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Casa Studio Giulio Turci
Il “Nido di passeri”, la mansarda collegata alla dimora che fu del pittore Giulio Turci, nel centro di Santarcangelo, conserva intatti gli strumenti che hanno accompagnato il suo lavoro quotidiano: pennelli, tele, spatole, gessetti e colori a olio, mescolati ai libri, ai dischi e alle foto che l’artista amava avere intorno a sé.
Nelle stanze della casa di famiglia, abitata fin dall’inizio degli anni Cinquanta del Novecento, sono esposte molte delle sue opere, da quelle giovanili degli anni Quaranta fino alle ultime, risalenti alla fine degli anni Settanta.
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Villa Emaldi
Incastonata tra le colline di Castel Raniero, a Errano di Faenza, sorge Villa Emaldi, frutto di ingrandimenti e ricostruzioni varie, tra cui quella che sul finire dell’Ottocento introduce la facciata con due logge sovrapposte e la serra neogotica.
Il progetto fu affidato all’architetto Giuseppe Modonesi dalla nobile famiglia lughese degli Emaldi, che annovera tra i suoi esponenti Tomaso Antonio, celebre diplomatico settecentesco al servizio del papato.
L’elegante edificio è circondato da un parco in stile romantico popolato da alberi ultracentenari, che nella parte retrostante diventa un vero e proprio bosco, tutto da esplorare.
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Casa Museo Fagnani Pani
La Casa Museo Fagnani Pani, nel centro storico di Rimini, si trova dentro al palazzo che prende lo stesso nome: quello della famiglia nobile di origine lombarda radicatasi in città nei primi anni del Quattrocento.
Quadri, sculture, stampe, fotografie, libri, mobili, oggetti d’arte e ricami antichi raccontano secoli di vita quotidiana confortata dalla passione per il bello e per le immagini che ne serbano traccia: dai gessi ai dipinti, dai tessuti agli scatti delle prime fotocamere Kodak.
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Studio d’arte Ivo Sassi
Lo Studio d’arte di Ivo Sassi ha sede nella navata di una chiesa sconsacrata, dentro il centro storico di Faenza. Tavoli da lavoro, attrezzi, sculture, quadri e disegni di prova si alternano ai manifesti delle mostre allestite da questo ceramista, pittore e scultore instancabile, che amava dire: “Le idee vengono lavorando”.
Da qui, in breve tempo, la visita alla scoperta delle sue opere può proseguire nel Museo internazionale delle ceramiche e poi nella sua Casa museo sulle faentine, dove si può passeggiare nel “Giardino della scultura”.
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Giardino della scultura ceramica Ivo Sassi
Il “Giardino della scultura ceramica”, inaugurato nel 2021 sulle colline di Faenza, prosegue il racconto che ha inizio dentro lo Studio d’arte di Ivo Sassi, nel centro storico della città.
Grandi ruote, pannelli e sculture, in metallo e ceramica, popolano il terreno circostante la casa scelta come dimora dall’artista nei pressi di Santa Lucia, luogo di meditazione e di riposo per un instancabile sperimentatore delle trasformazioni che portano a creare opere facendo incontrare o scontrare materia ed energia.
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Casa Museo Raimondi Gambarotta
Nel 1962 la marchesa Lina Raimondi Gambarotta acquista il castello di Compiano, da dove per secoli i principi della dinastia Landi avevano dominato la valle del fiume Taro.
Alla sua morte, venticinque anni dopo, il maniero viene donato al Comune, che ne adibisce una parte a hotel, lasciando nel piano nobile gli arredi e la collezione di oggetti preziosi scelti con gusto dalla nobildonna, imprenditrice e appassionata del bello.
La visita permette di percorrere uno dopo l’altro i numerosi ambienti interni: dalla biblioteca alla saletta cinese, dalla sala della musica alla camera da letto con stanza da bagno in stile impero.
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Galleria Parmeggiani
Realizzata tra il 1924 e il 1930 per ospitare le raccolte d’arte del collezionista (e falsario) Luigi Parmeggiani, la Galleria che nel centro di Reggio Emilia porta il suo nome è una vera e propria casa museo, allestita nel palazzo che lui stesso fece costruire in stile gotico-rinascimentale, evidente nel portale d’ingresso, nelle finestre a sesto acuto, nelle guglie e nei doccioni a “gargouille”.
Nelle sale interne si susseguono dipinti, sculture, arredi, oggetti preziosi e armi accuratamente accostati per evocare il Medioevo e l’età dei Grandi Maestri.
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Casa Museo Vincenzo Monti
Nel 1754, ad Alfonsine, nella pianura ravennate, la “casa dell’Ortazzo” vedeva nascere Vincenzo Monti, destinato a diventare il principale esponente della nostra poesia neoclassicista: a lungo celebrato per aver prodotto la più bella versione in italiano dell’Iliade, scrisse liriche, poemetti e tragedie che lo resero famoso tra i suoi contemporanei.
La dimora, rimasta quella che il poeta aveva lasciato da bambino partendo per gli studi, conserva manoscritti, lettere, effigi e cimeli, tra cui un pregevole busto che lo raffigura, opera dello scultore Cincinnato Baruzzi.
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Casa Sartelli
Tra i calanchi della valle del Santerno, nei pressi di Imola, un stradina conduce alla casa-atelier di Germano Sartelli, artista informale che dal 1970 elesse questo luogo appartato a fucina dove progettare e creare le sue opere materiche.
L’abitazione è popolata da molte di queste creazioni: dalle sculture della serie “Foreste” alle installazioni in metallo disseminate nel boschetto circostante.
Il vero e proprio atelier, oggi trasformato in deposito espositivo, si trova lì dove una volta c’era il fienile: spazio perfetto per l’utilizzo di fiamma ossidrica e smerigliatrice, cari all’artista più che tele e pennelli.
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