Chi parte e chi resta
A Carpi, nell’Archivio storico comunale che conserva documenti a partire dal XIV secolo, tra i numerosi fondi aggregati sono presenti l’archivio della Commissione comunale per soccorsi alle famiglie dei richiamati alle armi e le carte della Sottosezione dell’Ufficio notizie per le famiglie dei militari di terra e di mare, due enti che, seppur di natura e con modalità differenti, fornirono assistenza e supporto alle famiglie dei militari e prigionieri di guerra carpigiani tra il primo e il secondo conflitto mondiale.
Cospicua e articolata, come del resto è la normativa che regolerà a più riprese la materia, la documentazione riguardante le pratiche per il riconoscimento di sussidi ai famigliari dei soldati richiamati o prigionieri, comprende in particolare carteggio, elenchi e soprattutto fascicoli personali, al cui interno sono conservate tutte le carte prodotte ed esibite per il perfezionamento della procedura. La Commissione soccorsi, istituita presso ogni comune nel 1934, a Carpi ereditò anche la documentazione relativa all’erogazione dei sussidi alle famiglie dei militari della Prima guerra mondiale, gestiti da un apposito ufficio comunale aggregato a quello di stato civile, ed esplicò la sua attività fino a tutti gli anni ’50.
Dell’Ufficio notizie resta invece soltanto un registro con i nomi dei caduti carpigiani nella Prima Guerra mondiale, ma la sua attività è ben testimoniata fin dal giugno 1915, gestita dalla Commissione femminile per soccorsi e corrispondenza del Comitato di preparazione civile, costituitosi nei giorni dell’entrata in guerra dell’Italia. L’Ufficio raccoglieva i reclami delle famiglie prive di notizie dei propri cari in guerra e corrispondeva con i comandi dei reggimenti di linea e dei depositi, con le Direzioni degli ospedali da campo e interni e la Croce Rossa Italiana, trasmettendo alle famiglie richiedenti le informazioni ottenute.
Con l’avanzare del conflitto si occupò anche della spedizione di viveri e indumenti per i prigionieri di guerra, della consulenza alle famiglie dei caduti per l'ottenimento delle pensioni e il recupero degli effetti personali, dell’accertamento delle condizioni dei feriti, etc. Quando verrà ufficialmente chiuso il 31 dicembre 1919, si stimano scritte 15.500 lettere e spediti ai prigionieri 12.320 pacchi: i registri e gli schedari, su indicazione dell’Ufficio Centrale, verranno trasferiti a Roma.
Il Comune di Carpi ha di recente promosso il riordino e inventariazione dei due fondi: gli inventari a cura di Laura Niero sono ora consultabili nel sistema informativo regionale IBC Archivi, cui l’archivio carpigiano aderisce già da diversi anni.
Questi strumenti di ricerca vanno ad aggiungersi agli inventari sommari che costituiscono la guida all’Archivio storico del Comune di Carpi e agli archivi aggregati realizzata nel 2013 e all’inventario analitico delle Carte Alfonso Morselli pubblicato nel 2015.
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