Anche in Emilia-Romagna una grande spinta alla realizzazione di opere d’arte nei contesti urbani è venuta, durante la ricostruzione postbellica, dalla legge 29 luglio 1947 n. 717, "Norme per l'arte negli edifici pubblici". Negli anni successivi tre periodi scandiscono le vicende novecentesche in questo ambito:

  • negli anni Settanta la collocazione di grandi sculture nello spazio urbano e l’inizio dell’arte urbana e sovversiva, meglio nota come "Street art";
  • all’inizio degli Ottanta la preferenza per installazioni site-specific;
  • all’inizio degli anni Novanta l'orientamento verso un’arte di tipo partecipato e inclusivo delle comunità, con uno slittamento che ha spostato il baricentro dal monumento celebrativo al segno identitario e relazionale, contraddistinto da una molteplicità di finalità, linguaggi e mezzi espressivi.

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