Da quasi un secolo chi si reca in Comune a Novafeltria, nella seicentesca Villa Segni, può fare una sosta al Caffè Grand’Italia, un viaggio a ritroso nel tempo dato che qui sono conservati accuratamente gli arredi originari in stile liberty risalenti alla metà degli anni Venti del secolo scorso.

E tra la documentazione storica dell’Ufficio tecnico comunale si possono oggi ritrovare le carte per la progettazione e deliberazione di adattare proprio quei locali del municipio a Caffè Grand’Italia negli anni 1926-27.

L’Archivio storico del Comune di Novafeltria (denominato Mercatino Marecchia fino al 1941) è stato infatti sottoposto ad un recente intervento di inventariazione a cura di IBC, e gli inventari di questo fondo e dei numerosi archivi ad esso aggregati, che sono stati individuati grazie ad un meticoloso riordino, sono consultabili nel sistema informativo Archivi ER

Il subfondo dell’Ufficio tecnico è senz’altro uno dei più interessanti in quanto consente di seguire lo sviluppo del paese, che vede negli anni Venti e Trenta l’attuarsi di numerose opere pubbliche sia nel capoluogo che nelle frazioni. La realizzazione di strade, scuole, acquedotti, lavatoi, mattatoi, fognature e altre opere igieniche, di alloggi popolari per i minatori negli abitati di Perticara e Miniera, cantieri di lavoro per i disoccupati ma anche di monumenti ed edifici pubblici, notevoli esempi di architettura liberty, déco e razionalista, si dispiega così attraverso progetti, relazioni, contratti di appalto, stati di avanzamento lavori, libretti delle misure, computi metrici, registri di contabilità, carteggio.

Sono gli anni in cui il Comune diventa anche il principale centro amministrativo dell’Alta Valmarecchia. Nel 1923, infatti, dopo essere stato riconosciuto Comune capo mandamento vi furono trasferiti gli uffici statali della zona: la Pretura, dopo la soppressione di quelle di Sant'Agata Feltria, San Leo e Pennabilli e l'Agenzia delle Imposte dirette e del Catasto, prima in San Leo. Nel 1928 furono poi soppressi i due Comuni di Talamello e Maiolo e uniti (fino al 1946) a Mercatino Marecchia, che giunse così ad avere una popolazione di più di 10.000 abitanti.

Dalla documentazione dell’archivio storico comunale apprendiamo anche quanto in questo periodo sia costante l’attenzione all'attività produttiva della miniera di zolfo di Perticara (la più grande tra la Romagna e le Marche) ed alle condizioni di vita dei minatori, anche da parte del Governo centrale. Una storia, questa, affascinante e dolorosa ad un tempo, che meriterebbe una narrazione a parte e che ci condurrebbe dall’Archivio storico comunale al Museo storico minerario Sulphur di Perticara, dove si conserva una cospicua documentazione tecnica e amministrativa relativa alla gestione delle miniere di zolfo da parte della Società Montecatini dal 1917 al 1964 (anno della chiusura), i cui inventari sono ugualmente consultabili online in Archivi ER. 

L’archivio storico di Novafeltria da alcuni anni ha sede presso la Biblioteca comunale, che ne gestisce il servizio di consultazione al pubblico. La sua inventariazione è stata promossa dall’Istituto per i beni artistici culturali e naturali e costituisce il primo intervento diretto relativo agli archivi delle amministrazioni comunali dell’Alta Valmarecchia che nel 2009 sono entrate a far parte della Regione Emilia Romagna e, dal 2010, sono state tutte censite nel sistema informativo archivistico regionale, al pari del Comune di Novafeltria, in qualità di enti conservatori di archivi storici.

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