Conservare il Novecento

Conservare il Novecento - Gli archivi culturali, Rosaria Campioni
casa Moretti“Conservare il Novecento” compie dieci anni e, dopo una serie di appuntamenti tematici (2001: stampa periodica, 2002: risorse digitali, 2003: fotografia, 2004: sopraccoperte e altri elementi paratestuali, 2005: generi letterari e collane di consumo, 2006: archivi e biblioteche storiche di case editrici, 2007: documenti sonori, 2008: archivi della moda), torna a riflettere sulle biblioteche e gli archivi d’autore presi in esame nella prima edizione. Il sottotitolo – gli archivi culturali – indica un fenomeno più complesso e riprende un’espressione usata da Luigi Crocetti in quanto:
chiamarli archivî letterarî  è un po’ riduttivo, forse archivî culturali è già qualcosa di più e di meglio; perchè la loro fenomenologia è assai diversa: si va dagli archivî letterarî propriamente detti (carte di scrittori, biblioteche appartenute a scrittori), fino ad archivî editoriali.
Recensendo per la rivista «IBC» gli atti del convegno del 2000, Crocetti si soffermava sul cambiamento nell’approccio al patrimonio novecentesco da parte degli operatori e individuava efficacemente alcuni punti nodali:
Primo. Biblioteche e archivi tradizionali non sono più i protagonisti assoluti della corsa a conservare [...]
Secondo. Non si cercano più soltanto le carte immortali, le opere d’arte oggettivate in un foglio scritto: in una parola, l’autografo.[...]
Terzo. Un punto chiave [...] è l’unità instaurata tra archivio e biblioteca, se con questi due nomi, nel contesto imprecisi, si designano le carte manoscritte e le stampe possedute da una persona. [...]
Quarto. E’ certo che la benvenuta proliferazione d’iniziative per la conservazione di documenti per la storia della letteratura e della cultura porta con sé qualche inconveniente: massimo fra tutti la loro mancata coordinazione, e dal punto di vista delle acquisizioni, e dal punto di vista dell’indicizzazione, e dal punto di vista della conservazione propriamente detta.
Nel convegno di quest’anno le prime due relazioni saranno dedicate a tematiche già esplorate da Crocetti: da un canto Laura Desideri, dall’osservatorio privilegiato del Gabinetto Vieusseux di Firenze, darà conto dell’attualità delle sue raccomandazioni, dall’altro Giuliana Zagra della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma riprenderà il tema delle memorie generali e memorie specifiche, ossia il complesso rapporto tra biblioteche pubbliche e biblioteche d’autore.
Luisa Finocchi, direttrice della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano, esporrà alcune questioni relative alla composita documentazione del lavoro editoriale, una fonte essenziale per ricostruire il clima culturale novecentesco.
Come nelle ultime edizioni di “Conservare il Novecento”, tra gli enti promotori – oltre all’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (sorto dalla fusione dell’Istituto centrale di patologia del libro con il Centro di fotoriproduzione, legatoria, restauro degli Archivi di Stato), all’Associazione Italiana Biblioteche e all’IBC - figura anche l’Associazione Nazionale Archivistica Italiana. Diana Toccafondi, direttrice dell’Archivio di Stato di Prato, parlerà degli archivi letterari del Novecento come laboratorio appropriato per la collaborazione tra professionalità diverse.
Rita Carrarini e Assunta Di Febo, infine, descriveranno un complesso archivistico particolare, quello della documentazione storica dell’Istituto per la patologia del libro, la cui analisi è imprescindibile per cogliere l’evoluzione delle metodologie impiegate per la conservazione e il restauro nel nostro paese.
Nell’ultimo intervento svolto nell’ambito del Salone di Ferrara, l’8 aprile 2005, Crocetti esprimeva alcune considerazioni circa la prosecuzione della serie “Conservare il Novecento”:
Mi sono anche chiesto quale possa essere il tema del prossimo incontro [...] Ve ne cito uno: non credo che faccia parte propriamente dello slogan dei nostri incontri, tuttavia non posso fare a meno di osservare che una buona parte, una parte importante comunque, della produzione letteraria del Novecento non è disponibile; se voi andate in una qualsiasi libreria, troverete che alcuni autori non sono presenti, oppure, se sono presenti, poche sono buone edizioni, nel senso cioè che le edizioni in corso disponibili, comprabili, quasi mai sono valide.
Di questa apparente contraddizione tra la ricerca delle carte d’autore, con la relativa crescita del valore economico, e la scarsa disponibilità di “buone edizioni” nelle librerie tratterà Marino Biondi, docente di Storia della critica e della storiografia letteraria presso l’Università di Firenze e presidente della Casa Renato Serra inaugurata lo scorso anno a Cesena.
I partecipanti al convegno avranno pure l’opportunità di visitare lo stand IBC, in cui è possibile ripercorrere i nove incontri precedenti di “Conservare il Novecento”, che ha in serbo ancora vari aspetti da esplorare, un itinerario che intende costituire anche un omaggio a Luigi Crocetti scomparso due anni fa.
Rosaria Campioni
casa MorettiNel convegno di quest’anno le prime due relazioni saranno dedicate a tematiche già esplorate da Crocetti: da un canto Laura Desideri, dall’osservatorio privilegiato del Gabinetto Vieusseux di Firenze, darà conto dell’attualità delle sue raccomandazioni, dall’altro Giuliana Zagra della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma riprenderà il tema delle memorie generali e memorie specifiche, ossia il complesso rapporto tra biblioteche pubbliche e biblioteche d’autore.
Luisa Finocchi, direttrice della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano, esporrà alcune questioni relative alla composita documentazione del lavoro editoriale, una fonte essenziale per ricostruire il clima culturale novecentesco.
Come nelle ultime edizioni di “Conservare il Novecento”, tra gli enti promotori – oltre all’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (sorto dalla fusione dell’Istituto centrale di patologia del libro con il Centro di fotoriproduzione, legatoria, restauro degli Archivi di Stato), all’Associazione Italiana Biblioteche e all’IBC - figura anche l’Associazione Nazionale Archivistica Italiana. Diana Toccafondi, direttrice dell’Archivio di Stato di Prato, parlerà degli archivi letterari del Novecento come laboratorio appropriato per la collaborazione tra professionalità diverse.
Rita Carrarini e Assunta Di Febo, infine, descriveranno un complesso archivistico particolare, quello della documentazione storica dell’Istituto per la patologia del libro, la cui analisi è imprescindibile per cogliere l’evoluzione delle metodologie impiegate per la conservazione e il restauro nel nostro paese.
Nell’ultimo intervento svolto nell’ambito del Salone di Ferrara, l’8 aprile 2005, Crocetti esprimeva alcune considerazioni circa la prosecuzione della serie “Conservare il Novecento”:
Mi sono anche chiesto quale possa essere il tema del prossimo incontro [...] Ve ne cito uno: non credo che faccia parte propriamente dello slogan dei nostri incontri, tuttavia non posso fare a meno di osservare che una buona parte, una parte importante comunque, della produzione letteraria del Novecento non è disponibile; se voi andate in una qualsiasi libreria, troverete che alcuni autori non sono presenti, oppure, se sono presenti, poche sono buone edizioni, nel senso cioè che le edizioni in corso disponibili, comprabili, quasi mai sono valide.
Di questa apparente contraddizione tra la ricerca delle carte d’autore, con la relativa crescita del valore economico, e la scarsa disponibilità di “buone edizioni” nelle librerie tratterà Marino Biondi, docente di Storia della critica e della storiografia letteraria presso l’Università di Firenze e presidente della Casa Renato Serra inaugurata lo scorso anno a Cesena.
I partecipanti al convegno avranno pure l’opportunità di visitare lo stand IBC, in cui è possibile ripercorrere i nove incontri precedenti di “Conservare il Novecento”, che ha in serbo ancora vari aspetti da esplorare, un itinerario che intende costituire anche un omaggio a Luigi Crocetti scomparso due anni fa.

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ultima modifica 2024-02-16T10:18:48+01:00
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