La mostra
La mostra era articolata in tre distinti segmenti, guidati da un medesimo filo conduttore, che si sviluppavano negli spazi contigui del Museo (atrio, scalone e I sala), della Galleria Comunale Santa Croce, del Lavatoio.
Museo: all'ingresso della mostra, il percorso focalizzava l’attenzione sullo scavo della Nuova Darsena e faceva emergere la qualità e la portata delle informazioni storico-archeologiche offerte da questo ritrovamento e, di contro, le caratteristiche oggettive del deposito, sostanzialmente riconosciuto come discarica.
Galleria Santa Croce: era lo spazio allestitivo centrale, in cui le ceramiche recuperate venivano mostrate in modo chiaro e leggibile, anche attraverso specifici approfondimenti su ciascuna delle categorie tipologiche presenti. Anfore intere e dolii erano esposti liberi da coperture.
Lavatoio. L'ambiente era dedicato al cantiere-scuola e alle operazioni di restauro e conservazione eseguite sui reperti. L’allestimento manteneva in situ le casse dei materiali, illustrava le fasi principali del restauro, documentava momenti ed episodi delle attività formative e delle esperienze vissute dagli allievi; forniva informazioni e notizie di tipo quantitativo, chimico-fisico e archeometrico. Vi si illustravano inoltre i risultati delle analisi condotte presso la Facoltà di Geologia dell’Università di Bologna.
Durante la mostra sono state previste attività didattiche, a corredo delle quali il museo propone la ricostruzione di un thermopolium, versione antica dell'odierno bar ove ci si poteva ristorare con cibi e bevande calde.