150 anni di Italia unita - i beni restaurati
Restauri nei musei del Risorgimento in Emilia-Romagna
Fra i motivi che hanno orientato l'IBC verso un'intensa e impegnativa azione di recupero c'è il fatto che si tratta di opere e manufatti ancora molto “giovani” per il mondo dei beni culturali, eppure capaci di esprimere un intenso vissuto, che ha molto segnato i materiali di cui sono costituiti, lasciando rovinose tracce della storia tumultuosa che li ha visti in diverso modo protagonisti.
Gli stivali di Anita, il mantello di Garibaldi, la sella di Vittorio Emanuele II, la Carta Cisalpina, proposti insieme a innumerevoli divise, bandi, uniformi, bandiere e foulard. Custoditi nei musei emiliano-romagnoli, questi oggetti raccontano con impareggiabile potere evocativo un brano fondamentale della storia nazionale, intrecciandolo con piccole storie locali e con episodi di vita di alcuni protagonisti del Risorgimento, uniti dallo stesso ardore e dagli stessi ideali.
Oggetti, il cui valore storico travalica l'intrinseco pregio artistico, senza che ciò sminuisca le ragioni che inducono a dirigere risorse e collaborazioni pubbliche per restaurarli, conservarli, valorizzarli.
Particolari e singolari sono pure le modalità con le quali i restauri di gran parte di tali preziose reliquie sono stati condotti: alle tecniche più tradizionali, infatti, si è spesso accompagnato un necessario e meticoloso lavoro di ricerca e riutilizzo di materiali di recupero (passamanerie, metalli, medaglie, galloni) per far sì che ogni oggetto fosse letto nel modo più completo.
Una ricca galleria di oggetti risorgimentali restaurati dall'IBC costituisce il cuore del volume Storie dal Tricolore. Restauri nei musei del Risorgimento in Emilia-Romagna (a cura di A. Salvi, con scritti di E. Raimondi, I. Silvestri, C. Tamagnini, G. Squadrini, F. Piccinini)