Mostre
Saluti dal Glaciale
(608.8 KB)La mostra prende lo spunto dal ritrovamento di resti fossili rinvenuti nel corso di scavi in località Settepolesini, nei pressi di Bondeno (Fe).
Per la prima volta in Italia sarà infatti documentata una biocenosi fossile, del tipo detto steppa-taiga a mammut, sconosciuta sinora in aree così meridionali dell’Europa. Alla conferma dell’arrivo da est in Pianura padana dei pachidermi artici, durante il Würmiano medio, e alla presentazione di un’associazione faunistica unica per l’ambiente di pianura dell’Alto Adriatico allora in emersione, si accompagna la presentazione del ritrovamento più recente in Italia del Megacero, Megaloceros giganteus, che testimonia la sua sopravvivenza nell’area padana sino a circa 25 mila anni fa.
Il contributo scientifico degli oltre 400 reperti costituiti dai fossili di macrovertebrati di Settepolesini di Bondeno, consente dunque nuove ricostruzione paleoecologiche del Quaternario, rendendo questo giacimento unico in Italia e di rilevante importanza internazionale. Rispetto all’usuale ritrovamento di singoli reperti, l’alta concentrazione di resti (748.46 KB) fossili offre infatti un valore aggiunto a questo ambiente. Tale particolare situazione si deve forse alla presenza in zona di un elemento strutturale, la Dorsale Ferrarese, a cui potrebbe essere imputato l’aver favorito la formazione di ambienti di stanca della corrente e, di conseguenza, l’accumulo delle carcasse di animali.
Queste testimonianze ci permettono di ricostruire gli esemplari più grandi, riportandoci così ad un tempo scandito dal ghiaccio e dalla formazione di alcuni miti della nostra cultura primigenia. In una appendice della mostra dedicata al glaciale il Mammut ci accompagnerà illustrandoci l’evoluzione dei Proboscidati e rendendo in tal modo la loro presenza nella nostra pianura meno oscura.
Obiettivo Castelli in Emilia-Romagna. Immagini fotografiche per la tutele e la valorizzazione
In questa iniziativa verranno esposte alcune fra le fotografie realizzate da Alessandro Cassarini alla fine del XIX secolo ed aventi come soggetto i castelli della nostra regione. Tale fondo, reperito fra la documentazione storica della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell’Emilia, assume un particolare significato culturale e testimoniale in quanto organicamente collegato ai primi esperimenti di elencazione e tutela di beni architettonici che furono sostenuti dallo storico dell’arte Corrado Ricci. L’esposizione affronterà l’insieme territoriale della regione per le singole province evidenziando le diverse attività culturali e di promozione e valorizzazione del patrimonio castellano.La mostra illustrerà in cinque nuclei principali aspetti diversi delle ricerche in atto e dei materiali attualmente disponibili. I nuclei racchiuderanno un’area di circa 100 metri quadrati configurando un corpo centrale che richiama la forma di un castello con le torri angolari e quattro angoli che racchiudono lo spazio illustrando temi diversi. Il Progetto regionale di schedatura dei castelli medievali e neomedievali presentato nell'ambito della Mostra sui Castelli, il progetto in corso di realizzazione coinvolge oltre all'IBC, l'Università, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell'Emilia e l'Istituto Italiano dei Castelli. La ricerca in atto intende effettuare un inventario sistematico dei castelli a partire dalla rilettura critica delle fonti bibliografiche, che attraverso le più attuali tecnologie, si relaziona con le metodologie catalografiche funzionali alle attività di tutela e valorizzazione. Allegando cartografie storiche e documentazione iconografica, il progetto intende giungere alla costruzione di una banca dati georeferenziata.