Archivio Alfredo Panzini
La Casa Rossa di Alfredo Panzini a Bellaria Igea Marina, oggi annoverata tra le “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna”, nei primi quattro decenni del Novecento è stata luogo di rifugio, laboratorio di scrittura e osservatorio appartato sul mondo per un letterato che è stato l’autore di opere a suo tempo apprezzate sia dal pubblico sia dalla critica, da Il padrone sono me! fino al celebre Dizionario moderno.
Alla fine del secolo scorso l'amministrazione comunale, grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, ha riportato in vita questo luogo, salvandolo dallo stato di abbandono in cui si trovava e affidandone l'allestimento all'artista Claudio Ballestracci. “Una piccola patria in cui mettere radici per ritrovare un appiglio solido in mezzo allo scompiglio generale”: è così che l’italianista Marco Antonio Bazzocchi, già direttore scientifico della casa museo, ha definito questo “cubo di mattoni in cima a una duna di sabbia, esposta al vento del mare e al rumore della ferrovia, solida ma aperta agli spazi della fuga: il mare, il treno, la strada, la bicicletta”.
Del patrimonio culturale della Casa Rossa, oltre alla collezione museale esposta al suo interno, fa parte anche l’archivio Alfredo Panzini conservato nella Biblioteca comunale di Bellaria Igea Marina, intitolata allo stesso Panzini. Si tratta di un fondo estremamente composito comprendente diversi nuclei documentari acquisiti in tempi e modi differenti tra il 1981 e il 2008 dal Comune di Bellaria Igea Marina. Grazie a un intervento finanziato dalla Legge regionale 18/2000 e promosso dal Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, il fondo, che oltre a documenti contiene libri, fotografie e cimeli dello scrittore e dei suoi familiari, è stato integralmente descritto.
L’intervento ha coinvolto in particolare la parte documentaria e quella fotografica, riguardando materiali di grande interesse culturale, tra cui:
> la corrispondenza intercorsa tra Panzini e scrittori, artisti ed editori del suo tempo: Sibilla Aleramo, Antonio Baldini, Massimo Bontempelli, Grazia Deledda, Filippo De Pisis, Marino Moretti, Ada Negri, Giovanni Pascoli, Margherita Sarfatti, Renato Serra, Emilio Treves;
> copie o ritagli stampa dei periodici e quotidiani in cui sono stati pubblicati i racconti e diversi articoli di opinione;
> i manoscritti e i dattiloscritti di racconti, novelle e romanzi: Il padrone sono me!, Viaggio di un povero letterato, I giorni del sole e del grano, Io cerco moglie!, Il ritorno di Bertoldo, 15 giorni in prima classe, La pulcella senza pulcellaggio;
> i materiali preparatori per il Dizionario moderno.
L’ampia raccolta di materiali relativi ai rapporti personali e sociali della famiglia Panzini testimonia inoltre della vita dei genitori dell’autore, Emilio Panzini e Filomena Santini, della moglie Clelia Gabrielli e della sua famiglia di origine, per concludersi con le vicende personali dei figli Emilio, Piero, Umberto e Matilde.
L'intervento è stato portato a termine nel 2023 e i risultati sono stati presentati sabato 16 dicembre 2023 nel Palazzo del Turismo di Bellaria da Mirella M. Plazzi (Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale), nell'ambito della rassegna di incontri “PANZINI 160. Riflessioni a più voci a 160 anni dalla nascita”.
L'inventario è pubblicato e consultabile nel Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna Archivi ER: