Case e studi delle persone illustri dell'Emilia-Romagna

Artisti

Artisti.jpg“Nessuno di noi sa ancora qual è la via che prenderà l’arte del secolo, questa è la verità”, scriveva Francesco Arcangeli nel 1948: “E guai se non fosse così. Vorrebbe dire che l’arte è un prevedibile prodotto di laboratorio, non una realtà vivente”.

Se è vero che le vie dell’arte restano imprevedibili, la mappa in cui si ritrovano insieme le case e gli studi degli artisti che hanno reso illustre l’Emilia-Romagna permette di leggere in controluce, in ognuna delle tracce rimaste, le loro originalissime traiettorie creative.

Dalle colline di Langhirano, dove domina la casa rossa di Gastone Biggi, si arriva agli studi degli amici e sodali Claudio Spattini e Carlo Mattioli, che animarono la cultura parmense negli anni Sessanta del secolo scorso, e da qui, lungo la pianura del Po, si raggiungono i territori naïves di Antonio Ligabue, Bruno Rovesti e Pietro Ghizzardi.
Dai monti del Frignano, in cui riecheggia ancora il mondo contadino ritratto da Gino Covili, si scende alla periferia di Modena, dove continua a pulsare di idee il laboratorio del designer, architetto e artista Cesare Leonardi.

Lasciando il centro storico di Bologna e viaggiando verso Grizzana, insieme alla strada sale il desiderio di conoscere meglio l’arte sublime di Giorgio Morandi, proprio nelle dimore dove visse e lavorò, luoghi cesellati dalla stessa luce quotidiana che si respira nelle sue opere. D’altronde il capoluogo emiliano è ricco di atelier: passeggiando lungo i portici si incrociano gli studi di Carlo Gajani, Concetto Pozzati, Tullio Vietri e Wolfango.

Il paesaggio culturale della bassa Romagna non è certo da meno: allievi e maestri della Scuola di Arti e Mestieri studiano ancora oggi le ceramiche di Luigi Varoli, Carlo Zauli e Airaldo Magnani. Mentre l’archivio forlivese di Alberto Sughi offre uno scorcio pittorico unico sul “realismo esistenziale”, la moderna casa museo voluta da Remo Brindisi a Comacchio, immersa nel verde della pineta, non manca mai di sorprendere.

Se poi si risale verso l’Appennino, una sosta a Santarcangelo permette di entrare nella mansarda luminosa in cui viveva e dipingeva il pittore Giulio Turci, e da qui, proseguendo verso le alture di Pennabilli, come perdere l’occasione di affacciarsi sul panorama dal “luogo dell’anima” disegnato da Tonino Guerra?

Per approfondire:
> PatER - Catalogo del Patrimonio culturale regionale:
“Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna” / ARTISTI

> Libro-guida:
“Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna” (Bologna University Press)

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